La sentenza sul Padova di Giulio Accatino
La sentenza sul Padova Dopo tre giorni di sedute del tribunale calcistico La sentenza sul Padova ASSOLTA la società veneta (ma la Triestina reclama) - SQUALIFICHE: Zian radiato, Zorzin due anni, Mian 1 anno, Zanon, l'allenatore Rocco ed il segretario Gobbo 6 mesi DAL NOSTRO INVIATO Milano, lunedì mattina. La Commissione Giudicante della Lega Professionale nel tardo pomeriggio di ieri — con un notevole ritardo sull'orario previsto — ha consegnato alla stampa la sentenza sull'ormai noto « caso » Padova, sentenza riportata su tre fogli dattiloscritti, con premesse, deduzioni e controdeduzioni, ed infine con queste decisioni. Il documento nella parte finale dice testualmente: « Si delibera: 1) di rigettare le eccezioni pregiudiziali dell'A.C. Padova riflettenti e la prescrizione e l'inapplicabilità del comma 3 dell'art. 67 bis R.O.; 2) di infliggere al signor Zian Alvaro la radiazione dai ruoli federali; 3) di squalificare per la durata di anni due il giocatore Zorzin Corrado dell'U.S. Mestrina; 4) di infliggere l'inibizione per la durata di un anno al signor Mian Germano, allenatore dell'A.S. Cormonese; 5) di infliggere l'inibizione per mesi sei al signor Rocco Nereo allenatore dell'AC. Padova; 6) di squalificare per la durata di mesi sei il giocatore Zanon Gastone dell'AC. Padova; 7) di inibire all'A.C. Padova di avvalersi delle prestazioni del signor Gobbo Armando per la durata di mesi sei. 8) di non farsi luogo a procedere contro il signor Casari Giuseppe per intervenuta prescrizione; 9) di non farsi luogo a procedere contro l'A.C. Padova > Queste le decisioni del giudici calcistici dopo una lunga discussione della causa (tre intere giornate) e dopo aver sentito i legali delle due parti, decisioni che praticamente confermano le voci circolanti ormai da tempo negli ambien ti federali milanesi. Riassumiamo in breve il dispositivo di questa sentenza, che crea praticamente il fatto nuovo nella giurisprudenza calcistica in quanto pur ammettendo come avvenuto un tentativo di corruzione e pur condannando per questo motivo alcuni tea aerati di una società calcistica, si assolve con formula piena il sodalizio, chiamato in causa dagli inquirenti come responsabile dell'operato del perso naie dipendente. La visita dello Zian al portiere Casari è provata, come è accettata la dichiarazione delle trattative avvenute. Il CaBari avvicinato dal denunciante il 5 giugno del '55 non figura più come personaggio della vicenda, e pertanto viene prosciolto per prescrizione. Lo Zian sollecitò la risposta a Padova e si sentì dire dallo Zor zin «siamo d'accordo> ai momento di entrare in camipo. Lo Zorzin prima negò, poi invece ammise la sua colpa. I giudici della Lega non hanno potuto accertare le veridicità di questi fatti, e concludono pertanto nella sentenza: « che la lettera di confessione dello Zorzin, inviata solo all'ultimo momento al suo amico Nuciari, portiere della Triestina, appare non solo tutt'altro che spon¬ tedsCldmacscsao tanea, ma anche non veritiera ed è stata in parte smentita dalle dichiarazioni rese successivamente dallo Zorzin alla Commissione di Controllo nelle quali afferma che, pur avendo pronunciato la frase incriminata, sia lui che lo Zian avevano disputato la gara secondo le loro possibilità ». II reato di frode quindi non sarebbe stato consumato, per cui nessuna responsabilità pesa sul Padova, mentre tutti gli altri sono statJ condannati per omessa denuncia dell'opera dello Zian, che tentava di venire in possesso in qualunque modo di una cifra In denaro. Lo Zorzin pertanto non è condannato per frode, ma per aver ostacolato lo svolgimento delle indagini. In tutta questa faccenda entra pure la Triestina, che nella sentenza ha la sua parte al capitolo « considerazioni ». Dice il docum-'ito ufficiale: «che non può trascurarsi quanto è risultato sia dall'inchiesta sia dal dibattimento circa l'opera svolta dal'l'U.S Triestina per indurre lo Zorzin a mutare le sue deposizioni ». Parole piuttosto severe, tanto che il legale dei giuliani, l'aw. Palumbo Vargas, ha dichiarato immediatamente che interporrà reclamo alla Commissione di Appello, chiedendo che la causa venga discussa con procedura d'urgènza. Così di questo < caso Padova-Legnano », che sta diventando veramente una disputa fra il Padova e la Triestina, si parlerà ancora. Giulio Accatino
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