A caccia, come e dove

A caccia, come e dove Le norme per l'attività venatoria in Regione A caccia, come e dove Sono 80 mila gli appassionati di questo sport che domani scenderanno in campo • Le zone di caccia controllata (dove è necessario il tesserino) nelle province di Genova, Savona ed Imperia - Il regolamento per il comprensorio delle Alpi - Il ripopolamento di selvaggina è stato efficace: previsti grossi carnieri f Sostro servizio particolare) Savona. 24 settembre. Un esercito di 80 mila cacciatori è pronto ad invadere, domenica 26 settembre, campagne e boschi della Liguria per l'apertura della stagione venatoria. A Genova sono 40 mila. 15 mila a Savona, 13 mila ad Imperia e 12 mila a La Spezia. Per questi ultimi, però, si tratta della seconda giornata stagionale di caccia, iniziata domenica scorsa. Anche nelle altre tre province • liguri l'apertura era prevista per quella data, ma l'improvvisa decisione della: Regione Piemonte, che rimandava l'inizio della stagione venatoria all'ultima domenica di settembre, ha costretto i comitati caccia ad adeguarsi. Ci sono state lamentele; molti infatti avevano già prenotato gli alberghi in località dell'entroterra e programmato le ferie per quel periodo. «Il rinvio è stato necessario — dice il segretario del Comitato caccia di Imperia —, i nostri territori sarebbero stati invasi dai cacciatori piemontesi con la conseguenza di una strage della fauna che avrebbe vanificato in un solo giorno l'opera di ripopolazione». La provincia di Genova è divisa in due zone: A (litoranea) e B (interna). In entrambe, oltre alla licenza di caccia, è necessario l'apposito tesserino. Per la prima è gratuito, per la seconda costa cinquemila lire e consente la caccia alla selvaggina stanziale e migratoria. Sui tesserini dovranno essere segnati i capi di selvaggina stanziale abbattuti. Undici le oasi di protezione e quattordici quelle di rifugio che, insieme alle riserve private, riducono ulteriormente lo scarso (in relazione al numero dei cacciatori) terreno disponibile. Molti genovesi per la giornata di apertura preferiscono «emigrare» in Piemonte, Emilia e Toscana. In Piemonte la sola Federcac- eia ha venduto oltre 7500 tesserini. Savona ed Imperia sono divise in tre zone: litoranea (tesserino gratuito) interni e- dia (costo 5000 lire) e zona i Alpi (tesserino di contributo j alla gestione del costo di 10 mila lire, che dà diritto all'ac- ! cesso anche nelle zone con- ■ trollate). Per chi volesse cacciare sol- j tanto nella zona Alpi la quota > è di sole 5000 lire, ma dovreb-1 be forzatamente limitare la j zona di caccia. Infatti, ve ne è l'esempio a Savona (ad Impe- ; ria la situazione non varia di molto), i comuni di Nasino, Castelbianco, Zuccarello. Erli. Calizzano, Castelvecchio di Roccabarbena, Bardineto, Murialdo Massimino e Osi glia, molti dei quali inseriti nella zona Alpi, sono compre si nella zona controllata, In queste due province la selvaggina è abbondante. «Le zone in cui la fauna trova un habitat favorevole — dicono j ad Imperia e Savona — da j noi sono molto più vaste che nelle Inoltre il ripopolamento è stato massiccio». Le prede più ambite sono fagiani, pernici, starne e lepri. Ad ogni cacciatore è consentito di abbaterne due. ad eccezione della lepre (un solo capo). Anche qui le prede dovranno essere segnate sui tesserini. Le giornate di caccia per la selvaggina stanziale sono, in tutta la Regione, domenica, martedì, giovedì e tutte le fe- j ste infrasettimanali. Nelle zo- j ne litoranee la caccia è consentita tutti i giorni, sia con appostamento fisso che temporaneo. La chiusura è prevista per il cinque dicembre, ad eccezione della caccia vagante alla migratoria che. sul litorale, si protrarrà l'ino al 31 marzo del 1977. Per il cinghiale ia stagione venatoria si apre il primo novembre e si chiude il 5 dicembre. Identiche alia caccia stanziale le giornate in cui è consentita. Ventiquattro, ad Imperia, le oasi di rifugio e due le zone di ripopolamento in cui il divieto di cacciare è assoluto. Interessano i comuni di: Airole, Dolceacqua, Rocchetta, Nervina, Pigna, Triora, Perinaldo, Soldano. Vallebona, Montaldo Ligure. Molini di Triora, Badalucco, Taggia. Carpasia. Rezzo. Aurego. Co-1 sio d'Arroscia, Armo. Pieve di Teco, Borghetto d'Arroscia. j Aquila. Dolcedo, Prela. Vasia, : Castellaro, Pietrabruna, Ce- nio, Diano Castello, Chiusani- j co. Diano Argentino, San Pie- j j ste. j tro e Villaf araldi In provincia di Savona i|. comuni interessati sono: Albenga, Ceriale, Pietra Ligure, Giusvalla, Pontinvrea. Urbe, Testico, Casanova Lenone, Garlenda, Ortovero, Villanova d'Albenga, Stella, Balestrino, Vendone, Amasco. Finale Ligure, Cairo Montenotte, Mallare. Noli, Dego, Celle Ligure, Quiliano, Vado Ligure, Spo tomo, Sassello, Varazze, Millesimo, Cengio. Rocca vignale, Plodio, Zuccarello, Cosseria e Rialto. L'esercito dei cacciatori dovrà contendersi il terreno su cui cacciare. «Probabilmente molti di noi — dicono a Cairo Montenotte — ritorneranno a casa senza avere sparato .un solo colpo di fucile». Ciononostante quasi nessuno rinuncerà a prendere cane e fucile, sperando nella buona sorte. Ne è la conferma l'aumento delle licenze di caccia richie- Brutto Balbo :