Si fece credere morto in un rogo preso a Varazze, con il complice

Si fece credere morto in un rogo preso a Varazze, con il complice Milanese coinvolto in traffico di vetture rubate Si fece credere morto in un rogo preso a Varazze, con il complice Insieme gcrtrrg»ao un'officina - Finito in carcere per favoreggiamento del luogo (Nostro servizio particolare). (s. eh.) Due ricercasi diJaV lano, coinvolti in un traffico internazionale di auto rubate, sono stati arrestati a Varasse dai carabinieri. Gestivano un'officina di via Parrasio. Erano , ritenuti persone rispettabili. Sono Antonio T .urtano Porcelluzzi, 30 anni, e suo cognato Rutigliano Giordano, di 43. entrambi colpiti da mandato di cattura del giudice istruttore del tribunale di stilano, per associaste»» per delinquere, ricettazione continuata e aggravata. Il Giordano rimase anche coinvolto in un fatto di cronaca che risale all'agosto del 1975, quando a Catalano (Milano» venne trovato, dentro una «Bmw» con targa straniera, il cadavere di un uomo carpimi «saio. In un primo momento la moglie del Giordano credette di riconoscere il marito, nei resti carbonizzati; successivamente (ma un'identificazione definitiva non c'è ancora stata) al cadavere venne dato un altro nome, quello di Riccardo Bolchi, fratello dell'ex mediano dell'Inter e della Nazionale. Per un certo tempo, Rutìghano -Giordano è stato nell'ombra e, per condurre maglio 1 Suoi traffici, si o ben guardato dal farsi riconoscere: preferiva essere creduto morto nel rogo di Caggiano. E' finito in carcere anche un orefice di Varazze, Anto nio Ferrari, 30 anni, via Nino Bizio, trovato in possesso di tre pistole, di cui due denunciate non a nome suo. Il Ferrari dovrà rispondere anche di favoreggiamento personale: avrebbe aiutato in qualche modo il Porcelluzzi. Le indagini proseguono per far piena luce anche su'questo aspetto delia-vicenda. Da tempo, il brigadiere Adriano Pisano, comandante la squadra di polizia giudiziaria della stazione di Varasse, seguiva l'attività dell'officina di cui il Porcelluzzi è titolare da alcuni mesi, e presso la quale lavorava anche il Giordano. Erano emersi movimenti non molto chiari: a questo punto sono intervenuti anche gli uomini del nucleo investigattvo di Savona, al comando del capitano Riccio, con il maresciallo di Gifico e il carabiniere Doneddu. Porcelluzzi e Giordano cercavano di nascondere il loro passato, ma gli inquirenti, anche con l'aiuto dei loro colleghi di Milano, hanno ben pre- sto scoperto la verità. Il passato dei due milanesi è burrascoso: come si è detto, sono coinvolti in un traffico di auto rubate di grossa cilindrata, con diramazioni all'estero. Pedinamenti, appostamenti, indagini, hanno permesso di collegare le tessere di un complesso mosaico e di portare all'arresto dei due ricercati, ai quali polizia e carabinieri davano la caccia da tempo. Gli inquirenti danno molta importanza alla cattura dei due, interrogando, i quali sperano di venire a capo di tutta l'organizzazione. Le i^ag^ii dovranno anche appurare se Porcelluzzi e Giordano continuavano a far parte del grosso «giro» anche da Varazze. I due milanesi sono in carcere a San Vittore, mentre Ferrari è stato chiuso nelle prigioni «Sant'Agostino», n giudice dovrà decidere se processarlo per direttissime par a», o se attsndere prima a» sioni dai suo siiU'accuaa dt to SAVONA — I carabinieri ritrovato a Santuario una tfc et arasi e munizioni la 1 mitra calibro 9, 89. un Varazze. Rutigliano Giordano, Luciano Porcclluzzi e Antonio Ferrari (Foto Ferrando)