Riprese le trattative per la Beloit mentre operai e impiegati scioperano

Riprese le trattative per la Beloit mentre operai e impiegati scioperano Situazione sempre tesa a Pinerolo per i 300 licenziamenti Riprese le trattative per la Beloit mentre operai e impiegati scioperano La direzione dell'azienda ha chiuso provvisoriamente gli stabilimenti per operazioni di controllo e pulizia dopo la lunga occupazione - «Picchetti» di lavoratori davanti ai cancelli della fabbrica - Polemiche per l'astensione dalle lezioni di studenti solidali con le maestranze in agitazione (Da! nostro inviato speciale) Finerolo, 18 gennaio. Alle 5 di stamane gruppi di operai della Beloit erano già davanti agli stabilimenti per controllare l'esecuzione dello sciopero esterno, deciso a tempo indeterminato dall'assemblea delle maestranze tenutasi ieri mattina. I primi « picchetti » di controllo si infittivano col sopraggiungere di folti gruppi di lavoratori che gremivano la strada davanti ai cancelli. Nessuno, comunque, sarebbe entrato a lavorare, anche per che la direzione dell'azienda aveva esposto un cartello alla portineria: «Per ragioni tvnico - organizzative lo stabilimento rimane chiuso. Sarà comunicata la data di ripresa del lavoro. La Direzione'». Nell'interno delle officine, dove fin da sabato i guardiani avevano riproso il loro posto, sono in corso controlli tecnici e operazioni di pulizia. Gli operai hanno lasciato i locali in ordine, ma dopo la permanenza di centinaia di persone, giorno e notte, durante il periodo dell'occupazione, con brande, materassi, coperte, si ritiene opportuna una pulizia generale. Due operai tecnici, convocati dalla direzione e autoriz zati dai sindacati, sono entrati nello stabilimento per riatti vare gli impianti di riscaldamento e controllare il funzionamento delle caldaie. Più tardi sono pure entrati alcuni dirigenti e capi reparto, e la loro apparizione è stata accolta da grida ostili e fischi. Qualche tafferuglio, subito placatosi, non ha avuto conseguenze. 11 servizio d'ordine era disimpegnato dai carabinieri, che non hanno avuto, motivo di intervenire. Cominciava così una nuova fase della vertenza, con una sospensione del lavoro decisa da entrambe le parti: dagli operai con la dichiarazione di sciopero, e dall'azienda con una chiusura per ragioni tecniche e organizzative. Si apprendeva poi la conclusione dell'episodio scolastico, accaduto giovedì scorso, quando una fitta colonna di studenti degli istituti tecnici dell'istituto magistrale, avevano lasciato le aule per recarsi, in corteo, ad esprimere la loro solidarietà agli operai che occupavano gli stabilimenti Beloit. Allora il preside dell'istituto tecnico, in un comunicato, approvava le nobili finalità dell'iniziativa, ma ne disapprovava il tempo e il modo: ia manifestazione — aggiungeva — poteva svolgersi durante un qualsiasi pomeriggio senza turbare il regolare svolgimento delle lezioni, e concludeva affermando che il consiglio dei professori avrebbe punito gli st ìdenti che si erano astenuti arbitrariamente dalle lezioni. La punizione era stata severa: cinque giorni di sospensione. Ma poi è intervenuto un provvedimento di clemenza, e oggi si è appreso che la punizione è stata revocata. L'episodio aveva suscitato disparati commenti: favorevoli nell'apprezzare il gesto degli studenti, contrastantì circa l'astensione non necessaria dalle lezioni c la punizione inflitta. Il provvedimento odierno do vrà riportare la calma nel l'ambiente scolastico e tra le famiglie degli studenti che si preoccupavano delle conse guenze della punizione. Intanto venivano riprese le trattative a Torino, nella sede dell'Anima, e su questi incontri, naturalmente, si appunta l'attesa di tutti, e la speran za di un prossimo accordo. La riunione ha avuto inizio alle 15 ed è proseguita fino alle 19,30. La procedura definita dall'accordo interconfederale del 20 dicembre 1950 stabilisce che le trattative devono svolgersi e concludersi entro quindici giorni dalle richieste di licenziamento. La Beloit e i rappresentanti sindacali dovranno perciò raggiungere l'accordo entro sabato prossimo, giorno in cui scadono i quindici giorni stabiliti. In caso contrario le parti riprenderanno la libertà d'azione. Hanno preso parte all'incontro i delegati dell'Anima anche in rappresentanza della Beloit, mentre le maestranze erano rappresentate dai delegati dei sindacati Cisl, Uil, Csil e Cisal. Le parti hanno esposto le loro posizioni. I rappresentanti industriali hanno confermato la richiesta di effettuare 300 licenziamenti, a carico di 100 impiegati e 200 operai. I sindacalisti hanno manifestato la loro opposizione, rilevando che le prospettive produttive del futuro relative all'industria cartaria, per la quale la Beloit produce i mac chinari, non giustificano un ridimensionamento del perso naie. Essi hanno dichiarato di essere disposti a discutere la soluzione della vertenza mediante la messa in cassa di integrazione di parte dei lavoratori con opportune rota¬ zili seplrechcomlalusaAdierivzcgA zioni, e l'apertura di eventuali dimissioni volontarie nel settore impiegatizio. La parte industriale ha replicato prospettando con pareri documentati la situazione che impone all'azienda di ricorrere ai licenziamenti. Domani verrà fissata la data della seconda riunione che avrà luogo in ogni caso prima di sabato. Ettore Doglio

Persone citate: Ettore Doglio

Luoghi citati: Pinerolo, Torino