Un operaio ha ucciso la madre e si è tolto la vita accanto a lei

Un operaio ha ucciso la madre e si è tolto la vita accanto a lei Il delitto-suicidio avvenuto a Savona domenica notte in via Grassi Un operaio ha ucciso la madre e si è tolto la vita accanto a lei Trovati morti (colpi di pistola alla testa) Angelo Vezzoso, 49 anni, un collaudatore della Tecnomasio Brown-Boveri di Vado Ligure, e l'anziana mamma Maria Vincenza Mantero - Una congiunta ha fatto la scoperta - La tragedia provocata dalla follia? Il movente (Nostro servizio particolare) Savona, 6 settembre. «Non entrale in camera di mamma, ci sono i nostri cadaveri. Chiamate la polizia ». Dopo aver scritto il messag gio, che ha posto su una sedia, di fronte alla porta d'ingresso, Angelo Vezzoso, 49 anni, ha'ucciso la madre, Maria Vincenza Mantero, 76 anni, con un colpo di pistola a una tempia. L'uomo si è poi coricato accanto all'anziana madre e si è tolto la vita, sparandosi in bocca. E' avvenuto in un modesto ma decoroso alloggio di via Orazio Grassi 4/4, a Savona. Nulla, se non un improvviso raptus di follia o un momento di grave depressione psichica, può spiegare il movente del tragico episodio, maturato all'alba di domenica scorsa e scoperto- soltanto, oggi. A dare l'allarme è stata, stamane, una cugina di Maria Vincenza Mantero, la signora Vincenza Murialdo. abitante a Vado Ligure, la quale, in media ogni 15 giorni, si recava nell'alloggio di via Grassi, di cut avev» le chiavi, per aiutare nelle pulizie. Stamane, la Murialdo ha suonato alla porta dell'alloggio ma non ha avuto risposta. Allora ha aperto con le proprie chiavi: s'è trovata davanti il tragico cartello mentre nell'aria ha avvertito un odore di cui sul momento non ha saputo darsi spiegazione. La donna s'è spaventata: e Non ho avuto il coraggio di entrare nella camera, sono scesa di corsa in strada». E' entrata in un bar ed ha telefonato alla questura. Il maresciallo Felosio della! Mobile e alcuni agenti sono entrati nella camera. Coricata nel letto- matrimoniale c'era Maria Vincenza Mantero. ranziana donna sembrava dormire, soltanto un piccolo foro, nella tempia sinistra, dal quale era uscito un rivolo di sangue, rivelava l'accaduto. Accanto, in pigiama, dir steso sopra le coperte. Angelo Verace, con Ufla*»wèt« ta calibro 9 corto ancora in pugno, il volto devastato dall'esplosione. Nel caricatore della pistola ancora cinque pallottole. La ricognizione necroscopica eseguita dalla dottoressa Valentina Sguerso ha stabilito che la morte di madre e figlio era avvenuta circa 48 ore prima. La tesi del medico coincide col Tatto che verso le 5,30 di domenica mattina, alcuni inquilini della casa avrebbero udito due spari. Nessuno però vi aveva dato importanza. Stabilito il momento. del matricidio-suicidio, "non si arriva a dargli un movente. Angelo Vezzoso, celibe, era un collaudatore del Tecnomasio Brown-Boveri di Vado Ligure: non aveva mai dato segni di squilibrio mentale ed era molto affezionato alla madre. A metà agosto i due erano tornati a Savona dopo un breve periodo trascorso in campagna, e sembrava che nulla turbasse la loro vita. Vincenza Murialdo dice: «Non c'era alcun motivo per fare quello che ha fatto. Angelo aveva un buon lavoro e non era assillato da alcun problema econòmico. Avevo visto mia cugina una quindicina di giorni fa, quando erano tornati dalla campagna: era felice, sembrava essersi rimessa anche dagli acciacchi dell'età. Quello che è successo è incomprensibile, chissà che cosa è capitato nella testa di Angelo». Che cosa può succedere nel la testa di un uomo? Molto probabilmente Angelo Vezzoso temeva per la salute della madre. Anni or sono la donna era stata ricoverata, per quel' che tempo, in ospedale, ma nulla.di particolarmente grave, disturbi dovuti all'età. Forse, recentemente, gli acciacchi si erano rifatti vivi, e l'uomo può aver meominciato a temere qualcosa di brutto. Abituato a vivere con la madre, ormai ad un'età in cui è difficile riuscire a formarsi una propria famiglia, Angelo Vezzoso probabilmente ha cominciato a fare previsioni catastrofiche sul futuro. Sabato scorso, dopo aver assistito allo spettacolo tele visivo, Angelo Vezzoso ha atteso che la mamma andasse a letto, poi si è coricato egli stesso, mettendo tutti gli abiti in ordine, nella propria