Merloni si trasforma in Indesit

Merloni si trasforma in Indesit IL NUMERO UNO DEL GRUPPO: I CONTI VANNO BENE, MA ASPETTIAMO DICEMBRE Merloni si trasforma in Indesit Fabriano ha deciso, cambio de marchio a fine anno MILANO Non più Merloni elettrodomestici ma Indesit Company: tra quattro mesi, anno nuovo, nuovo nome, lo si sapeva perché l'evento era stato anticipato per preparare il terreno, ma da ieri è ufficiale perché così ha deciso a Fabriano l'assemblea degh azionisti della vecchia Merloni che, all'unanimità, ha archiviato l'antico nome di famiglia (quello del fondatore Aristide Merloni) per dar spazio al marchio più famoso, più noto, più conosciuto in Italia e all'estero, Indesit, appunto. Semplice ma convincente il perché della scelta spiegato dal presidente Vittorio Merloni: «Tra i grandi gruppi intemazionah dice - solo Matsushita Electric non si chiama come il suo marchio più famoso, Panasonic, e a livello europeo solo noi avevamo due nomi diversi». Si chiamerà Indesit, dunque. Una specie di ritomo al futuro perché, a ben vedere, era stato proprio con l'acquisto per 50 miliardi di vecchie lire della Indesit, nel dicembre dell'S?, una Indesit allora in piena crisi che veniva da tre anni di amministrazione straordinaria (affidata al commercialista torinese Giacomo Zimino) ma che era pur sempre un grande nome dell'industria italiana dell'elettrodomestico, che il gruppo Merloni aveva cominciato la sua scalata ai primi tre posti tra i produttori europei. Dopo, negli anni immediatamente successivi, vennero le altre acquisizioni, quella Scholtes in Francia, della Hotpoint in Gran Bre. tagna fino alla più recente Stinol in Russia, i marchi che, insieme all'originario Ariston, hanno portato il gruppo che per altri quattro mesi si chiamerà Merloni agh attuah 3 miliardi di fatturato con una produzione di 13 milioni di elettrodomestici in una ventina di stabilimenti e 20mila dipendenti. «Indesit era nata come noi nel 1975 ed era molto più grande, dato che era partita con un capitale sociale dieci volte più grande del nostro», ricorda, oggi, lo stessp Vittorio Merloni che aggiunge: «Quando ne abbiamo preso possesso abbiamo trovato una vasta rete commerciale e produttiva con una produzione basata però sugli stessi modelli degh inizi: a far morire l'Indesit era stata la mancanza d'innovazione». Sfida vinta, quella di Merloni, per l'Indesit che non solo è tornato a essere il marchio italiano più noto ma che addirittura adesso si appresta a diventare sinonimo di tutto il gruppo di Fabbriano. E pensare die all'indomani dell'acquisto le perplessità, e non solo quelle interessate dei concorrenti, erano parecchie: hanno fatto il passo più lungo della gamba, si sentiva dire, e in tanti si aspettavano che la crisi dell'Indesit finisse con ij contagiare anche Ariston e dintorni. E' successo il contarlo e l'oi^ganizzazione e la filosofia di Fabriano hanno dimostrato le loro capacità, organizzazione e filosofia, assicura il presidente, che non cambieranno certo con il cambio di nome. Al contrario, dice, la nuova Indesit Company («La parola company viene spiegato - è stata aggiunta per rafforzare la scelta strategica di man- tenere un'unica organizzazione sinergica e veloce, capace di far coincidere e integrare culture differenti») erediterà tutti i valori della Merloni: «l'innovazione, la trasparenza, la responsabilità sociale, la capacità di leadership, l'attenzione al consumatore, la semplicità». Una scommessa finora vinta che verrà riassunta in un nuovo slogan («Una o due parole al massimo») che verrà reso noto nella riunione di tutti i quadri del gruppo in programma per metà dicembre quando, detto en passant, si saprà se le previsioni di crescita del 50Zo fatte nell'assemblea di bilancio dello scorso maggio saranno confermate: «Per adesso andiamo bene ma aspettiamo la fine dell'anno», mette prudentemente le mani avanti Merloni, «mancano ancora tre mesi e dobbiamo correre ancora, ogni mese c'è una preoccupazione». Aspettando fine anno, ieri l'assemblea ha anche confermato la nomina come consigliere del nuovo amministratore delegato. Marco Milani, un "uomo Merloni" (lavora nel gruppo dal 1980) che ha assunto le redini del gruppo dopo le dimissioni di Andrea Guerra passato alla guida diLuxottica. [a.z.] Vittorio Merloni

Luoghi citati: Fabriano, Francia, Italia, Milano, Russia