Silicosi scambio di accuse

Il «Comitato di lotta» istituito tra gli invalidi critica i patronati Il «Comitato di lotta» istituito tra gli invalidi critica i patronati Silicosi, scambio di accuse Ipensionati: «Hanno firmato un protocollo d'intesa respinto da tutti noi» L'Inca-Cgil: «I lavoratori non hanno firmato perché non erano informati» AOSTA. Clima teso fra i rappresentanti del «Comitato di lotta» per la vertenza contro l'Inail. Il gruppo è stato costituito a sostegno della «battaglia» amministrativa in atto contro la direzione regionale dell'Inail, per il problema dell'azzeramento o drastica riduzione delle rendite da malattie professionali decisa dall'istituto. E per organizzare in modo più incisivo la linea di difesa nei confronti dell'Inail, il Comitato ha deciso di costituire e nominare il «Collegio di esperti». «I patronati di assistenza di emanazione sindacale - scrivono in un comunicato i componenti del Comitato - hanno confermato, sottoscrivendolo, il protocollo d'intesa siglato con la direzione Inail di Aosta, nonostante lo stesso sia stato respinto dai diretti interessati, lavoratori, pensionati e totalità degli invalidi». «Il protocollo d'intesa - spiega Franco Busa dell'Inca-Cgil - è una norma di comportamento che permette al sindacato di avere maggiori garanzie su un'applicazione corretta delle leggi in vigore». E Busa ipotizza: «Ritengo che i lavoratori lo abbiano respinto perché non sono stati informati, volutamente o meno, nel modo dovuto». Dice ancora Busa: «Il protocollo non è un accordo in base al quale si possono modificare i comportamenti dell'Inail riguardo al problema delle rendite da malattie professionali; è impossibile modificare una legge». Il problema, che coinvolge ex dipendenti di aziende siderurgiche in possesso di risarcimenti mensili per malattie invalidanti e irreversibili come la si- licosi, è finito sul tavolo della procura. «Auspichiamo - rileva il "Comitato di lotta" - che venga fatta la massima chiarezza nel merito e, quindi, venga bloccato il comportamento dell'Inail locale, tendente a risanare il bilancio dell'istituto abolendo e riducendo in modo consistente le cifre mensili erogate agli invalidi del lavoro». Valerio Beneforti, segretario regionale del ppi, intanto minaccia di nuovo l'occupazione della sede Inail. «La questione non si risolve abbandonandosi a sterili contestazioni» ribatte Franco Busa, secondo il quale sono tre gli elementi fondamentali del problema: quello legislativo, l'elemento della legittimità e la valutazione medico-legale. «La legge 88/89, in primis, con l'articolo 55, vero "killer" di tutta la vicenda» dice il sindacalista. La legge permette all'Inail di revocare, in qualsiasi momento, i giudizi dati in precedenza sullo stato della malattia professionale, modificando la percentuale del danno, [s. 1.] LdViPLncH r La sede dell'Inail Valle d'Aosta in corso Padre Lorenzo nel capoluogo regionale