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Da un mucchio di bianchetti trovati su una barca una strana storia di pescatori, guardie e ministri Processo a Finale aggiornato per nuovi accertamenti Da un mucchio di bianchetti trovati su una barca una strana storia di pescatori, guardie e ministri ■Dal nostro corrispondente) Finale Ligure. 24 febbraio. (s. d.) Sembra un classico «pasticcio» all'italiana, scaturito'' per una manciata di bianchetti trovati sulla barca di un pescatore finalese. I protagonisti: Enrico Montanaro. 72 anni da almeno cinquanta pescatore di professione.' Finale, via Garibaldi 653; due agenU di polizia giudiziaria addetti alla sorveglianza della pesca marittima: Alfredo De Luca e Romolo Valvassura; l'onorevole Giovanni Gioia, ex ministro della Marina mercantile 0 1 attuale ministro del Lavoro Donat Cattin. E' una storia di lettere, te- 1 egrammi, pressioni politiche maturate intorno alla pesca dei bianchetti, la più redditi-zia per quei pochi pescatori «da terra» che in Liguria sono ' riusci ti a resistere alla spietato, e a volte sleale, con correnaa della flotta di motopescherecci. Questi i fatti rievocati stamane davanti al pretore di Finale Ligure, dottor Vittorio Frascberelli (p.m. Calli, cancelliere Semento). Il 29 aprile del 1975 i due agenti sorpren dono cinque barche a motore con le reti da novellarne calate davanti al promontorio della Capraaoppe. Per aver violato le leggi sulla pesca (il ministero della ttaaDo Marina Mercantile aveva au-l , drizzato la cattura dei bian-1 ; cnetti soltanto dall'I febbraio | j al 30 marzo) al proprietari I delle imbarcazioni viene so- ! I speso il permesso di pesca j 1 per quindici giorni ed elevata : ! una multa di 25 mila lire. Pa-: gano tutu, meno uno: Enrico Montanaro, che era al timone della sua motobarca «Laura», si rifiuta sostenendo che lui ! ha il permesso personale del ministro Gioia. Gli agenti non gli credono e lo denunciano ! con un dettagliato rapporto alla Capitaneria di Porto di ' Savona. Nella vicenda si inserisce1 anche l'onorevole Carlo Do- ; nat Cattin che tutti gii anni trascorre le vacanze a Finale Ligure. Ha detto stamane in pretura uno dei «guardapesca» Romolo Valvassura: «Le barche errino une. ricino all'altra disposte a circolo e quando tioi dulia spiaggia gli ; segnalammo che- dovevano andarsene, due si diressero \ vero Pietra Liyure e le altre , tre. 'ra cui quella di Monta- ' naro. verso Finale Sulla spiaggia de: p<*cator: dove erano poi approdate le imbarcazioni, accertammo che le', reti usate quella mattina era- . no du , bianchetto ed intuiti \ sulla barca de! Montanaro nei trovammo un piccolo quanti -tativo. Dopo tre giorni — ha aggiunto Valvassura —arrivò albi Capitaneria.di porto un telegramma dell'onorevole Donat-Cattin che invitava il tenente GarbeUa- a far tacere ogni cosa, a non fare il rap- porto. Di questo me ne parlò proprio il tenente Garbella». Enrico Montanaro, comun-ente, aveva detto la "verità. Al giudice il pescatore ha conse- gnato infatti la fotocopia di una lettera, che è stota poi in; serito tra gli atti del proces-so, firmata daU'allora ministro della Marina Mercantile, ed indirizzata al segretario provinciale della democrazia cristiana savonese, Damiano Valle. Nella lettera, protocollata con il numero 2146 Fono- revole Gioia informava che il periodo della pesca de! novel- lame aveva subito una proro-ga di altri trento giorni e che pertanto i pescatori erano auto rizzati ad esercitarla fino al 30 aprile. «Con ta lettera del ministro in tasca io mi sentivo sicuro — ha osservato Montanaro —, anche se quelia mattina non avevo affatto pescato dei bianchetti. 1 guardapesca ne avevano trovato qualche etto sulla mia barca ma nei primi mesi dell'anno un certo numero rimane sem- pre impigliato nelle reti». tempo consentito per la pesca dei bianchetti. Il pretore ha aggiornato Fu- dienza al 24 marzo: si deve stabilire se nel 1975 il mini-stero della Marina Mercantile aveva emesso un decreto con cui prolungava il periodo di 4» libico Moiiiaiiaio