Incubo nei paesi sotto le frane mentre la terra si muove ancora di Sandro Chiaramonti

Incubo nei paesi sotto le frane mentre la terra si muove ancora Continua a piovere su tutto il Ponente, crescono i pericoli Incubo nei paesi sotto le frane mentre la terra si muove ancora Il centro più colpito è Ceriana • Una strada inghiottita, la collina dell'Orso che incombe sulle case - L'enorme smottamento avvertito dagli abitanti: "Un rumore sinistro, come un terremoto" - Case inagibili anche a Castel laro - La drammatica situazione della frazione Olivastri - I comuni danneggiati sono numerosissimi • Si chiede lo "stato di calamità" • Il prefetto di Imperia ha tenuto nel pomeriggio di ieri un vertice con i sindaci interessati • Chiesti interventi dal governo e dalla Regione (Dal nostro inviato speciale) Sanremo. 22 febbraio. E' come rigirare la lama nelle ferite ancora aperte. Altra pioggia, su tutta la Liguria, e con particolare violenza sul Ponente, aggrava la situazione. Dovunque si segnalano frane, allagamenti, smottamenti. I vigili del fuoco corrono da una parte all'altra, senza riuscire ad accontentare tutu. CERIANA — Piccolo centro alle spalle di Sanremo, sta vivendo un dramma: il paese é isolato o quasi, avvolto dalla nebbia, si può raggiungere da Poggio, cioè per la via più breve, solo correndo seri pericoli. La collina «Dell'orso» incombe su località Sedili, un gruppo di case appoggiate al monte prima dell'abitato di Ceriana vero e proprio, il comune chiede che la sona sia dichiarata «colpito da calamità naturale». A CASTELLARO è in equilibrio un « mammellone ». Una casa è stata dichiarata inabitabile, molti dalle ville, hanno preferito andarsene. Olivastri, SO anime nell'entroterra di Imperia, è isolata: sono franati 130 metri della strada per Chiusavecchia, la frazione si può raggiungere percorrendo una mulattiera: solo che di muli non ce ne sono più, e bisogna quindi portare i vive¬ ri a spalla. I danni sono incalcolabili. Si parla di 4-5 miliardi. Alle spese per la ricostruzione (maggiormente danneggiata la rete viaria) vanno aggiunte le perdite dei privati, e dei floricoltori in particolare. CERIANA IN PERICOLO — Qui c'è la situazione peg¬ giore. La strada che da Sanremo, attraverso Poggio, porta al piccolo comune, è interrotta in più punti. La sede stradale è stata inghiottita nel nulla: si passa solo a proprio rischio e pericolo. In corso Italia la collina «Dell'orso» continua a franare. A mezzogiorno, in mezzo alla strada, c'è solo il'vicesindaco, Pietro Brezzo, con un amico. Gli altri sono a mangiare. Qualcuno va e viene dal paese alla borgata Sedili, correndo sotto la collina che si muove. Ma poco più tardi comune e carabinieri decidono di chiudere definitivamente la via. Alle 22 di domenica, con uno scricchiolio, la collina «Dell'orso» si era mossa. Centinaia di tonnellate di terra e pietre contro la casa abitata dall'agricoltore Giobatta Lanza, 67 anni. Dice: «In vita mia ne ho viste di tutti i colori, ma non ho mai avuto tanta paura». Ha dovuto lasciare l'alloggio, è ospitato da un nipote, Candido Sardo, che lo aiuta in tutti i modi. Lanza trema, ha paura a salire le scale di quella che era la sua casa: «Non mi riportate là, ho ancora nelle orecchie quel rumore». La moglie, Giuditta Oliva, 60 anni: «Subito ho pensato al terremoto. Siamo scappati in pigiama». La massa franosa preme sempre più. Dicono che la casa stia in piedi per miracolo. Parenti dei Lanza portano via vestiti e masserizie. Anche gli edifici vicini sono in pericolo. Chi può dire che la collina non scenda anche di la. Giovanni Brezzo: «Un disastro. Non avevamo mai visto niente di simile». Bartolomeo Ferona: «lo abito più in basso, ma il rumore si è sentito dovunque». E