camera, come di consueto. E nella notte, insonne, che probabilmente è maturato il fol le disegno di morte. Unica cosa da chiarire nell'inchiesta: Angelo Vezzoso non aveva porto d'armi. Da quanto tempo possedeva la Beretta calibro 9 corto? Se anche si stabilirà quando Va-veva comprata, si potrà soltanto chiarire se" il tragico episodio di via Grassi è scoppiato improvvisamente o se, invece, stava maturando da quando la madre aveva cominciato ad accusare qualche malanno. v ««.torio Preve (Dal nostro corrispondente) Savona, 6 settembre. Un modesto, ma lindo alloggio è stato il teatro della tragedia di via Orazio Grassi 4/4 dove, in una crisi di follia, il collaudatore della « Brown Baveri », Angelo Vezzoso, di 49 anni, celibe, ha ucciso la madre, vedova. Maria Vincenza Mantero, di 76 anni e, con la stessa arma, si è tolto la vita. Un alloggio di pochi vani, la cucina, la sala che serviva anche da camera da letto per V omicida-suicida la stanza «matrimoniale»; un ripostiglio ed il bagno. Ovunque'fotografie, oasi di fiori, cioccolatini ed uva. Una casa ordinata nella quale, appare evidente, vivevano due persone che st volevano bene e che provvedevano vicendevolmente l'uno all'altra. Il fatto, prima che costernazione ha suscitato stupore e incredulità. «Erano brava gente — dicono i vicini — non davano il minimo fastidio e lui era tutto casa e lavoro». Una vita tranquilla, dunque, non turbata da problemi di carattere economico. L'unico motivo di preoccupazione, per Angelo Vezzoso erano le condizioni di salute della madre. «Da qualche tempo — dice un suo collega — appariva piuttosto in ansia. Tutte le ferie e i permessi che riusciva sd ottenere li trascorreva presso la madre, per seguirla e curarla. Era benvoluto e stimato da tutti, dai compagni e dai dirigenti dell'azienda». Angelo Vezzoso, da 35 anni' alla «Brown Baveri», ha lavo-rato arno a venerdì. Avrebbedovuto riprendere servizio ieri mattina dopo i due giorni di festa. Ed invece nessuno lo ha visto: «Ma non ci siamo preoccupati — aggiunge il compagno di lavoro — perché a norma di contratto, ci sono tre giorni di tempo per giustificare l'assenza». Un eie- 1 mento di più, questo, a cónva hida dell'ipotesi che il tragico episodio sia avvenuto nella notte tra sabato e domenica.,Lq scoperta di quanto acca-1 àuto nell'appartamentino di j via Orazio Grassi e stata fatta da una cugina della Mantero, la signora Murialdo Vincenza, !che ogni quindici giorni si re- ! capa presso la congiunta per' riordinare la casa. Per questo ! areca le chiavi dell'apparta-' mento. ■Stamane alle 9 ho suonato alla porta ma nessuno mi ha risposto. Loro sapevano della mia visita e non avevano chiuso la porta con il chiavistello interno. Cosi ho potuto aprire con le chiavi in mio possesso. Appena entrata — racconta — sono stata investita da un odore nauseabondo e poi ho visto il cartello posato su una sedia. Non ho avuto il coraggio di entrare nella camera e sono corsa a telefonare alla polizia. Quel ette è successo è una cosa in¬ cornprénsibile. Chissà "che co- ; è successo nella testa di Angelo». Vincenza Murialdo aveva visto la cugina una decina di giorni fa. Era felice. «L'avevo trovata bene — ricorda — era alleerà come non mai. "Sei ringiovanita" le ho persino che av.eva trascorso un peno- do di bellissime vacanze aPontinvrea. col figlio e che cianche nel sarebbe tornata prossimo anno». Tra i primi ad accorrere Giovanni Battista Mantero. fratello dell'uccisa e zio di Angelo«Mio nipote — dice —era venuto da me ai primi del mese per preparare un decotto di pigne contro la bronchite. Doveva servire per mia sorella. Lui stava benissimo, era perfettamente a posto.Temeva solo per la madre Ora debbo avvertire anche | l'altro figlio dell'uccisa, Bruno Vezzoso, di SO anni, che riI siede in Svezia. Non so come \ tare a dirglielo». ■ Angelo Vezzoso, forse colto da follia, ha ucciso perché pensava che la madre soffrisse, che fosse incurabile. Una 2fT C.?,meJ^ ,t0 neUa sua mta- " « "ccwo; 1 élla camera, tra i volumi j raccolti in ordine nella picco to libreria ramava leggere t *oiaUi») un libro dal titolo !che parrebbe smentirlo jlO ! Buuno muore solo». ' ! Nicolò Siri | I \ ■ Il cartello scritto da Angelo Vezzoso prima di uccidere la (Ferrando)

Luoghi citati: Savona, Svezia, Vado Ligure