Bordighera si ribella non vuole casermoni

Bordighera si ribella non vuole casermoni Un ricorso al Tar contro il "piano,, Bordighera si ribella non vuole casermoni Il tribunale amministrativo regionale dovrà anche decidere sulle procedure dell'approvazione • Scelta di aree per case popolari 'Dal nostro inviato speciale! Bordighera, 1 settembre. Le avvisaglie, di una qualche iniziativa da parte della minoranza, contro il nuovo piano regolatore di Bordighera. erano nell'aria già nel mese di luglio. Adesso — la notizia è d? sabato scorso — il capogruppo della de. Emilio Verrando. ha presentato al Tribunale regionale amministrativo (Tar) un ricorso —curalo per la parte legale dagli avvocali Boscelto e Roccella — chiedendo l'annullamento della delibera n. 148, del 22 giugno, con la quale la maggioranza consiliare ha fatto passare lo strumento urbanistico curato dagli ingegneri Accintili. Alborno e Nicoletti. Le eccezioni che la de solleva sul rituale di approvazione del piano, da parte della maggioranza presieduta dal sindaco Giorgio Laura, sono di diversa natura: in primo luogo legale. Si contesta in particolare una violazione per un «mancato conferimento ufficiale dell'incarico» agli stessi progettisti. Si afferma che la minoranza «non ha potuto vedere le pratiche almeno 24 ore prima della discussione», come previsto dalla legge. Ma c'è una affermazione di Verrando che suscita particolari preoccupazioni, quando dice di ritenere che «il Consiglio abbia rilasciato con il suo voto una delega in bianco ai progettisti» e aggiunge che «in teoria i progettisti potrebbero modificare a piacimento il contenuto di un atto amministrativo» cioè del piano. Ha affermato Emilio Verrando: «A mio parere intanto è stata modificata la perimeirazione dell'area destinata a zona edilizia popolare. Risultano escluse aree in precedenza comprese, ed asservite aree in precedenza non vincolate. Ad esempio: nella iniziale progettazione erano previsti 9 fabbricali, adesso sono 10. Perché? Anche i lotti e le volumetrie sono cambiati». Il capogruppo de sostiene inoltre che la realizzazione del complesso di case popolari darà vita ad un «ghetto» in contrasto con le caratteristiche delle zone vicine già edificate. Accusa poi il Comune di aver voluto espropriare un terreno, per queste case, che aveva un alto interesse agricolo, per le colture specializzate in atto. Si domanda infine se s tale scopo edificatorio non avrebbero potuto essere utilizzate ti tre arce di proprietà cornonaie. Il ricorso della de chiede al Tar «la sospensione immediata di ogni atto del piano» poiché se questo dovesse mettersi in moto ne deriverebbero per Bordighera gravi ed irreparabili danni sul piano turistico ed economico. E' significativo che la de sìa uscita allo scoperto, mentre sino ad ora la polemica sul piano, in città, aveva serpeggiato esclusivamente nei capannelli di amici o nelle discussioni di caffè. A Bordighera sino a ieri, su questo argomento, era possibile raccogliere soltanto «confidenze», «sfoghi» più o meno interessati, ma mai una chiara presa di posizione. Un esponente della de locale, ci chiese un incontro e disse peste e corna del nuovo progetto [ di piano regolatore, ma «per carità, non faccia il mio nome». Atmosfera da faida. «Tu scherzi !' — disse un amico che aveva assistito al colloquio — ma qui a Bordighera nessuno vuole sbot- qut ; tonarsi, perche ha paura c'è la mafia!». La mafia a Bordighera? Sembrerebbe un po' troppo, anche se sui muri cittadini, qualche mese fa apparvero alcune scritte, a firma «.W.a.m.» con chiara allusiore . un noto esponente politico locale capo di una numerosa «famiglia», di immigrati dal Sud. 'Il piano — questo fu il sue-1 co del colloquio — è andato a.punire l'area a Ponente della. città, quella stessa area che si- ! nora, grazie ad una agricoltura altamente specializzata, da parte di finnari, aveva resistito alla speculazione». Per realizzare il complesso di case popolari, il Comune dovrebbe fare gli espropri e. disse il nostro interlocutore. « con tre lire mande- ' ranno via gli affiattuari e faran-1 no un grosso piacere ai proprietari dei terreni che si vedranno cosi pagare con moneta sonante aree dalle quali ricavavano appena di che pagare le tasse». In queste zone — riva sinistra e! destra del Borghetto — pare comunque che. negli ultimi tempi, ci sia stato un certo movimento di compravendita. Si parla anche della cosiddetta «fascia» tra la via Romana e j la via dei Colli che viene consi- ! derata di sviluppo alberghiero e j salta fuori il discorso della de-' stinazione di complessi come l'hotel Angst e l'hotel Londra (corso Italia, incrocio via Roma). Che cosa avverrà delle aree occupate da questi alberghi e dai loro parchi? Dicono gli autori del piano: 'Resterà tutto come prima». A Bordighera. invece, ce il timore che in futuro si faranno dei residence*. E' chiaro che non si tratta di noccioline: su queste zone gravano grossi interessi. Si parla di miliardi. I grandi alberghi, lo sanno tutti, in Liguria non hanno capacità di sopravvivenza. Sono molti i proprietari che chiedono sia tolto il «vincolo» per fare appartamenti, che danno meno fastidi e rendono di più. Succederà anche a Bordighera? Molti i «si dice» anche sull'area a ridosso dell'Autofiori, dove da anni dovrebbe sorgere lo svincolo che dovrebbe immettersi fra Bordighera e Vallecrosia. Gli interrogativi: perché il tracciato non è stato inserito nel piano regolatore? perché non si sono accelerati i tempi per realizzare l'opera che avrebbe dovuto essere pagata, per un terzo dal Comune di Bordighera. per un terzo daH'Autofiori e per un terzo dalla Provincia? Che cosa avverrà, al momento di un eventuale esproprio di aree per 10 «svincolo», se nel frattempo saranno sorte costruzioni di qualche genere? Sono domande alle quali forse darà una risposta esauriente 11 Tar. chiamato ad esaminare le procedure del piano o se si^rriverà alla discussione di merito, il Comitato urbanistico della Regione. ©. m.

Persone citate: Alborno, Emilio Verrando, Giorgio Laura, Nicoletti, Ponente, Roccella, Verrando