Il pretore di Pinerolo ha ordinato agli operai di sgomberare la Beloit

Il pretore di Pinerolo ha ordinato agli operai di sgomberare la Beloit Caduta ta speranza di una soiiedta soluzione della vertenza Il pretore di Pinerolo ha ordinato agli operai di sgomberare la Beloit Copia del decreto affisso ai cancelli dei due stabilimenti - Il provvedimento su richiesta della direzione di Zurigo che ritiene illegale l'occupazione - Sospesa l'erogazione dell'energia elettrica - Nell'azienda mancano inoltre il riscaldamento e l'acqua - I circa seicento dipendenti che presidiano i locali attendono i nuovi sviluppi - Tuttavia non opporranno resistenza se dovesse intervenire la forza pubblica (Dal nostro inviato speciale) Pinerolo, 15 gennaio. Ai cancelli degli stabilimenti Beloit un ufficiale giudiziario ha affìsso oggi copia del decreto con cui il Pretore di Pinerolo ordina agli occupanti di sgombrare le officine. Si sperava di evitare questo procedimento. Ieri sera e stamane la situazione era giudicata con un certo ottimismo: la mediazione del sindaco aveva permesso di constatare che i punti di vista delle parti in contrasto si erano alquanto avvicinati. La direzione dell'azienda aveva ripetutamente confermato che la fabbrica non sarebbe stata no trasferita né smantellata; sul numero degli impiegati da licenziare si era quasi raggiunto l'accordo (50 o 60 invece di 100). Gli operai da porre in cassa di in tegrazione dovevano essere se condo l'azienda 200; mentre sindacati chiedevano che il numero fosse ridotto a 130, Su queste differenze e su altre clausole sembrava che si po tesso giungere a un accordo. Poi un nuovo irrigidimento. I sindacati confermavano di mantenere l'occupazione della fabbrica, e la sede centrale europea di Zurigo della Beloit emanava un comunicato: «I nostri dipendenti hanno occu palo illegalmente le officine di Pinerolo. Dipendiamo ora dalla giustizia italiana per una soluzione. Una volta che que sta. sarà trovata ci comporte remo lealmente verso i dipen denti. Per il momento non possiamo fare nienf altro che aspettare ». Il brusco richiamo alla « giù stizia italiana » da parte della Beloit e la riconfermata occu pazione della fabbrica da par te dei sindacati rompeva il filo delle trattative indirette, pazientemente intessuto dal sin daco di Pinerolo, e portava la vertenza sul freddo piano le gale. Si apprendeva così che il pretore capo di Pinerolo dott Verini, su richiesta della Beloit, aveva emesso il decreto di reintegro di possesso, e alle 13 l'ufficiale giudiziario si pre sentava ai cancelli notificando l'ordine di sgombero. Una co pia dell'atto veniva affissa, arrotolata e legata alle sbarre metalliche; e venivano pure consegnate altre copie indirizzate nominativamente ad un certo numero di occupanti L'affissione del decreto è sta ta accolta dagli operai in si Ienzio: quando si è presentato l'ufficiale giudiziario erano pu re presenti, davanti alla fab brica, l'assessore anziano del comune avv. Costanzo e al cuni rappresentanti sindacali Gli operai hanno compreso, na turalmente, che la vertenza assumeva una nuova svolta, e che la situazione si irrigidiva Ci siamo intrattenuti davanti alla sede e davanti alla fon deria con gruppi di operai con membri del comitato di oc cupazione. « Che cosa intende te fare/». «Niente. Aspettia mo, vedremo che cosa succc derà ». Il pomeriggio è trascorso così, nell'incertezza di quanto poteva accadere. La folla dei familiari e degli amici si è in flttita davanti ai cancelli: sono continuati i rifornimenti di v veri e di biancheria, grossi pac chi e borse venivano passat agli occupanti; dialoghi serra ti si svolgevano fra chi er dentro e chi stava fuori. Si udivano propositi di resistere nella fabbrica occupata, e si intuiva anche una comprens: bile preoccupazione per la pie ga che assumeva la vertenza Più tardi la direzione del l'azienda compiva un altro ge sto di irrigidimento, ottenen do che fosse sospes" la eroga zione dell'energia elettrica agli stabilimenti, quasi a sottoli neare la illegittimità della oc cupazione. Il provvedimento causa un sensibile disagio ai 600 operai asserragliati nelle fabbriche: ora manca la illuminazione (restano solo accese le lampade dell'ingresso, allac ciate agli alloggi dei custodi) manca il riscaldamento (e le notti sono fredde, a Pinerolo) e manca l'acqua potabile con gravi conseguenze nei servizigienici. La speranza che un improvvisa risoluzione dei di rigenti sindacali possa por-re fine alla occupazione sembra sia da scartare. La serata e la notte dovrebbero trascorrere senza novità. Dopo la notifica odierna, con affissione, del decreto del Pretore che ordina lo sgombero degli stabilimenti, l'ufficiale giudiziario dovrebbe ricomparire davanti ai cancelli per intimarne l'esecuzione. Si suppo ne che vi torni domani, ma po trebbe anche rinviare l'intimazione di un giorno o due. E secome si prevede, gii occupantrifiuteranno di uscire, l'ufficiale giudiziario chiederà l'inter vento della forza pubblica. Se si dovesse giungere a quesdrtsdncd sta estrema conclusione gli opeai non opporrano resistenza. Se entra la forza pubblica — hanno detto alcuni — «sciemo noi ». Altri invece intendono resistere passivamente: Ci siederemo a terra e ci faremo portare fuori di peso ». L'intera città di Pinerolo vie con ansia queste ore di attesa e di incertezza: qualcuno spera ancora che i buoni uffici del sindaco e di altre autorità iescano a trovare una soluzione rapida e pacifica, che sia accettabile dagli operai, dai sindacati e dall'azienda. Ettore Doglio Continua a Pinerolo l'occupazione della Beloit: anche ieri i familiari si sono recati a salutare i loro parenti chiusi nello stabilimento da nove giorni (f. Moisio) iiiiiiiiiiiiiniiiiiiitiiii:iiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiMiuiitiitiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiniiiii^

Persone citate: Ettore Doglio, Moisio, Verini