Chiude la Beloit di Pinerolo

Chiude la Beloit di Pinerolo Ieri l'annuncio della multinazionale, si dimettono i dirigenti italiani Chiude la Beloit di Pinerolo E430dipendenti si trovano senza lavoro Antonio Giaimo PINEROLO Beloit Italia ultimo capitolo, lori mattina allo 10,30 ò arrivata al sindaco di Pinerolo la telefonata che il consiglio di amministrazione dell'Azienda ha chiesto per il 25 novembre la convocazione dell'assemblea degli azionisti per la messa in liquidazione di tutto lo stabilimento. Nel pomeriggio negli stabilimenti della Beloit Italia sono partite le pratiche per la mobiliti) dei 430 dipendenti, il che significa che entro 75 giorni arriveranno le lettere di licenziamento. Una doccia fredda per tutti: per i dipendenti, che sino alla fine avevano sperato solo in una riduzione del personale ma anche per i dirigenti che hanno visto naufragare il loro piano di fare acquistare lo stabilimento da una cordata di imprenditori. «Siamo veramente stati colpiti da questa decisione - spiega l'ingegner Umberto Bollani, amministratore delegato dello stabilimento di Pinerolo - e tutti i dirigenti hanno rimesso il loro mandato all'assemblea dei soci». Dimissioni quindi per protostare contro una decisione presa da lontano senza neanche un attimo di attenzione per cosa significhi per il pinerolese 430 posti di lavoro in meno. La Beloit Italia è di proprietà della Beloit Corporation americana, un'azienda in crisi da giugno, che a sua volta e controllata da una Holding la Harnischfeger, che si occupa di società che producono oltre ai macchinari per la produzione della carta anche di quelle per l'estrazione dalle miniere e dalle cave. I problemi in Beloit Italia erano iniziati già nel '92, l'azienda negli anni '60 aveva oltre 1200 dipendenti, ma il tracollo è stato provocato dalla crisi del mercato sud-est asiatico e da due forniture per l'Indonesia ordinate e non ritirate. «Porse non è ancora detta l'ultima parola - spiega con un filo di speranza l'ingegner Guido Bollani, da 41 anni in Beloit l'azienda ò. stata messa in vendita ed il fatto di aver dato il via alle procedure di mobilità può significare anche per un'eventuale compratore, che per altro esiste, di aver la possibilità di rilevare un'azienda senza il vincolo legato al numero dei dipendenti potendo in questo modo graduare la struttura secondo le sue reali esigenze previste dal piano industriale». Ieri pomerig¬ gio alla presenza di tutte le forze sindacali si è tenuta un'assemblea «vogliamo verificare anche tutte le soluzioni proposte dai nostri dipendenti per trovare una via d'uscita - dice il dottor Marco De Guidi, capo del personale - nessuna strada deve essere abbandonata». Oggi pomeriggio nel comune di Pinero¬ lo alle 14,30, si terrà un incontro fra il sindaco Alberto Barbero, il sottosegretario all'industria Gianfranco Morgando, le organizzazioni sindacali, i rappresentanti della provincia, il vescovo di Pinerolo ed il Pastore valdese. 430 licenziamenti pesano in modo troppo pesante per l'economia dell'intera zona. Umberto Bollani