Ancora inattivo lo stabilimento del Cotonificio Valle di Susa
Ancora inattivo lo stabilimento del Cotonificio Valle di Susa Ancora inattivo lo stabilimento del Cotonificio Valle di Susa (Nostro servizio particolare) S. Antonino, 13 luglio. La vertenza riaccesasi nello stabilimento di Sant'Antonino del cotonificio Valle di Susa non ha registrato, oggi, una schiarita. Il lavoro nel reparto * rings > è tuttora sospeso, di conseguenza sono inoperosi anche gli altri reparti direttamente collegati alla « catena di lavorazione ». L'attività dello stabilimento è limitata ai reparti bobinatoi, ritorti e manutenzione. I motivi di contrasto sono stati da noi ampiamente rife riti nelle edizioni di ieri. La direzione del Cvs ci ha esposto il suo punto di vista sulla si tuazione. « A norma dell'art. 15 del contratto collettivo di lavo ro — afferma l'azienda — sono state assegnate, a quattro operaie dei "rings", otto mezze macchine ciascuna al posto delle cinque che avevano prima. L'articolo suddetto precisa che le eventuali contestazioni su un'errata applicazione possono essere sottoposte — su richiesta della parte interessata, e dopo l'inizio dell'assegnazione — alla commissione tecnica paritetica. L'assegnazione del maggior numero di mezze macchine deriva dalle sostanziali modifiche tecniche apportate alle macchine stesse. Modifiche che consentono una notevole riduzione dell'impegno lavorativo delle operaie. < Le operaie si sono rifiutate di accettare le nuove disposizioni, contemporaneamente le altre addette al reparto "rings" si sono astenute dal lavoro. L'azienda è stata costretta a sospendere il lavoro nel reparto " preparazione ", poiché l'Inattività dei " rings " comporta quella del reparto ad essa collegato. Non sì tratta, quindi, di " serrata " bensì di un caso di forza maggiore che il Cvs ha dovuto subire. La prova concreta che non si debba parlare di "serrata" è data dal fatto che tutti gli altri reparti non sono stati sospesi e lavorane normalmente ». II Cvs rileva inoltre che l'assegnazione delle otto mezze macchine è stata decisa dopo aver esaurientemente spiegato ad una delegazione di operale — assistite dalla commissione interna — che il provvedimento era la risultanza di studi tecnici elaborati per alcuni mesi. Contro l'aumento delle macchine affidate ad ogni operaia dello stabilimento si è pronunciata anche la Cisl. Il suo punto di vista sulla vertenza differisce tuttavia da quello della Cgil, che com'è noto ha fatto scendere ieri in sciopero i suoi iscritti. La Cisl ritiene che la soluzione debba essere cercata innanzitutto in seno alla commissione paritetica — composta da un sindacalista, un rappresentante dell'azienda e presieduta da un funzionario dell'Ufficio del Lavoro, di cui ha chiesto la convocazione. Ne) suo comunicato, l'orga nizzazione sindacale aggiunge: « La Cisl non si fa Illusioni sul le conclusioni della commisalo- ne paritetica, e nel caso in cui quest'ultima riconosca la legittimità di una assegnazione anche parziale di maggior macchinario, chiederà un bonifico per ogni mezza macchina assegnata in più. Per ottenerlo, siamo disposti a chiamare 1 lavoratori alla lotta con lo sciopero», g. 1.
Luoghi citati: Sant'antonino, Susa
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