Referendum sull'accordo alla «Beloit »

Referendum sull'accordo alla «Beloit » Oggi a Pinerolo Referendum sull'accordo alla «Beloit » PINEROLO. Si vota oggi alla «Beloit Italia» per l'approvazione dell'accordo stipulato fra sindacati e azienda. Un documento che, se accolto dai lavoratori di un'azienda che è specializzata nella produzione di macchine per la fabbricazione della carta, potrà forse sbloccare una situazione critica. Secondo fonti sindacali, 130 dipendenti rischiano di essere licenziati: costituiscono un esubero nel settore della produzione, ma, per l'azienda, non si tratterebbe di licenziamenti, bensì di un nuovo assetto che la «Beloit Italia» dovrà assumere. Spiega il direttore del personale, Marco De Guidi: «Abbiamo una bozza d'accordo da sottoporre ai dipendenti; l'azienda che conta su 506 lavoratori, sta attraversando un periodo di trasformazione e Pinerolo diventerà la sede logistica per tutto il gruppo europeo; ci occuperemo quindi di marketing e di vendite, ma dobbiamo ricollocare in altri settori un certo numero di dipendenti». «Entrando nello specifico prosegue De Guidi -, il piano riguarda 130 persone: di queste, 10 andranno a supporto degli uffici vendita, 40 verranno invece trasferiti in società collegate con il gruppo e svolgeranno del terziario, mentre per 80 esiste un problema di esubero per il quale faremo ricorso alla cassa integrazione a zero ore». La situazione è critica, ma potrà subire una svolta oggi: tutto dipende dalle scelte che emergeranno con il referendum. Fare dei pronostici è difficile. Dice Alessio Tinpini, un laoratore con venti anni d'anzianità: «Firmare quest'accordo significa mettere a rischio il posto di lavoro; né l'azienda e nemmeno il sindacato possono proporci una soluzione di questo tipo». Ribatte Marco Selvaggini, della Fiom: «La "Beloit" non è più competitiva sul mercato e bisogna per forza siglare questo patto, altrimenti le conseguenze potranno essere ben più gravi, le stesse istituzioni che potrebbero essere al nostro fianco in questa battaglia ci chiedono di raggiungere al più presto, con i vertici dell'azienda, un accordo». Antonio Giaimo