Quando affondò il "Transilvania" storie e ricordi di pescatori a Noli

Quando affondò il "Transilvania" storie e ricordi di pescatori a Noli La vicenda ha il sapore di un mito per i paesi della costa savonese Quando affondò il "Transilvania" storie e ricordi di pescatori a Noli Il 4 maggio prossimo una cerimonia ricorderà l'episodio - Sessantanni fa, nel 1917, duemila naufraghi del piroscafo inglese furono salvati dagli equipaggi della zona • Un'esemplare vicenda di solidarietà umana «Con questa celebrazione vogliamo ricordare alle giovani generazioni che cos'è la guerra e intendiamo che il 4 maggio prossimo sia una gì --tata di amicizia fra litighile! ra e la gente ligure della nostra riviera». Così ha scritto Luciano Tizi, presidente dell'Associazione combattenti e reduci di Savona ncll'inviiare il console inglese di Genova alla cerimonia che, mercoledì 4 maggio, ricorderà la tragedia del «Ransilvania», il piroscafo inglese affondato nei 1917 da un sottomarino tedesco al largo di Noli e i cui superstiti (circa 2000). furono salvati dalle barche da pesca e dai rimorchiatori accorti dai . seti di tutta la costa. L'iniziativa, cut partecipano i Comuni di Savona. Noli. Vado, Begcggi. Quinàrio. Finale e Spotorno ed alla quale lia dato la propria adesione anche la giunta della Regione Liguria, si prefigge questo scopo: rinsaldare i vincoli di amiciziafra due grandi Paesi marinari e ribadire, con la condanna della guerra, il rrincipio di fraternità fra i popoli così come lo dimostrarono i pescatori liguri che. quel 4 maggio 1917, sfidarono 11 mare in tempesta e rischiarono la vita per dare soccorso ai naufraghi del -Transilvania». La ventura volle che da Noli, forse a quell'epoca uno dei più piccoli comuni di tutta la riviera di Ponente (nei primi decenni del secolo era semplicemente un borgo marinaro che contava circa 2000 abitanti) partirono i quattro equipaggi di pescatori — tutti appartenenti alla cooperativa «Luigi Deferrari» — che furono tra i primissimi a giungere suUuogo dell'affondamento. Fra loro vi erano Giambattista Garzoglio. nato il 14giugno 1897 e che allora aveva 20 anni; Boagio Toso, nato il 2 luglio 1892. venticinquenne. Giuseppe Garzoglio, nato il 20 dicembre 1891. ventiseienne: Giuseppe Debenedetti, ventenne: unquin- to superstite di quella generosa impresa, Tommaso Caviglia, è morto qualche settimana fa. «Il piroscafo era molto inclinato su un fianco ma cercava di accostarsi il più possibile alla riva — ricorda Biagio Toso —. Noi tentavamo di ripescare tutti quelli che potevamo, virando in mezzo atti zatteroni e ai salvagenti inglesi ch'erano grandi come una stanza. I soldati erano tutti giovanissimi, qualcuno aveva persino 15 anni. Ne trovai uno. attaccato all'orlo di uno zatterone. ch'era morto, aveva una brutta ferita alla fronte. Lo tirai sulla barca egualmente: poi mi tolsi la maglietta, che mi costava 14 lire, e gli fasciai la testa...-. Un superstite del «Transilvania», il signor Kenneth Littletoo. oggi sposato e abitante a | Knuuford. nel Cheshire (Gran Bretagna), ha inviato giorni fa agli organizzatori la sua drammatica testimonianza sul nauira- gio: «// piroscafo partì da Mar- siglia la sera del giovedì 3 maggio l'è He fu silurato, credo, alle 10,10 dei mattino seguente — narra in una lunga, dettagliata lettera—. Il mare era brutto e il vento latte me ver nostra fortuna, era giorno: A mezzanotte sarebbe stato mollo peggio. Le 64 infermiere si salvarono subito, vidi die partivano verso la spiaggia con una o duescialuppe pilotate da un uomo dell'equipaggio. Quando il siluro colpì la nave ipero in coperta e sentii un rumore