Indesit, torse martedì risposta delle banche

Indesit, torse martedì risposta delle banche L'assessore Afasia: «Non c'è tempo da perdere» Indesit, torse martedì risposta delle banche TORINO — «Siamo fortemente preoccupati per come vanno le-cose; lo dico non per destare allarmismo o sollevare polverone. La situazione è grave e difficile, può essere tuttavia rimontata se si agisce subito». Lo ha affermato ieri mattina l'assessore regionale al Lavoro, Alasia, nel corso di una; con/'erema, stampa per fare il punto sulla «questione Indesit», ma soprattutto in vista dell'incontro, che tutti sperano definitivo, di martedì prossimo a Roma tra governo e istituti di credito. Dopo aver ricordato le faticose, talvòlta inutili riunioni che si sono succedute negli ultimi mesi e i numerosi, ingiustificati rinvii, Alasia è •entrato nel merito». Ha detto; «Mercoledì scorso la proprietà mi ha comunicato dì volersi impegnare a salvare il sgrup¬ po, dando come garaÉlfa gli stabilimenti di None» / piani per l'elettronica e il «bianco», pronti da giugno, prevedono una contrazione di 2500 dipendenti (su 12 mila), con un eventuale calendario di rientri «Senza discutere sul contenuto, i due documenti rappresentano una base seria per intavolare delle trattative. L'Indesit chiede un finanziamento di 100 miliardi per la ricerca e 50 per ristrutturare gli impianti. Sono molti, bisognerà discuterne. Ma se lo Stato, attraverso le banche, non erogherà a brevissima scadenza i 54 miliardi indispensabili per mantenere in vita l'azienda, si rischia di discutere sul nulla». E' intervenuto il vicepresidente dell'Animem, l'associazione delle aziende metalmeccaniche aderenti all'Api, dot- tor Marchese: «^dissesto dell'Indesit coinvolge, soltanto nell'area torinese, una settantina di imprese dell'indotto. Calcolando che la loro attività è volta al 35-40 per cento a forniture per l'Indesit, che impegnano dai 6 ai 7 mila dipendenti più altri 3 mila in sub-indotto, e che da dicembre, dopo una richiesta di pagamento a, 180 giorni, non hanno più incassato una fattura, il credito totale si aggira sui 120 miliardi. Bisogna aggiungere che sono in pericolo almeno 3 mila posti di lavoro e che i debiti dell'Indesit sono ben più sostanziosi se si considerano anche i fornitori di altre zone Neppure sono mcltg rosee le previsioni per i laboratori, 10 mila dei quali in Cassa integrazione dal 18 giugno e dal primo luglio. «L'Indesit — ha aggiunto Canto Blundo, del Consiglio'di fabbrica — ci sta pagando in questi giorni quanto di nostra competenza secondo la* normativa della Cassa, decurtato dell'anticipo per le ferie e del premio di produzione. Ci ha però informati che se le trattative non avranno esito, a 'partire dal primo agosto non ci garantirà più il pagamento degli stipendi». Ha concluso l'assessore Alasia: «Là Regione si sobbarcherà l'onere di istituire i corsi di formazione professionale che ,si rendessero necessari per riqualificare il personale, ma tutto ciò soltanto se lo Stato dimostrerà l'effettiva volontà di trovare una soluzione definitiva ». - Carlo Novara V

Persone citate: Alasia, Canto Blundo

Luoghi citati: None, Novara, Roma, Torino