È colpa del medico il mancato ricovero o una carenza dell'ospedale di Alassio?
È colpa del medico il mancato ricovero o una carenza dell'ospedale di Alassio? L'esposto presentato alla procura dopo il clamoroso caso È colpa del medico il mancato ricovero o una carenza dell'ospedale di Alassio? di inchiesta i, 14 settembre, (r.s.) n caazrlglle dek l'ospedale «Pacini» di Alea•rio, ieri stesura, presentato da albergatrice alaaatna. ed ha nominato una commissione che ha a compito di fare piena tace su quanto avvenuto. Fanno parte del gruppo d'indagine il presidente. Pasquale Gianetti: i consiglieri Traiano Testa e Giovanni Sibelli; il direttore sanitario dottor Francesco Lenire ed il direttore amministrativo Angelo Gaspertni. Il lavoro della commissione si presenta particolarmente difficile, dal momento che non si tratta solo di accertare eventuali responsabilità personali ma investe la stessa organizzazione ospedaliera classino. n fatto che ha dato motivò all'invio di un esposto alla procura della Repubblica di Savona, da parte di Fioralba Gelsomini. 59 anni, residente ad Alassio in via Terike 16, proprietaria dell'albergo Pianto in via Leonardo da Vinci, accadde il 6 settembre scorso. Verso le 21 di quel giorno. Lucia Gelsomini, vedova Ro¬ mano, 72 anni, venne colta da trombosi cerebrale, mentre si trovava davanti all'albergo Fiorito. Subito visitata dal medico Pietro Rabolli. l'anziana venne ricoverata all'ospedale cittadino. Il medico di guardia, dottor Giacomo Barittaro, 42 anni, assistente detta prima divisione (broncopneumopatici. cardiopatici ed emiplegici), mentre la donna veniva ricoverata, si trovava al capezzale di una puerpera, atte prese con un neonato asfittico, al quale stava praticando un delicato intervento di rianimazione. Ora il piccino gode di ottima salute. Quando l'infermiera. Giacinta Migliardo, chiese al medico alassino di intervenire, questi rispose che non poteva muoversi. Per questo Fioralba Gelsomini decise di trasportare la sorella al Santa Corona, ove i sanitari riuscirono a salvarla. Dice BariUaro: «Non potevo certo lasciare il neonato e la puerpera: il momento era molto delicato. Qualche minuto dopo, quando mi sono potuto muovere, la donna colpita da trombosi era già partita in ambulanza per Pietra Ligure». Risulta quindi che non è tanto il medico ma l'organizzazione ospedaliera ad essere sotto accusa. Il sanitario non poteva «sdoppiarsi» e non doveva essere messo in difficoltà dalle disposizioni interne del Pacini, che avrebbero fatto carico al medico di guardia, anche dell'assistenza alla mia parto. A questo punto s'inserisce un fatto nuovo. E' stato accertato che, recentemente, il direttore sanitario dottor Lanfrè. ha emanato un ordine scritto in cui si dava disposizione di chiudere la sala parto. Perché allora vi è stata ricoverata una partoriente? E perché ad assisterla non c'era un altro medico se non quello di guardia? Evidentemente il problema si allarga anche alla natura dell'ospedale cittadino, trasformato da infermeria in nosocomio nel 1971. La Regione lo aveva classificato «per lungodegenti», ma da. allora le divisioni di primariato si sono dilatate, anche quando la prossima fusione degli ospedali di Albenga ed Alassio avrebbe dovuto consigliare di soprassedere. Ci si chiede an¬ che se il consiglio di amministrazione abbia ottemperato alle disposizioni che giungevano dall'assessorato alla sanità della Regione, circa il reparto maternità e circa altre disposizioni relative al pronto soccorso. L'esposto dell'albergatrice abissina, confortato dalla testimonianza del, milite della Croce Bianca, Lino Tramarin, 37 anni, che accompagnò la donna colpita da trombosi e che è anche consigliere di amministrazione del Pacini — ha così messo in moto una procedura che andrà a definire responsabilità che non sembrano limitarsi alle singole persone, ma alle strutture stesse dell'ente. Intanto, parallelamente all'indagine amministrativa promossa dal consiglio del Pacini, si svilupperanno quelle della magistratura ed un'inchiesta anche da parte dell'assessorato regionale alla Sanità. I nodi ancora non ri sotti della ristrutturazione ospedaliera regionale stanno venendo al pettine, anche se i casi più clamorosi rimangono spesso sconosciuti o coperti da chi non se la sente d'intraprendere iniziative ledali.
Persone citate: Giacinta Migliardo, Giacomo Barittaro, Gianetti, Giovanni Sibelli, Lino Tramarin, Lucia Gelsomini, Pacini, Traiano Testa
Luoghi citati: Alassio, Albenga, Pietra Ligure, Ro, Savona
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