sordo. Speravamo di giungere fino a riva, con la nave, e non sapevo che cosa fare anche perché non conoscevo nessuno (...). Poiché eravamo stati così poco tempo in mare, non avevamo fatto le esercitazioni con le scialuppe di salvataggio. La nave, però, portava delle chiatte, o zattere, che furono usate (...). Sembrava al nemico che il piroscafo non andasse a fondo abbastanza presto e il sommergibile lanciò un al- tro siluro e. non mi ricordo quanto tempo dopo, il "Transilvania" colò a picco. Fino a quel momento il cannone a poppa aveva sparato al sottomarino: probabilmente non aveva la possibilità di colpirlo ma sperava di spaventarlo e di eviatare altri attacchi». La testimonianza dei signor Littleton prosegue così: «fo avevo 19 anni e sapevo nuotare. Attorno alla nave il mare era calmo. Quando mi fu chiaro che il "Transilvania" non sarebbe mai giunto alla spiaggia, presi i miei stivali, scesi con una scala di corda e mi tuffai in mare nuotando verso la costa. Lontano dal piroscafo, però, il mare era molto brutto e nuotare diventava difficile, specialmente per chi era completamente vestito come me. Vidi pochi offri uomini e non potemmo aiuterà. Ma c'era un giovane soldato che si prodigò per i compagni, sij chiamava Frank Read e apgò con la sua vita: ora è sepolto nel cimitero di Zinola, a Savona». Il testimone conclude: «Mentre arrancavo verso la spiaggia mi voltai a guardare il '"Transilvania". Vidi la prua sprofondare nell'acqua con un annoio di forse 40 gradi, la poppa si innalzò, poi il piroscalo fu ingoiato dalle onde (...>. Persi conoscenza e non saprò mai per quanto tempo I..J. Quando tornai in me ero sul fondo di. una barca da pesca assieme a uno dei miei compagni. I pescatori mi dicevano "coraggio" e ci davano dell'acquavite e del cognac (—1Più lardi seppi che a raccogliermi in mare era stato un giovane, Ferdinando Mollati, che fu poi decorato di medaglia d'oro durante la prima guerra mondiale per aver preso parte all'affondamento di un incrociatore austriaco (—). Un altro uomo di Finalmarina clic venne in nostro soccorso fu il pescatore Giacomo Luciano I...I. Quando le barche arrivarono alla spiaggia, verso le 18.30. c'erano carrozze e cavalli ad aspettarci perché la gente non ci permetteva di andare a piedi (...). Il giorno seguente sembrava che la città intera venisse a vederci e ci dava bottiglie di vino, frutta, aoccolato, cartoline postati ed altri regali 1—1. Dopo qualche tempo partimmo in treno da Savona alla volta di Marsiglia (...). Ricordo anche che il comandante del "Transilvania" fu salvato ma morì pochi giorni più tardi in un ospedale di Savona: La partecipazione popolare al dramma del «Transilvania» fu vasta e sincera e non si cancellò mai dal ricordo. Durante i so- ! Icnni funerali delle vittime del naufragio, celebrati il 6 maggio ; a Savona, tutti i negozi della città chiusero i battenti e una folla incalcolabile seguì i feretri fino al cimitero di Zinola tanto che il presidente della Croce Rossa inglese, scrivendo il 28 maggio di quell'anno ai sindaco di Savona, ingegner Flaminio Becchi, dopo aver parlato delle «incantevoli rive del Letimbro (...) dove i nostri antenati cercarono inutilmente di entrare con la forza nel luglio del 1745: attestava commosso che «questo episodio costituisce un altro dei moitissimi anelli di quella catena che lega il mio paese all'antichissima Sabatia. che noi ammirammo dai tempi più remoti per il fiorire del commercio, nel Medio Eyo per lo splendore delle arti e nell'epoca moderna pel fervido patriottismo». Il Comune di Spotorno eresse un cippo-ricordo, sormontato da una croce, nella località