Il psi di Alassio chiede garanzie

Il psi di Alassio chiede garanzie Crisi comunale e dissensi col pei Il psi di Alassio chiede garanzie Dice il segretario Accame: "Noi ci siamo dimessi, lo facciano anche i comunisti" - E',stata confermata la linea di sinistra 'Nostro servizio particolare) Alassio. 1 ottobre. «Un accordo, per la soluzione della crisi di Alassio non è ancora stato raggiunto, perché siamo in attesa delle dimissioni degli assessori comunisti. Solo dopo inizieremo le trattative». Chi si attendeva un psi «morbido» è rimasto deluso: con queste parole, infatti, Pierluigi Accame, segretario politico del psi di Alassio, ha voluto precisare con fermezza la posizione del suo partito. Accame sostiene «che non è un problema di uomini», ma nei corridoio della federazione socialista di Savona, dove la linea dell'autonomia e del rifiuto di ogni «sudditanza psicologica» nei confronti del pei, pur nel quadro dell'alternativa di sinistra, viene portata avanti con assoluto rigore da Tomaso Amandola, sono più chiari: il psi considera «non graditi» gli assessori comunisti di Alassio Piacentino e Alessio Pelle. Prosegue Accame: «Grollero era stato eletto sindaco come indipendente nelle liste del pei. rappresentante di tutta la sinistra. Il pei non- può illudersi di sostituire un uomo come lui come fosse un fatto burocratico». Gli assessori del psi Franceschini, Tomagnini e Zarrillo sono dimissionari, il sindaco anche; «che verifica sarebbe — insiste Accame — se non si dimettessero anche i comunisti?». Il psi ha inviato due lettere agli alleati comunisti e repubblicani. «Del pri— dice ancora Accame — infastidisce la pregiudiziale nei confronti di un'eventuale candidatura socialista alla carica di sindaco. Non vogliamo il primo cittadino, ma rifiutiamo categoricamente pregiudiziali come questa». E il psi farà sapere presto che. in mancanza delle dimissioni dei comunisti i«ie hanno promesse, ma non le abbiamo ancora viste») . sono pronti ad appoggiare una giunta di sinistra anche dall'esterno. E' un altro riflesso delta posizione assunta dal psi a livello provinciale. I socialisti, ad esempio, di goajLjrpperg^Mi Zarrillo è France no: «17 pei. seppur velatamente, ha criticato Tomagnini per le inìzitlve della portaerei e degli schiacciasassi. Noi pensiamo che' Alassio debba difendere il suo' prestigio. Per .queste inizitive. che sono costate poco o niente, il nome della città è rimbalzato sui giornali, alla radio e alla televisione». Come si inquadra dunque la crisi atossica net compissi! rapporti provinciali tra comunisti e socialisti? Risposale Amandola: «L'allenanza col pei non si discute, perché noi perseguiamo l'alternativa di sinistra. Ma vogliamo davvero amministrare in modo nuovo: in caso contrario, non siamo disposti ad accettare imposizioni da parte di nessuno. Prendete il caso del San Paolo dt Savona. Pei e de fanno a gara, di comune accordo, per screditare i socialisti. E' ora di finirla. Quando ave vamo un socialista alla presi denza. ci siamo assunti le no- ! sire responsabilità. Ora c'è iuh comunista, il pei si assuma le sue». E' la linea che già in estate ha fruttato bene al psi. Lo testimoniano il successo dei festival de l'Avanti e la soddisfazione che ha accompagnato, nella base e nei quadri, ogni decisione presa autonomamente dai comunisti. Ed è vicina una verifica anche per il capoluogo, che potrebbe interessare Alessi (la posizione di Luciano Locci sarebbe solida) e 1 comunisti Roncano e Luciano. Allentata la tensione ad Albenga, dove i due partiti vanno verso una rinnovata collaborazione, il travagliato dialogo psi-pci passa ora per Alassio. «Vogliamo un'amministrazione solida, che possa lavorare a lungo e bene», conclude Accame, «ma prima tocca ai comunisti». Niente dimissioni, niente giunta nuova. », d,.

Luoghi citati: Alassio, Albenga, San Paolo, Savona