S. Lorenzo: per il pane raffermo in tavola preside spara alla moglie e alla cognata

S. Lorenzo: per il pane raffermo in tavola preside spara alla moglie e alla cognata Ha esploso un intero caricatore, le due donne sono gravissime S. Lorenzo: per il pane raffermo in tavola preside spara alla moglie e alla cognata E' Eugenio Mula», ex inscenante ai licci di Imperia e Sanremo - Dopo la sparatoria iti preso un taxi e si è costituito (Nostro servizio particolare; Imperia, 18 giugno, t'n preside in pensione, colto da raptus omicida per un pezzo di pane raffermo servito in tavola all'ora di pranzo, ha esploso l'intero caricatore della pistola contro la moglie, una ex maestra elementare, e la cognata. Poi, cambiatosi d'abito, con un taxi si è andato a costituire ai carabinieri di Imperia. «Arrestatemi — ha dichiarato al piantone — ho fatto una carneficina, tao ucciso mia moglie e sua sorella». Le pallottole, per fortuna, sembrano non avere leso par ti vitali, anche se le condizioni delle due donne sono gravissime e i sanitari, per una di loro, si sono riservati 48 ore di tempo prima di scio gliere la prognosi. La moglie dello sparatore è stata raggiunta da 5 proiettili esplosi tutti da distanza ravvicinata Uno le si è conficcato nel bà' c'tno, gli altri le hanno trapas sato l'omero ed il braccio destro, il gomito sinistro e Vemitorace destro. Ha perso moltissimo sangue. La prò gnosi è riservata. La sorella è stata colpita alla schiena: la prima pallottola le è entrata nella regione toracica sinistra i fuoriuscendo dal collo, la se j sonda l'ha ferita alla mano si ■ nisira. La prognosi è di 40 giorni salvo complicazioni. Protagonisti e vittime dei • fatto di sangue sono il professore Eugenio Mulas, 67 anni di Loceri (Nuoro), la moglie ' Luigina Amerigo, 73 anni, di ! Costarainera, residente a San • Lorenzo al mare via. Cipresso 12, e la sorella Iride Amerigo. 6ptdn3dugvd 64 anni, nubile, via Aurelio 25. Mulas, prima di andare in pensione, aveva insegnato latino e greco al liceo classico di Imperia e Sanremo. Divenuto preside, aveva esercitato 3 Roma e a Torino. Studioso di lingue antiche era divenuto un nome nel mondo dell'insegnamento. In Campiglio aveva vinto il premio «Petrarca» di composizione latina e ad Amsterdam il premio internazionale di prosa latina. Al suo attivo ha numerose pubblicazioni, intimamente stava,.vltimando un-libro, con tesi originalissime, su Giulio Cesare. La moglie, di famiglia benestante, ha insegnato a lungo nelle scuole elementari di San Lorenzo e nella frazione di Aregai. Si erano sposati nel 1952. Lei era vedova di un grosso commerciante di Diano Marina morto in un incidente stradale. Il matrimonio col Mulas si rivelò ben presto un fallimento. Nel 1960 decidono entrambi di separarsi ed ottengono il divorzio. Lui va ad abitare a Genova, lei rimane a San Lorenzo, in un elegante appartamento di sua proprietà, al terzo piano di una palazzina. Ogni tanto si scrivono. Nel mese di gennaio, dopo juasi 17 anni di separazione, si riconciliano. Il prof. Mulas '.orna dalla moglie. Non vivono però sotto lo stesso tetto: Luigina abita all'interno 6, il marito al 5, sullo stesso ballatoio, nell'appartamento di fronte. Di fatto, però, sono sempre insieme. La maestra è sofferente di cuore, il profes ìore le sta vicino. Oggi alle 12,30. improvvisa, Ut tragedia. L'anziana maestra ha invitato a pranzo an che la sorella Iride. Tutti e tre si mettono a tavola, serenamente, ti menU prevede pastasciutta, fagioli e basilico, bistecca, frutta. C'è solo una nota stonata: il pane. E' raffermo. Forse Ut signora Luigina si è dimenticata di acquistare quello fresco. Una inezia, ma sconvolge la mente dell'anziano preside. Nasce un violento litigio. «All'improvviso — ha dichiarato Iride — mio cognato si è alzato da tavola, è andato nel suo appartamento, ba preso la pistola e. senza aprire bocca, ha cominciato a sparare». Il prof. Mulas. riposta l'arma nella scrivania (una Beruardelli 7.65 regolarmente denunciata) è sceso in strada ed ha preso un taxi. «Era calmis siomo — ha detto Filippo Ricca, autista di piazza — per tutto il tragitto non ha aperto bocca. Ho saputo quello che aveva fatto solo al ritomo a San Lorenzo, dalla gente». A chiedere aiuto è stata la stessa Iride Amerigo. Nonostante le ferite ha avuto la forza di scendere le scale. A soccorrerla per primo è stato Gianfranco Pons, proprietario di un vicino albergo. «Vada sopra — mi ha detto — mia sorella sta morendo». Poco dopo sono giunti una autoambulanza della Croce bianca, il. maresciallo di Santo Stefano, Contini, il capitano di Imperia Castellano, il maresciallo Palumbo. il brigadiere Bologna. Luigina Amerigo sembrava morta. Trasportata al I pronto soccorso è stata sotto] posta a trasfusioni di sangue. Il prof. Mulas (che ha anche \ricoperto la carica di console nel Perù) alla domanda «perché lo ha fatto?» non ha voluto rispondere. Ha solo allargato le braccia. I vicini-di casa, ora, dicono che era un tipo strano, molto chiuso. Roberto Basso Fotoservizio di Angelo Moraglla f r \ Luigina Amerigo, la moglie; Iride, la cognata, ed Eugenio Mulas, il preside iTelefoto) rI ] \S. Lorenzo • La stanza teatro del delitto, dove il preside Mulas ha fatto fuoco