di punta Predani — prospiciente lo specchio acqueo in cui era avvenuto l'affondamento del «Transilvania» — con una epigrafe che diceva: «A circa due miglia est-sud-est da questo puntò il 4 maggio 1917 il trasporto britannico "Transilvania" rettile affondato dal comune nemico. Dei 40? ufficiali e soldati che allora perirono a! servizio della l'ai'ia Sa riposano ne! vicino cimitero Ji Zinola. Questa croce è posta in memoria dei gloriosi estinti è in testimonianza della gratitudine imperitura Je! popolo britannico verso gli abitanti Ji questi lidi per il generoso loro soccorso ai superstiti*. Spotorno dedicò a: morti del piroscafo inglese anche un monumento dello scultore Nello Pasquali, di Sanremo, ma l'opera, durante !a repubblica di Salò, venne distrutta da un reparto tedesco. ! \ Qualche mese fa un dipendente del Comune di Noli, rovistando in un magazzino del municipio, ha ritrovato i pezzi della lapide che. nel 1917, era'stata murata davanti al palazzo civico e che conteneva un messaggio del comandante dei superstiti del «Transilvania». il maggiore |ohn Geary. D.S.O . indirizzato al sindaco di Noli e in cui l'ufficiale, «a nome degli uomini così coraggiosamente salvati», e! sprimeva la sua più 'viva ammi\ razione per la nobile condotta della popolazione di Noli» che aveva aiutato le vittime,dell'indecente aggressione tedesca». L'attuale sindaco. Carlo Gambetta, venuto a conoscenza del ritrovamento, ha deciso che la lapide doveva tornare al suo posto è con una cerimonia pubblica di commemorazione della tragedia. Giustamente tocca Noli, dalla cui spiaggia partirono i primi a ! soccorsi, l'onore della manife| stazione. Antico borgo di pescatori oggi diventato una delle più graziose e accoglienti cittadine • della riviera di ponente (con i i suoi 5100 abitanti e una capaciI tà ricettiva di oltre 15 mila perj sono. Noli è stata la patria di ! uno die più grandi navigatori ! italiani. Anton da Noli, che sco' pri le isole di Capo Verde, ebbe fra i suoi ospiti Giordano Bruno, che qui insegnò filosofia e cosmografia e fu visitata (e citata) da Dante Alighieri: nei ses; sant'anni che sono trascorsi da ' quel maggio 1917. la vicenda ; del «Transilvania» e diventata i un mito, con la dimensione po- • polare di simbolo, che unisce idealmente e affratella — nota giustamente il dottor Mario Lorenzo Paggi, presidente dell'Azienda autonoma di Soggiorno e instancabile promotore e coordinatore dell'iniziativa — due popoli che vivino sul mare, che dal mare traggono la loro forza e la loro cultura, che sul mare si rendono reciprocamente la mano. Forse mai il fascismo sbagliò tanto, nei suoi rapporti col popolo, come quando, nel 1953, fece distruggere quella lapide di Noli e sequestrare le ventisette medaglie d'argento con cui gli inglesi avevano decorato questi pescatori per il coraggio e l'abnegazione: l'umile che conosce il mare e le sue insidie e che è pronto ad accorrere in aiuto di chiunque dal mare sia tradito o messo in pericolo, identificò in quei gesti autoritari e stupidi tutta la bassezza di un regime che poneva, al servizio della propria ideologia, anche i più genuini sentimenti umani. La cerimonia del 4 maggio prossimo, secondo i propositi degli organizzatori, sarà afflati: caia da-una mostra di documenti e cimeli sull'affondamento del «Transilvania». Giuseppe Mayda ! | • i I j ! ! ' ; ' ; i • i pescatori di N'!i don il sindaco in una foto ricordo scattata alcuni giorni dopo il salvataggio (ripr. Chiaramonti) L'imbarco sulla nave (sopra) • Il Transylvania - I funerali iriproduzione Chiaramonti) Noli. La lapide spezzata dai fascisti (foto Chiaramonti)