Imperia: è stato assolto lo studente accusato di voler compiere attentati

Imperia: è stato assolto lo studente accusato di voler compiere attentati La sentenza del tribunale per "insufficienza di prove,, Imperia: è stato assolto lo studente accusato di voler compiere attentati Lorenzo Garibaldi, 32 anni, aveva militato nell'estrema sinistra materiale esplosivo - "E' stata una provocazione", In casa sua fu trovato durante l'interrogatorio (Dal nostro corrispondente) I Imperia. 13 maggio. > (r. s.) Gli applausi del nu-\ meroso pubblico presente < hanno accolto questo pome-\ riggio la sentenza del tribuna- \ le di Imperia che ha assolto : «per insufficienza di prove» fo studente universitario Lo-' renzo Garibali. 32 anni, di Ctcezza. Era accusato di avere detenuto un ingente quantitativo di esplosivo in una.', casa presa in affitto in via Airenti 42, a Imperia. Tale ma-\ feriale, secondo la sentenza di rinvio a giudizio, sarebbe sta- \ to destinato «ad attentati peri sovvertire l'ordinamento del-' lo Stato». Si trattava di 57 candelotti di dinamite. 20 metri di rrticcia, 8 detonatori. 150 pallottole di vario calibro, tre rivoltelle e un timer. La sentenza è stata letta, ' dopo solo una ventina di mi--, nuti di camera di consiglio, j dal presidente della Corte, dottor Varalli, mentre l'imputato, visibilmente commosso., veniva abbracciato da parenti ' e amici. L'udienza era iniziata alle 9 • con l'interrogatorio di Gari- baldi. «Non so nulla di quan-, to è stato trovato nell'appar- ; tamento di via Airenti — ha. dichiarato —. Tale materiale,, evidentemente, vi era stato | trasportato dal mio amico Sergio, di Genova, al quale 1 avevo subaffittato una stanza». Presidente: «Non può for¬ • nirci particolari più precisi su questo Sergio?», , Garibaldi: «No, non ne so ; neppure il cognome né l'indi-, . uzzo; l'avevo conosciuto ca- ! , sualmente a Genova quando | partecipava, come me, alle I f manifestazioni studentesche. 1 senza però essere uno studen- pte». \ Presidente: «Si trattava al-1 lora di un anonimo di base?». | facesse il rappresentante materiale fotografico». L'imputato ha poi spiegato di avere preso in subaffitto da Maria Rosa Orengo, un'infermiera presso l'ospedale Iocale, l'appartamento come pied-a-terre. Vi ha abitato po- Garibaldi: «Non so, mi pare j di co, poiché studiava presso l'Università di Siena, e ne ha ceduto una camera a Sergio. Garibaldi: «Non accompa- gnai Sergio a Imperia per condurlo nell'appartamento: gli spiegai a voce come doveva fare per arrivarci». Presidente: «Come spiega la presenza in casa di tutto quell'esplosivo che avrebbe potuto fare saltare all'aria un intero edificio?». Garibaldi: «Penso che sia ! ' stato messo la da qualcuno i per "incastrarmi" essendo no- i te le mie idee di sinistra: si : voleva compiere un atto prò voca torio», L'imputato ha poi afferma-1 to di non avere mai visto une schizzo rinvenuto nella sua camera di Siena e in cui era; spiegato come montare un or j cesdefptgsttdnnddsdiano esplosivo con lo stesso materiale rinvenuto nella camera di Imperia. Nessun maggioro particola re è emerso daU'interrogato rio di Maria Rosa Orengo, l'infermiera che aveva cedute all'imputato l'appartamento. La pericolosità dell'esplosive rinvenuto è stata illustrata sdqPsadal perito, legale: «Il materia- dle. tutto perfettamente in or- dine, 'era idoneo a montare, in ; breve tempo un ordigno esplosivo a tempo di grande efficacia». Durante l'interro] gatorio, U presidente Vàralh1 ha lamentato come le autori-1 tà inquirenti abbiano fatte1 saltare subito i 57 candelotti] di dinamite, rinvenuti nell'ap-\ portamento, senza che neppu- • ■e fosse fatto un verbale che ne mettesse in rilievo le ca ; rat '.eristiche. \ Il dottor Antonio Esposito dell'ufficio politico della que . stura di Genova, hj dichiara -, to: «Una delle tre rivoltelle apparteneva a Giuliano Naria denunciato quale partec-ipan ■ te a! sequestro del dottor Ca sabona, capo personale del l'Ansaldo di Genova.. Nana è scomparso 'dal luglio l!)"ò , rivoltella». A favore di Garibaldi le, successive deposizioni dei te-I sti: Franco Dulbecco, deputa- i ^U°S^^^TorhV^ 9 "tJ^^I^.nrl^n't° *«^yffiMOrcs'a fd.a circa un mese prima, della scoperta dell'esplosivo in casa di Ga..baldi». Garibaldi: «Non ho mai avuto occasione di conoscere Natia e non so nulla della sua PeUeruno. Tutti sono stati: concordi nell'off ormare che Garibaldi, pur essendo molto impegnato -aMinistra, si era sempre dichiarato contro l'uso detta violenza. Quaranta minuti è durata la requisitoria del p. m„ dottor Penco, che ha concluso chiedendo la condanna di Garibaldi a sei anni di reclusione e altrettanti d'interdizione dai pubblici uffici. «E' un processo che fa sbiadire tutti gli altri — ha esordito.il dottor anco — perché presenta aspetti freddamente mostruosi che sólo per motivi fortunosi non sono stati conseguiti: basti pensare alle j ipotetiche vittime innocenti che si sarebbero potute avere! e che erano io strumento pas-1 sivo a cui mirava la raccolta di tutto questo materiale esplosivo». Hanno poi parlato i due difensori avvocato Carli, di Imperia, e Dian di Sanremo. Entrombi hanno preso in esame gli indizi di colpa raccolti, sostenendo che essi non costi-, tuivano alcuna prova concreta a carico di Garibaldi che doveva pertanto essere rite-. nuto del tutto innocente. La sentenza ha dato ragio- i ne al motivi di dubbio emersi durante il processo. Garibaldi, ch'era"detenuto dal 27 agosto 1975, è stato immediatamente rimesso in libertà. I ^~~~~~~" Lorenzo Garibaldi, assolto ad Imperia (Moraglia)