Tifosi in piedi alle quattro del mattino per festeggiare il rientro del Catanzaro di Giulio Accatino

Tifosi in piedi alle quattro del mattino per festeggiare il rientro del Catanzaro Tifosi in piedi alle quattro del mattino per festeggiare il rientro del Catanzaro I giocatori promossi in A ricevuti alla stazione da una folla entusiasta - Bandiere, bengala, petardi, cortei di auto - Ora si pensa a rafforzare la squadra - Duecento milioni da Comune e Regione? - Forse il trainer Seghedoni lascerà il club (Dal nostro inviato speciale) Catanzaro, 28 giugno. Il Catanzaro, ormai .squadra rii Serie A, e circondato dall'amore e dalla passione di quasi tutti i calabresi. Rimangono in disparte solamente i « .superinosi » reggini. Ma si tratta di un contrasto di natura politica e non sportiva. 1 dissensi sulla Regione e sulla sua capitale hanno lasciato traccia anche nel calcio. E' una frattura che si vorrebbe nascondere, ma elle resiste anciie in queste ore di intensa passione. Catanzaro è in lesta. Stanotte nessuno ha dormito, e da Ieri pomeriggio la città è scossa dal fragore dei petardi c dai clacson delle macelline che sfrecciano nelle vie del centro mentre garriscono al vento mille e mille bandiere giallorosse. Alla gioia i alla festa partecipa anche la gente comune, quella elle di calcio c di sport non s'interessa. E' la prima volta nella storia elle una squadra calabrese sale in Serie A, e il quotidiano più diffuso della zona porta stamane in prima pagina a caratteri rii scatola questo titolo: « Anche la Calabria nell'Olimpo calcistico ». Non il Catanzaro, non i ragazzi rii Seghedoni. non la squadra del vecchio e intramontabile presidente Ceravolo. Ma la « Calabria », la Regione, tutto il Sud povero e dimenticato. L'orgoglio di questa gente è stupendo. If presidente della Kegione, prof. Guarasci, interpreta in senso politico questo diffuso sentimento: « La Calabria ha superato lo steccato dell'inferiorità atavica anche nel calcio. E* linila l'epoca in cui dominavano sempre e comunque solo le ricche regioni del Nord ». C'è un po' di acredine in questa frase, ma racchiude il pensiero della gente di quaggiù che considera la vittoria del Catanzaro nel campionato una rivincita di altre pìccole e grandi baltaglic q itasi sempre perdute. I politici raccolgono la passione comune e si presentano in prima Illa per festeggiare la vittoria sportiva. 11 sindaco l'ucci dichiara: « Aiuteremo il Catanzaro ino tutti i mezzi. Voglia¬ mo ciu- la nostra squadra possa disputare un numi campionato rii Serte A. Annienteremo il contributo finanziarlo al sodalizio giallorosso. e chiederemo che tutti gli enti locali, e specialmente la Kegione. cooperino al potenziamento della squadra secondo i mezzi a disposizione. Abbiamo già deciso un amplia¬ mento dello starilo per portarne |la capienza a 35 mila posti. Il Icosto supera rii poco i trenta milioni rii lire. I lavori ululeranno subito ». Dalle parole ttel sindaco appare chiaramente che io sforzo maggiore dovrà essere sostenuto dalla Kegione. L'assessore alle Finanze eri al Patrimonio, Sergio Scarpino, all'ernia: « Lo Statuto della Kegione esclude la possibilità rii finanziare lo sport professionistico. .Ma nelle pie glie della legge si poss- no tra vare i metodi per aiutare egualmente il Catanzaro. Il calcio non è solo fenomeno sportivo ma an. che un fattore sociale. Il bilan- ciò non ci consente di spende- re mollo, ma faremo il nostro dovere in rapporto alle esigenze del bilancio ». Nel tardo pomeriggio si è riunita la Giunta comunale che Ila esaminato il contributo da oli lire al Catanzaro. La decisione è stata rinviata a mercoledì; però, si è parlato di cento milioni di contributo straordinario. E' una cifra mollo alla: prima il Catanzaro riceveva un contri- buio annuale di 24 milioni. Si dice che anche la Kegione abbia intenzione di versare cento milioni, l'ni. ci sono la Camera di Commercio, l'Unione Indùstriale eri altri enti rii minore importanza. Forse il Catanzaro potrà contare su un contributo complessivo di oltre 20(1 milioni. Basteranno? l'in che altro, bisogna consigliare alle autorità di fare in fretta. Il !l luglio scade il periodo utile per acquistare e vendere giocatori. La ria- ta è molto vicina, L'avv. Ceravolo, presidente del Catanzaro da oltre tredici anni, è convinto di poter fare bene: « Dobbiamo accontentarci rii quel poco che abbiamo — ilice —. La nostra società non ila una sola lira di debito; continueremo questa politica di stretta economia». Gianni Seghedoni, l'allenatore della promozione, si fermerà a Catanzaro oppure accetterà le allettanti offerte ricevute dal Mantova? Seghedoni e un tipo tranquillo, parla con molta prudenza, accetta il discorso se lo interessa, rifiutando le risposte di grosso impegno: « Potrò fermarmi a Catanzaro o andare via — dice —. Prenderò una decisione nei prossimi giorni, in Emilia vivono i mici genitori, e lassù ho anche interessi personali da curare. Comunque, deciderti nei prossimi giorni, ani-In- in rapporto alle possibilità di potenziamento della squadra. La serie A comporta riseli! mollo diversi». Seghettoni ha elogi per tutti i suoi uomini, è convinto chila volontà, la grinta, la disciplina tattica siano gli elementi determinanti del successo. II trainer parla di calcio con passione ed entra in aperta critica con i « maghi ». all'ormando che « credere nei maghi vuol dire accettare ancora la favola della fata Morgana ». Non notiamo in lui presunzione u Invidia. Seghi-rioni si fermerà a Catanzaro o tornerà al Noni? difficile dire. Noi siamo di | opinione che la nostalgia di casa j consiglierà Seghedoni a lasciare il liei sole delia Calabria per la nebbia della Pianura Padana. Mentre discutiamo con dirigenti, tecnici, tifosi e politici, la città appare letteralmente impazzila. Stanotte, quando il direttissimo Roma - Palermo sbarcò sulla pensilina di Sant'Eufemia i ragazzi di Seghedoni, la stazione era invasa da giovani fanatici, clamorosamente rumorosi, festosamente vocianti. Erano le quattro rii notte, cominciava ad albeggiare. I tifosi attendevano da lunghe ore, ma non erano stanchi, anzi parevano impazziti di gioia. Mortaretti, bengala, fanfare, urla e bandiere al vento. Era un curale abbraccio della città ai suoi giocatori e al suo allenatore, i quali quasi non hanno posato piede a terra. La festa non e Imita. Anche j ; i i | Ij,iI1||\II oggi il carosello continua e stasera allo starilo, con la scusa rii un « Controcantagiro », cui partecipano Claudio Villa, Celentano e altri, i giovanotti di mezza Calabria festeggeranno 1 loro idoli del calcio da Pozzani a Benedetto, da Busatta a Gori, da Ciannainco a Mammì, 11 quale, reggino di nascita, ha avuto la gioia di segnare il gol della vittoria del Catanzaro, la vittoria più importante. Giulio Accatino