Portava negli slip le banconote false

Portava negli slip le banconote false Portava negli slip le banconote false Albina Beakovich, infermiera sanremese processata ieri a Nizza: la pena è di otto mesi 'Da! nostro inviato speciale) Nizza. 24 luglio. Quando Albina Beakovic, la bella infermiera slava residente a Sanremo arrestata sulla Costa Azzurra per spaccio di banconote contraffatte, entra nella quinta sala correzionale del Palazzo di Giustizia di Nizza scortata da due ispettrici di polizia, assomiglia più ad una diva hollywoodiana che ad una falsarla. Elegante in un abito attillato color crema, capelli lunghi, biondi. Solo gli occhi, chiarissimi, una volta sempre allegri, sono velati da un'ombra di preoccupazione. Cinque mesi di carcere non sono pochi, qualche segno lo lasciano soprattutto su un fisico di pin-up, abituata alla vita brillante, ai gioielli, alla roulette dei casinò a tete-a-tete romantici a base di caviale, champagne e buona musica. La vita in cella è diversa. Mancano pochi minuti alle 10. L'aula della pretura francese è affollata di curiosi. Tra il pubblico anche il fratello della bella Albina. I due si abbracciano, l'infermiera scoppia in lacrime. «Non ne posso più — mormora — speriamo che tutto finisca presto». Poi U processo. Con lei alla sbarra c'è anche un giovane di Aprilia, Giuseppe Campo, 19 anni, il complice. Quando il pomeriggio del 26 febbraio di quest'anno vengono bloccati dai gendarmi alla periferia di Mentone, viaggiano sulla stessa auto. GU investigatori francesi da tempo erano sulle tracce della slava e della banda di falsari che da un po' di tempo stavano piazzando a ripetizione cinquantamila lire fasulle presso le boutique di Montecarlo, Nizza, Cannes. Albina viene portata aUa Gendarmerie e nel corso di una perquisizione una ispettrice trova 'nascoste negli slip e tra i pizzi del suo reggicalze sei banconote contraffatte. L'arresto è immediato. Stessa sorte ovviamente per Campo. Le mutandine di Albina e i SO mila falsi nel corso del processo vengono tirati fuori. Sono i corpi del reato. «Li riconosce? -r- chiede il giudice alla bella imputata — è sua questa roba, l'aveva addosso al momento dell'arresto?». Albina Beakovic arrossisce, poi si fa coraggio e risponde «si». E' l'unico momento «cattivo» del processo. Poi anche i giudici diventano galanti e in omaggio alla sua bellezza finiscono con l'emettere una sentenza di c "«"ty nr"\ ^ympr""'*va: otto mesi di reclusione per la bella Albina di cui tre mesi condonati e dieci mesi al suo complice (cinque condonati). Tutti e due devono poi pagare 45 mila franchi di multa alla dogana a testa. L'infermiera che ha già scontato 148 giorni di carcere in attesa del processo, sarà scarcerata tra poche ore. I giudici sono stati clementi anche perché nel corso del dibattimento Albina è apparsa soprattutto una pedina di scarsa importanza, una «vittima dell'amore» come l'ha definita l'avvocato della difesa. Quando è stata fermata sulla Costa Azzurra era al suo quinto viaggio. Per la polizia francese non ci sono mai stati dubbi: il cervello della banda sarebbe il sanremese Giovanni Urtoller, 37 anni, un play boy conosciuto come «il conte» di cui la Beakovic si era perdutamente innamorata e per non perderlo era diventata «corriere dei falsari». Quando scoppiò lo scandalo (nel pied-a-terre sanremese della slava furono trovate diverse foto, scattate con la Polaroid) Giovanni Urtoller era stato arrestato a Sanremo dalla polizia. Dopo diversi giorni di carcere il «conte» che è coniugato e padre di numerosi figli, aveva ottenuto la libertà provvisoria. Roberto Basso

Persone citate: Albina, Albina Beakovic, Beakovich, Giovanni Urtoller, Giuseppe Campo, Nizza

Luoghi citati: Aprilia, Cannes, Montecarlo, Nizza, Sanremo