Scalano la casa, irrompono con i mitra negli uffici e rapinano le buste-paga

Scalano la casa, irrompono con i mitra negli uffici e rapinano le buste-paga Due banditi ieri alla cooperativa "Sabazia-, di Vado Scalano la casa, irrompono con i mitra negli uffici e rapinano le buste-paga Sono entrati dal primo, piano con una scala a pioli • Terrore fra gli impiegati (uno è stato colpito al ventre) - 1 malviventi sono fuggiti con un complice che era ia attesa in auto (Dal nostro corrispondente) Vado Ligure, 10 dicembre. (n. s.) Rapino, da trenta milioni, nel tardo pomeriggio a Vado Ligure. Due banditi armati e mascherati si sono impossessati delle buste paga che avrebbero dovuto estere consegnate in serata ai dipendenti detta «Cooperativa Sabazia-autogru e scavi», con sede in una palazzina di via Verdi, una strada periferica che sbocca sulla circonvallazione. Era l'ultima volta che le retribuzioni sarebbero state pagate in contanti. Domani l'assemblea dei soci avrebbe deciso il pagamento in assegni bancari. I banditi, con una scala in legno, alta sette o otto metri, forse preparata in precedenza e poi nascosta nelle vicinate detta «Sabazia» hanno raggiunto una finestra del primo piano (quelle del piano terra hanno le inferriate). Con il calcio di un mitra (l'altro bandito era armato di pistola 7,65) hanno mandato in frantumi irvetri e quindi sono balzati all'interno dell'ufficio sorprendendo Giovanni Biale, 23 anni, abitante a Zinola in via Lamberti, e la moglie Marina, in stato interessante, che era andata a trovarlo. «Avevano il viso coperto. Puntandoci le armi contro — racconta Biale — ci hanno ingiunti di accompagnarli nel- l'ufficio accanto, dove i miei 'colleghi stavano preparando le buste paga». / coniugi Viale non hanno potuto far altro che obbedire. Una volta nell'ufficio vicino, ove si trovavano Fulvio Terzolo, 23 anni, abitante a Vado, la cassiera Anna Trincherò. 37 anni, residente a Legino e Adriana Trucco, 22 anni, abitante a Ouiliano, uno dei banditi, quello con U mitra, ha gridato: «Questa è una rapi¬ na, state calmi. Se non vi muovete non succede nulla. Dateci i soldi». Quello che sembrava il capo, rivolto al Terzolo ha detto: «Apri anche la cassaforte e tira fuori tutto quello che c'è dentro». L'impiegato ha risposto: «Nella cassaforte non c'è nulla, tutti i soldi sono sul tavolo» e con la mano destra ha fatto l'atto di ammucchiarlù-Il bandito lo ha colpito allo stomaco con la canna del mitra, scaraventandolo contro il muro. I malviventi hanno quindi gettata t soldi in, tma poi. indietreggiando, hanno raggiunto la finestra dalla quale erano entrati. Sono ridiscesi per la stessa scala e. infine, sono saliti su una «Mini-Minor» chiara con un complice a bordo che li stava aspettando. La vettura è poi partita a tutta velocità in direzione di Savona. Sul posto sono poi giunti gli agenti del commissariato di Vado al comando del dottor Marino, gli uomini della Mobile e detta Scientifica ed i carabinieri, che hanno subito iniziato le ricerche dei f uggia 1schi. Sono stati istituiti posti ; di blocco ma dei tre e della ■ vettura non è stata trovata sinora alcuna traccia. «I banditi — dice la signora Trincherò — erano certamente giovani. Uno parlava con un leggero accento meridionale. Hanno agito con grande freddezza e calma. Evidentemente avevano preparato il colpo da tempo». E' la seconda rapina nel giro di poche settimane compiuta nel comprensorio savonese. Venti giorni fa era stata assaltata la cassa mutua lavoratori portuali di Savona. Anche in quell'occasione i banditi, rimasti sconosciuti, erano tre. Sono gli stessi? Vado. L'impiegata Adriana Tracco (Ferrando)

Persone citate: Adriana Tracco, Anna Trincherò, Biale, Ferrando, Fulvio Terzolo, Giovanni Biale, Vado, Viale, Zinola

Luoghi citati: Rapino, Savona, Vado Ligure