Da ieri tutta Rialto in lutto per la morte del suo parroco

Da ieri tutta Rialto in lutto per la morte del suo parroco II sacerdote perito in un incidente stradale nel Cuneesc Da ieri tutta Rialto in lutto per la morte del suo parroco Ha perso la vita anche Mauro Sciandro, un ragazzo di 16 anni; figlio di un dipendente della ditta Accinelli - Don Rocca ro era un prete moderno, caro soprattutto ai giovani (Dal nostro corrispondente / Rialto, 18 agosto, itialto, un piccolo comune dell'entroterra finalese, è in lutto. La notizia della tragica scomparsa del parroco, don Sergio Roccaro, 34 anni, e di Mauro Sciandro, lo studente ' sedicenne che era in auto con iui, è rimbalzata quassù stanane e si e propagata in un baleno per le nove borgate dei paese. La commozione è glande. Tutti conoscevano il sacerdote e il giovane Mauro e ia disgrazia ha toccato l'intera popolazione. A casa di Sciandro, in via Regina Margherita n. 7, vicino al Municipio, in borgata Chiesa, non c'è nessuno. Il padre, Eugenio, 58 anni, ferraiolo • presso l'imoresa di costruzio| ne Accinelli di Finale Ligure, i e la madre Angela, 48 anni, ì casalinga, si sono precipitati I a Crìssolo. nei Cuneese, dove I il figlio era ospite con la soI rella Maria Grazia, 20 anni, ' ! anch'essa impiegata presso la I ; ditta Accinelli, d Via colonia ' j «Pio XI» in località Valle Po. j Come in altri anni, i due fratelli si erano recati in : montagna accompagnati da ' ! don Sergio. Erano lassù da ; I una decina di giorni, con di-, : versi coetanei di Rialto e del- ! ! la vicina Calice Ligure. Avreb-. | bero dovuto tornare a casa domani. Mauro Sciandro in . ottobre avrebbe frequentato la terza classe dell'istituto ; {professionale per l'industria e l'artigianato di Finale Ligure: la vacanza a Crìssolo era il piemio per la sua promozio- ; ne. «E' una sciagura tremenda, che una famiglia di onesti lavoratori come quella degli Sciandro non si meritava- : dice il vicesindaco di Rialto, Giobbe Fugardo -, Mauro : : ' ; , ! . ; ; ìjOì era stimato da tutti per il suo carattere docile. Buono Ut indole ed educato, era un poco timido e per questo forse riusciva ancora più simpatico alla gente». Don Roccaro, aneh egli notr a Rialto, aveva portato nei paese una ventata di giovanile entusiasmo. Forse i suoi metodi moderni non erano molto graditi ai fedeli più anziani, ma certamente gli erano vaisi l'approvazione di moltissimi ragazzi. «Vestiva quasi sempre in borghese — spiega Pierangelo Musso, dirìgente della Polisportiva Rial- tese — e si dedicava soprat : tntt° alla oiovenlù e ai suoi In ogni manifesta- *o™ da noi organizzata per : valorizzare Rialto e offrire un ' diversivo alla popolazione ron mancava mai di collaborare. Con me, inoltre, insegnava al doposcuola ai ragazzi delle medie». La sua fortissima passione per io sport lo aveva portato recentemente a disputare un tempo d'una partita di calcio con la squadra del Bar Mallarìno, di Calice Ligure, impe- i gnata ad Albenga in un tor-*i hèò-n«ruiTO:^ocio-,'Vernate rito delia polisportiva cauce- se, partecipava ogni anno alla «Munta e china», la cammina- ta non competitiva attraverso 1 boschi di Rialto, e amava molto la montagna, quella montagna dove stamane ha trovato la morte abbagliato, cosi si dice, da un raggio di sole. Non trascurava le attività sociali: era vicepresidente delia Croce Bianca di Calice Ligure. "Era stato ordinato sacerdote dieci anni fa — ricorda cion Giacomo Richeri, parro- ■> della frazione di Vene — ma non si limitava soltanto alio : ura delle anime nel suo pae.s-.- natale. Insegnava anche ài seminario di Savona e fino allo scorso anno era stato cancelliere della Curia di Savona., A Rialto viveva in borgata Calvi con i genitori Luigi. 64 anni, e Giuseppina Bianchi, di 63. e : fratelli Angelo e Marcella. La sua abitazione, questo pomeriggio, è stata un continuo pellegrinaggio di parenti, amici e conoscenti che volevano sapere come era successo e chiedevano quando ci sarebbero stati i funerali. «Forse domani, ma non sappiamo ancora se giungeranno i feretri», rispondevano i suoi familiari. Don Roccaro era il prete più dinamico della valle Pora e anche per questo era il prediletto della gioventù locale. Con i ragazzi del posto, al suo ritorno, sabato o domenica prossima, avrebbe dovuto allestire in Cian d'Arena, sulle alture del paese, la «camporella», una tradizionale sagra gastronomica di agosto. Ma la festa, non appena si è saputo della disgrazia, è stata immediatamente sospesa in segno di lutto. Stefano Delfino Don Sergio Roccaro, il parroco morto