conclude il vicesindaco: «Se piove ancora, forse per Sedili è la fine». I ragazzi guardano la collina dalla strada. Ogni tanto cadono terra e pietre, tutti scappano. C'è Giuditta Oliva, con un carretto a mano, che cerca di raggiungere l'altra parte per recuperare quanto è rimasto in casa. Arriva per due volte sotto la frana quando i massi riprendono a piovere. La fanno desistere. Da domenica notte lavorano i vigili del fuoco, con l'ingegner! Natale Inzagbi, i carabinieri, volontari. I pompieri hanno puntellato la casa. «Se smette di piovere — dice l'ingegner Inzaghi — forse ce la facciamo». E invece piove: la collina è ] come una spugna satura: non assorbe, riversa già prima la; superficie, poi le viscere. A meno di infrangere il divieto e di passare sul ciglio dei baratri, per lasciare Ceriana bi sogna'passare dalia"Darle "di! • ^J^J^J^'ltUBoiardo e San Romolo: 25 chilometri in più e tanU disagi. Verso Poggio ha un ristorante, la «Vecchia fattoria», l'assessore Aristide Tosato. Dice: «Sarò costretto a chiù- forse per mesi». Qualcuno ha chiesto l'intervento del genio militare perché sistemi ponti provvisori, ma le «spallette» per ora non reggono. Aggiunge Tosato: «Ceriana deve essere dichiarata zona disastrata, solo cosi potremo rifare la strada e bonificare la collina. | Sempre che resti in piedi». Anche Giovanni Rebaudo. 46 anni, è scappato dalla sua casa, sotto all'uOrso», assiee alla moglie Onda Martini. 40 anni, e alla figlia Mara, di 14. Stamane Mara è tornata a scuola, la maggior parte degli insegnanti si è presentata regolarmente alle lezioni. Ieri ■ le scuole erano rimaste chiuse. CASE INAGIBILI — Da Ceriana a Castellaro. Giorgio Musso, torinese, spazza acqua e detriti. La sua villa è invasa dal fango. Qui il movimento franoso è in atto da un mese, (ima nessuno — grida — ha , tatto niente. Ogni volta che II «mammellone» incombe sul piove ne viene giù un altro pezzo. Le autorità? Sì, sono venute, ma non servono riu- nioni e assemblee. Mandino gente con le pale, a lavorare». . la strada per Castellaro, mar- toriata dalle frane: si vedono anche dall'Aurelia. Altre case sono in pericolo. OLIVASTRI ISOLATA — La strada per Chiusavecchia è franata. Ci vorranno almeno venti giorni per ripristinare l'unico accesso alla frazione. I carabinieri di Dolcedo avvertono che c'è stata una frana vicino all'abitato, ma la popolazione l'ha subito ri¬ mossa. Altri paesi colpiti: Iso- Munga. Recchioref Soldano, l'alta valle dell'Arroscla, Tra- casta. Nirasca. Parnassio. Di- ce l'ingegnere capo della Pro-vincia: «Già prima c'erano si- tuaztoni difficili, oggi si sono aggravate». t Tutto il Ponente è sconvol- to, dalla via Aurelia (rallenta-menti dovunque, soprattutto fra Arma e Bussana) all'ei.-troterra. E poi tanti poderi colpiti, serre, strade minori. Allagamenti a Sanremo, specie nella zona dell'ospedale. Alle 17 il prefetto Marrese (stamane aveva visitato i luoghi colpiti) si è incontrato | con i tecnici dei vari enti e i con i sindaci dei paesi inte- ! ressati, tra cui quelli di Chiù- ! sa vecchia, Soldano. Castella- ro, Perinaldo, Apricale, Riva,. Taggia. Per prima cosa si i . penserà alle vie di comunica- ; zione. Forse verrà costruito j uno svincolo provvisorio per i collegare Castellaro all'Auto- ! fiori, che passa 11 sopra. Se condo una prima stima, i soli danni alle cose pubbliche ara montano a 3 miliardi. Alle 22. a Ceriana. la situa- zione è peggiorata. Piove an- ! cora, il movimento franoso ! dalla collina è incessante. Sandro Chiaramonti j Giobaitu Lanza | ■, La frana che ha travolto la strada tra Poggio e Ceriana. A fianco: una casa a Sedili' sotto l'urto della collina (Fotoservizio G. Chiaramonti) Castellaro. Giovanni Musso davanti fango (Chiaramonti)