Sciopero alla «Beloit» di Pinerolo

Sciopero alla «Beloit» di Pinerolo Sciopero alla «Beloit» di Pinerolo per il licenziamento dei 300 operai Il 96% delle maestranze ha aderito alla manifestazione che terminerà domani - Un ordine del giorno di solidarietà con gli operai votato dai consiglieri comunali neo-eletti - Il sindaco in carica prenderà contatto con i dirigenti dell'industria per esaminare la possibilità di sospendere i licenziamenti (Dal nostro inviato.speciale) Pinerolo, 29 dicembre. Un brutto Capodanno per Pinerolo: la richiesta della <Beloit Italia» di licenziare 300 dipendenti, appresa dai giornali di stamane, ha suscitato vive preoccupazioni nella città. Trecento famiglie rimarrebbero senza salario in un periodo difficile per l'inverno che incombe e per la situazione economica generale che è precaria. Vi sono sintomi di difficoltà anche, in altre aziende pinerolesi. metallurgiche e tessili, e si teme che al provvedimento della « Beloit > posisano seguirne altri, , Tutti i 1150 dipendenti del ila «Beloit. > temono di essere compresi fra 1 300 candidati al licenziamento; ma le conseguenze economiche interessano più o meno tutta la città perché una diminuzione di salari, specie in centri di provincia, sì ripercuote sensibilmente nei negozi, nei locali pubblici, in tutti 1 settori della vita cittadina. Abbiamo chiesto alla direzione della « Beloit > quali cause, la inducono a chiedere i i 300 licenziamenti. < Abbiamo tenuto per Quasi un anno — ci è stato detto — quattro o cinquecento operai in cassa di integrazione. Ora la direzione generale dell'azienda (che ha sede a Beloit nello Stato del Wisconsin, Stati Uniti) intende risolvere la situazione con i licenziamenti >. C'è una crisi di mercato, per cui diminuiscono le commesse di macchine c continue » per cartiera (sono macchine gigantesche, che costano da uno a tre miliardi ciascuna); inoltre ricorre in questo periodo una crisi periodica che ogni sei o sette anni segna una curva discendente nelle richieste di tali macchine. Non si conoscono i nomi dei dipendenti che dovrebbero essere licenziati. Il capo del personale, dott. Manganaro. precisa che l'elenco sarà fatto dai capi reparto e che egli stesso lo renderà definitivo tenendo conto dell'anzianità, dei carichi familiari e della situazione economica di ogni dipendente. La richiesta dei licenziamenti è stata comunicata ieri dalla direzione dell'azienda ai rappresentanti della commissione interna, e dovrà seguire la consueta procedura che si con 3 n . . . o propongono di resistere vigo- rosamente alla richiesta e chie-dono l'intervento delle auto-rla. Un telegramma inviato al prefetto di Torino.ma il primo atto di resistenzasi è avuto oggi con la proda-inazione di uno sciopero di prò •Inderà il 13 gennaio. Intanto (le organizzazioni sindacali si già stato testa che durerà fino a giovedì sera. Alle 9,30 hanno abbandonato il lavoro i dipendenti della fonderia e nel pomerig gio il lavoro è stato sospeso nella sede. Allo sciopero ha aderito il 96 per cento dei dìpendenti. I sindacati sono mobilitati. Nella sede della « Alabi >, associazione aziendale che fa capo alla Cisal (confederazione italiana sindacati aziendali liberi) troviamo riuniti i dirigenti e vari membri della commissione interna. Nelle elezioni aziendali l'Alabi ha ottenuto 7 seggi su 12; gli altri seggi . . ]*""'' , o , o e . ti 2 alla Cgil (la Cisl non aveva presentato liste in .segno di protesta sul sistema di votazione). Mentre era in corso la riunione della Alabi, in un'altra sede i rappresentanti della Cisl, della Uil e della Cgil esaminavano la situazione e preparavano un volantino che invita tutti i lavoratori della o 01Beloit a un'assemblea che si terrà domani alle ore 16 pres- so la «Giovane Pinerolo/. in n Viaie Mamiani. Un altro vo- ,_„,:,.„ -; .j ia Bua volta, ha diramato un |comunicato. Tutte le rappre¬ stato diffuso dalla Uil e la commissione interna. sentanze sindacali sono ben decise a respingere i licenziamenti. Affermano che non è giusto far ricadere soltanto sui lavoratori le conseguenze di una congiuntura sfavorevole. Si formulano anche proposte: cercare cioè economie in altri settori, nell'impostazione del lavoro e nel risparmio di spese organizzative Difficile, a questo punto, fare previsioni sullo sviluppo della vertenza: si può tuttavia sperare che l'intervento delle autorità induca la Beloit a rivedere il minacciato provvedimento o a ridurne sensibilmente la gravità. Presieduta dal sindaco in carica avv. Bona, non essendo ancora stata eletta la nuova amministrazione, si è tenuta stasera nel municipio di Pinerolo una riunione alla quale hanno partecipato i consiglieri comunali neo-eletti e le rappresentanze industriali, commerciali, sindacali, politiche della città, per discutere provvedimenti unitari da adottare in mento all'annuniato licenziamento t d-r-i 300 operai della Beloit-Italia. A conclusione di un lungo e caloroso dibattito, è stato votato un ordine del giorno di solidarietà con gli operai, che dà mandato al sindaco di mettersi in contatto con la direzione dell'industria, onde esaminare la possibilità di una sospensione dei licenziamenti. Domani mattina negli uffici della Beloit si riuniranno i dirigenti dell'azienda e i rappresentanti dell'* Anima >. Questa riunione potrebbe decidere di I direzione americana della Be loit e suggerire proposte ae|cettabili. Alle ore 16 infine si 1 terrà l'assemblea dei lavoraI e. d. ! * j Con un decreto del Prefetto (prospettare la situazione alla tori della Beloit, indetta dalla Cis1' t1alla Ceil e dalla uil' i : Annullata la nomina del sindaco di Fossano ( (Dal nostro corrispondente) Cuneo, 2!) dicembre. 'n.m.j L'elezione del nuovo |sindaco di Fossano, l'odontoiatra dott. Matteo Dalmasso (de) — che venne votata la scorsa settimana dal consiglio comunale — è stata annullata con decreto firmato dal prefetto di Cuneo, dott. Fabris. La decisione è stata presa in accoglimento di un ricorso presentato dal gruppo consiliare del psi il quale aveva eccepito l'incompatibilità del neosindaco, essendo questi cognato del presidente della locale Cassa di Risparmio, alla quale è aflidata la Tesoreria comunale. Questo, infatti, è uno dei casi di incompatibilità previsto dal T. U. della legge conluna te-provinciale. Per evitare di essere dichiarato decaduto, correva voce che il dott. Dalmasso intendesse presentarsi dimissionario alla seduta del consigliti comunale prevista per domani sera. Il candidato che ha maggiori probabilità di raccogliere la successione del dott. Dalmasso è l'insegnante Federico Barbero, che fu già sindaco di Fossano dal 1957 al 1960. La de, nel Consiglio comunale di Fossano, ha 16 seggi su 30; prima del 22 novembre scorso ne aveva 21 su 80.

Persone citate: Dalmasso, Fabris, Federico Barbero, Mamiani, Manganaro, Matteo Dalmasso