La Cokitalia da salvare ma quale strategia?

La Cokitalia da salvare ma quale strategia? Si riunisce a Savona il Comitato della chimica La Cokitalia da salvare ma quale strategia? L'azienda si accontenterebbe di chiudere una sola delle tre batterìe in funzione Battaglino della Pule; "E* un problema politico" - Preoccupazioni all'Acna di Cengio (Dal nostro corrispondente) Savona. 21 ottobre., (r.s.) Domattina alle 10. a Palazzo Nervi, si riunisce il comitato per la ditesa dell'industria chimica, chiamato ad esaminare la situazione della «Cokitalia» di Bragno ed a decidere l'atteggiamento da assumere nei confronti della società (metà ex Egam a metà Italiana Gas > e del coroitato di liquidazione delle aziende ex Egam. Anche se nella sostanza gli appetti principali e più importanti della vertenza non sono mutati, la Cokitalia, che venti giorni la aveva richiesto la chiusura di due delle tre batterie ancora in attività, e la messa in cassa integrazione di 250. lavoratori, ha ridotto ad una le batterie da fermare ed a 120 gli operai da collocare in integrazione per un periodo di sei mesi Nell'incontro dell'altra sera a Roma i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, pur di froqte alle ridimensionate richieste dell'azienda, hanno confermato la loro posizione: occorre una programmazione di tutto il settore delle cokerie; in assenna di un tale piano, non debbono essere adottati provvedimenti strettamente aziendali. La situazione della Cokitalia è' particolarmente delicata a causa della mancanza di liquidità. Ha attualmente 180 mila tonnellate di coke invenduto, che equivalgono ad un I immobilizzo di 18 miliardi; le richieste di mercato, per ! giunta, si sono notevolmente i ridotte. Secondo l'azienda, quindi, c'è l'esigenza di dirr.iI nuire la produzione, acquistare meno fossile e attingere al coke invenduto, recuperando cosi alcuni miliardi. «Noi — dice Battaglino, . della federazione lavoratori ; chimici — non contestiamo Questi dati, che sono una realtà: ma non accettiamo Vim' postazione che si vuol dare .alla questione. Il problema I Cokitalia non è un fatto sàitanto sindacale, ma anche po; litico, e quindi deve essere in> quadrato nella situazione generale delle cokerie. Le preoc: cupazioni sono molte ed è per ; questo che chiediamo una de' astone a livello politico». Timori anche per l'Italsi; der, dopo la richiesta di cassa integrazione avanzata dall'azienda per 150 lavoratori del reparto fonderia di Savona. Il problema verrà discusso domattina in un incontro che la giunta comunale avrà con le organizzazioni sindacali, il consiglio di fabbrica ed i parlamentari savonesi. Da parte loro i sindacati hanno già proclamato 14 ore di sciopero da effettuarsi entro il 5 novembre. La segreteria della federazione provinciale del pei osserva come sia necessario che. nell'ambito del nenie della siderurgia, definita, le acoite uarsttnlllse in grado di garantire alla fabbrica un suo ruolo nel settore delle 21 ottobre. (n. s.) Preoccupazioni all'Acne dove, per un periodo di tre masi, rimanti chiuso un reparto eoe produce intermedi per coloranti tassili. E' una produzione legata all'attività dei^MotUssnbm^ora^m^^ rallentati i lavori per l'ammodernamento degli impianti mentre, tra lo stabilimento Montedison di San Giuseppe e l'Acna di Cengio. i livelli occupazionali, che avrebbe dovuto attestarsi complessivamente sulle 2200 imita, sono diminuiti di un centinaio di posti.

Persone citate: Battaglino

Luoghi citati: Cengio, Roma, San Giuseppe, Savona