Silicosi la magistratura continua a indagare
Le pratiche di riduzione finiscono tutte in pretura Le pratiche di riduzione finiscono tutte in pretura Silicosi, la magistratura continua a indagare AOSTA. Il «caso silicosi» un anno dopo la conclusione del processo e la condanna di sette medici: se ne torna a parlare perché i parlamentari valdostani Cesare Dujany e Luciano Cavell hanno inviato una lettera all'Inail in cui lamentano ima «recrudescenza delle verifiche, con riduzioni, dimezzamenti e talvolta soppressioni delle rendite». Una vecchia polemica: dopo l'inchiesta della magistratura, i controlli sulle persone che accusano sintomi di silicosi sono diventati più severi. E l'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro ha la possibilità da alcuni anni di controllare le condizioni di salute di chi percepisce le pensioni di invalidità ed eventualmente di ridurre o eliminare i pagamenti. «Ci sono persone di oltre 70 anni - dice Caveri - che hanno pianificato la loro esistenza su certi livelli di reddito e che ora si vedono togliere la maggior fonte di guadagno. Non è in questo modo che lo Stato può eliminare gli sprechi». Ma su tutta la questione in Valle continua a esserci l'ombra della magistratura. «La sede Inail della Valle d'Aosta - è scritto nella risposta dell'Istituto ai due parlamentari - opera in stretto contatto con il procuratore presso la pretura Mario Vaudano, al quale ha l'obbligo di segnalare, secondo le indicazioni impartite dal magi- strato stesso, i casi di rendita per silicosi per cui, al termine del procedimento amministrativo, sia risultato un grado di invalidità inferiore a quello riconosciuto in precedenza». I contenuti della lettera dell'Inail, firmata dal direttore generale Mario Palma, saranno discussi nei prossimi giorni da Dujany e Caveri assieme alle associazioni di categoria. Il dibattito potrebbe poi spostarsi alla commissione Lavoro della Camera, dove è depositata la proposta di legge del consiglio regionale per modificare la legge che consente le revisioni d'ufficio. «Non capisco perché tutti questi controlli vengano fatti soltanto in Valle d'Aosta - continua Caveri -. In un primo le riduzioni delle rendite colpivano chi chiedeva il riconoscimento di ima maggiore invalidità. Poi il fenomeno si è spostato sui pensionati che facevano domanda di cure termali. A questo punto abbiamo deciso di scrivere all'Inail». Tuttavia l'Istituto tende a ridimensionare la questione: «Siamo entro limiti fisiologici assicura Palma -. Nel 1992 risultano trattati soltanto tre casi». Intanto chi ha perso la pensione si è rivolto ai patronati per aprire un contenzioso amministrativo, [s. m.l I parlamentari Dujany (sinistra) e Caveri sono intervenuti sulla questione silicosi
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