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Esposte al convegno di Aosta le nuove cure contro la silicosi Esposte al convegno di Aosta le nuove cure contro la silicosi Purtroppo non no esistono ancora di molto efficaci - Ma la scienza non disarma - Prossimo un dibattito sull'aspetto sociale della malattia 2J Aosta, lunedi mattina. In valle di Aosta e in Piemonte oltre 10 mila lavora-, tori dell'edilizia e delle industrie minerarie, siderurgiche e metalmeccaniche risultano affetti da silicosi. Dal 1946 alla fine del '68 nella sola valle d'Aosta, che detiene un primato negativo in materia, sono stati denunciati dall'Inas regionale oltre 15 mila casi. In 22 anni 637 sono stati i decessi, oltre 6500 le rendite assegnate per casi riconosciuti. Secondo le statistiche ufficiali dell'lnaìl, riferiti alle prestazioni economiche in atto al 31 dicembre 1966, la valle d'Aosta contava 4623 casi di silicosi. A Torino e in provincia i silicoticl riconosciuti e indennizzati sono quasi 4 mila. Nel triennio 1966-68 la silicosi ha mietuto 146 vittime in provincia di Torino e 109 nella sola valle d'Aosta. II che vuol dire, sul totale nazionale dei lavoratori colpiti da questo terribile male, che- circa il 5% hanno contratto questa malattia professionale proprio nella nostra regione. Queste alcune cifre esposte ieri dal direttore del patronato Inas della valle d'Aosta Galassi, nel corso del convegno organizzato, in collaborazione con la Cisl, sul tema: «La silicosi in valle di Aosta; aspetti clinici, radiologici e anatomo-patologici » e con l'intervento del direttore dell'Istituto di medicina legale di Torino, prof. Renzo Gili. Relatori sono stati i professori Luca Tronzano, Giancarlo Coscia, Arnaldo Francia e Aldo De Bernardi, dell'università di Torino, ed il prof. Mario Governa, dell'università di Genova. Le cure? Purtroppo non ne esistono di molto efficaci. Ma la scienza non disarma. Le relazioni degli interventi sono state ricche di informazioni a questo proposito. E' emerso anche l'aspetto sociale della malattia. Il segretario della Cisl valdostana, Beneforti, ha proposto agli organizzatori del convegno di esaminare la possibilità di organizzare anche un dibattito sui problemi politicosociali e sindacali del problema che, oggi — ha detto — «è stato trattato prevalentemente dal punto di vista medico ». Italo Vaglienti