Comizio di solidarietà davanti alla Beloit presidiata per il terzo giorno da 600 operai

Comizio di solidarietà davanti alla Beloit presidiata per il terzo giorno da 600 operai 8^» diffìcile situnxioiie della tabR»rS«*a di Pinerwlo Comizio di solidarietà davanti alla Beloit presidiata per il terzo giorno da 600 operai Sono intervenuti parlamentari e sindacalisti proponendo alla direzione di rinunciare ai 300 licenziamenti Riunione del Consiglio comunale - Chiesto al ministro dell'Industria un incontro per mercoledì prossimo L'azienda sarebbe disposta a ridurre il numero dei licenziati fra i cento impiegati; i 200 operai sarebbero messi a zero ore per un periodo di tre o più mesi con l'intervento della Cassa di integrazione (Dal nostro inviato speciale) Finerolo, 9 gennaio. Terza giornata di occupazione degli stabilimenti Beloit. Il presidio degli operai C}3J nella sede principale. 185 nelle fonderie) si è organizzato approntando bivacchi meno disagiati e normali refezioni con i viveri portati dai familiari e inviati da commercianti. La cronaca della giornata odierna e contrassegnata a Pinerolo da un comizio di solidarietà e da una riunione in municipio; e a Torino dalla presenza dei dirigenti della Beloit giunti dall'America e dalla direzione europea che ha sede a Zurigo, i quali hanno esaminato la situazione, prendendo contatti con l'Amma e con legali ed esperti di Questioni sindacali Il comizio pincrolese si è tenuto verso le 16 in via Martin del 'SI, davanti alla cancellata che sbarra l'accesso allo stabilimento principale. Una folla numerosa, composta in gran parte da familiari degli operai, gremiva la strada, mentre di là della cancellata si ammassavano gli occupanti della fabbrica. Pronunciavano discorsi alcuni parlamentari in \rappresc7ttanza delle correnti apolitiche: l'on. Salotto per i comunisti, l'on. Borra per i democristiani e l'on. Mussa Ivaldi per i socialisti. Tutti gli oratori, riassumendo i termini della vertenza, proclamavano il diritto di difesa del lavoro, chiedendo che la direzione della Beloit rinunci ai 300 licenziamenti che colpirebbero gravemente altrettante famiglie e avrebbero ripercussione economica in tutta la città. Fra i segni visibili di adesione à stato affisso un grande cartello che assicura la solidarietà degli operai della ditta Giovanetti di Settimo Torinese, dove si è pure ricorso alla occupazione dello stabilimento in una recente vertenza. La giornata si concludeva con una riunione in municipio. Il Consiglio comunale non poteva essere convocato in seduta ordinaria non essendosi ancora proceduto alla nomina del sindaco, ma i consiglieri erano stati invitati dal consigliere anziano Chiabrando a una seduta straordinaria. Partecipavano alla riunione parecchi parlamentari, fra cui il sottosegretario alle Partecipazioni on. Donat Cattili che assumeva la presidenza della seduta, il sen. Coppo e gli on.li Borra, Mussa Ivuldi e Sulotto, oltre ai rappresentanti provinciali delle organizzazioni sindacali. Era pure presente una delegazione di sei operai, usciti dalla fabbrica occupata per partecipare alla riunione. Tutti sono stati concordi nell'afjerniaxc la. gravità della si tuazione. La Beloit Italia è una azienda italiana costituita con capitale straniero, e che ha la direzione all'estero. Per simili casi è stata prospettata una soluzione che costituirebbe un precedente: invece di far capo al ministri! del Lavoro, chiedere un intervento del ministro dell'Industria presso l'ambasciatorr americano a Roma. La riunione è stata aperta da una relazione del segretario provinciale della Fim-Cisl Ridente che, anche a nome degli altri rappresentanti sindacali propone di ottenere un allengerimcnto del personale attraverso dimissioni consensuali facilitate da integrazio ni extracontrattuali, o con una ulteriore riduzione di orario di lavoro. Il sen. Coppo era riuscito, poco jirima, ad avere contatti telefonici con dirigenti della Beloit e poteva pertanto precisarne l'atteggiamento: l'azienda è disposta a discutere le richieste di licenziamento per i io» impiegati ed a diminuirle di un to per cento e forse più. I 200 operai sarebbero messi a ore zero per un periodo da definirsi, di tre o piit mesi, con l'intervento della Cassa di integrazione. La designazione dei 200 operai sarebbe fatta con molta oculatezza per non creare gravi casi economici. Una rappresentanza di lavoratori ha chiesto che la direzione aziendale esamini l'opportunità di accettare quelle offerte di ricostruzione di macchinari che, in tempi normali, la Beloit rifiutava perché antieconomiche. L'on. Borra si 6 reso interprete delle preoccupazioni cittadine, dopo avere sottolineato che l'azienda è tecnicamente a posto e ha ottime possibilità competitive, per cui non appaiono chiare le cause della crisi. Infine l'on. Donat Cattin si è dimostrato preoccupato della possibilità che la produzione della Beloit sia spostata in altre sedi fuori dell'Italia, ed ha esposto le reali difficoltà che si incontrano nel trattare con aziende che hanno la direzione all'estero. Al termine della riunione, protrattasi per oltre due ore, 6 stato inviato al ministro dell'Industria il seguente telegramma: «Stabilimento Beloit con oltre 1000 dipendenti è occupato lalle maestranze in seguito a decisione licenziamento progettisti, a dichiarata volontà di riduzione operai e minaccia di trasferimento in altro Stato dell'attività produttiva. Chiediamo urgente incontro possibilmente mercoledì con delegazioni parlamentari, amministratori provinciali e comunali, rappresentanti sindacali allo scopo di progettare elementi analitici e possibilità di intervento ». nomini mattina alle 9, per disposizione della Curia vescovile verrà celebrata la Messa ddl1polnczesv«rvnccir davanti ai cancelli dell'officino dal cappellano diocesano del lavoro don Guglielmino. Alle 10 verrò tenuto un comisio in piazza Facto. Per lunedì, dalle ore 15 alle 15 c confermata la chiusura dei negozi di Pinerolo in segno di solidarietà con i dipendenti della Beloit. Ettore Doglio

Persone citate: Chiabrando, Donat Cattili, Donat Cattin, Ettore Doglio, Giovanetti, Mussa Ivaldi, Sulotto

Luoghi citati: America, Italia, Pinerolo, Roma, Settimo Torinese, Torino, Zurigo