Morta la moglie dell'ex preside L'omicida in carcere: "Perdono" di Bruno Viano

Morta la moglie dell'ex preside L'omicida in carcere: "Perdono" L'anziana donna era stata colpita da cinque proiettili Morta la moglie dell'ex preside L'omicida in carcere: "Perdono" (Dal nostro corrispondente) S. Lorenzo Mare, 20 giugno. Luigina Amerigo, 73 anni, è morta questa sera all'ospedale di Imperia alle 19: la donna era stata colpita con cinque colpi di rivoltella, sabato a mezzogiorno, dal marito, il professor Eugenio Mulas. 67 anni, originario di Loceri (Nuoro) che'aveva anche sparato contro la cognata Iride Amerigo, 64 anni, ferendola gravemente. Come i medici avevano temuto fin dal primo momento, Luigina Amerigo non ha resistito alla grave perdita di sangue subita dopo che i colpi sparati dal marito l'avevano ferita al bacino, alle braccia ed al torace. Non sono invece preoccupanti, per quanto gravi, le condizioni della sorella Iride che è stata oggi operata alla trachea, rimasta perforata dal colpo esploso dal cognato. Oggi, intanto, è stato nominato difensore dell'ez preside un ex allievo del liceo dove Eugenio Mulas insegnò latino e greco, l'avvocato Giuseppe Viale. In sua presenza, stamane, l'anziano professore è stato interrogato dal sostituto procuratore della Repubblica, Antonio Penco. La notizia della morte della moglie verrà data allo sparatore domani mattina. Pare che Mulas abbia espresso il proprio dolore per quanto è successo: «Quando ho sparato — avrebbe detto — non sapevo quello che facevo. Improvvisamente mi sono trovato con la rivoltella in mano e soltanto allora ho visto Luigina e Iride insanguinate e mi sono reso conto di quello che era successo». L'ex preside aveva appreso con sollievo la notizia che nessuna delle due donne era morta: «Spero che entrambe possano ristabilirsi al più presto — ha detto — vorrei essere io al loro posto all'ospedale». Sono parole queste che fanno ritenere che Mulas abbia agito in uno stato di raptus ed è penando certo che egli debba essere sottoposto a perizia psichiatrica, prima di essere rinviato a giudizio. Tra l'altro risulta che fu già ricoverato al reparto di neurologia del S. Paolo di Savona e che il 30 aprile scorso egli era uscito dall'ospedale di Imperia dove era stato ricoverato per disturbi vari. «Da tempo — dice l'avvocato Viale — Mulas soffre di allucinazioni e manie di persecuzione, conseguenza di molte traversie a sfondo politico subite nel dopoguerra». E' un parere che trova concordi tutti gli ex allievi del liceo, ora affermati professionisti, ai quasi, una trentina di anni or sono, Mulas insegnò latino e greco. Dice Viale: «Nel 1943, assieme a Lussu, aveva costituito a Cagliari la prima sezione del partito d'azione ed era stato poi il primo segretario nazionale del comitato di liberazione, passando poi al psi». Sembra che un episodio, avvenuto più tardi a Torino, sia all'origine della fragilità nervosa del professore. «Aveva punito la figlia di un esponente sindacale di sinistra. Da questa decisione, che egli prese per motivi esclusivamente scolastici — ha preci- sato Viale — ebbero origine i dispiaceri, con interpellanze in Parlamento, trasferimenti, minacce da cui derivarono depressioni psichiche ed allucinazioni che gli tacevano sentire voci misteriose». Nonostante tutto Mulas prosegui i suoi studi classici che lo portarono ad essere uno dei primi latinisti in Europa. Stava portando a termine, in questi giorni, una monumentale vita di Giulio Cesare, ricostruita attraverso uno studio minuzioso di ogni opera scritta finora e che dovrebbe mettere Ih figura dello statista romano in una luce diversa, nuova rispetto a quella tradizionale. Ad Imperia, l'impressione per il grave fatto di sangue è stata enorme. Dice Viale: «rutti noi suoi ex allievi siamo stati profondamente colpiti e siamo certi che non ha agito coscientemente». Bruno Viano Luigina Amerigo

Luoghi citati: Cagliari, Europa, Imperia, Loceri, Nuoro, Savona, Torino