L'Ipo, finanziaria della Gepi assorbe le maestranze "Mammut" di Savona
L'Ipo, finanziaria della Gepi assorbe le maestranze "Mammut" di Savona L'Ipo, finanziaria della Gepi assorbe le maestranze "Mammut" di Savona Il provvedimento deciso ieri dal Cipe - I lavoratori avranno garantita la Cassa integrazione in attesa di un rilancio dell'industria dichiarata fallita nel novembre scorso • Le reazioni negli ambienti sindacali sono positive • L'azienda ha ricevuto offerte di commesse per lavori di diversi miliardi ma non può eseguirli senza la nuova gestione (Dal nostro corrispondente) Savana. 30 marzo. Con una decisione del Cipe, che accoglie le richieste formulate nei giorni scorsi dai sindacati savonesi, le maestranze della «Mammut» verranno assorbite dalla Ipo, la finanziaria della Gepi costituita appositamente per assumere i lavoratori di alcune industrie che hanno cessato l'attività e porli, quindi, in cassa integrazione guadagni in attesa che venga data una soluzione definitiva ai problemi delle aziende da cui provengono. Il provvedimento, che dovrebbe trovare applicazione a partire dal 4 aprile, ha fatto tirare un sospiro di sollievo si lavoratori, alle organizzazioni sindacali ed agli amministratori locali, i quali vedevano avvicinarsi, con preoccupazione ed allarme, la data del 3 aprile, giorno in cui scade fi periodo di cassa integra rione per 257 lavoratori dello stabilimento savonese. C'era, infatti, il fondato pericolo che la commissione centrale riducesse dal 92 al 72 per cento del salario l'Importo dell'in dermi ta smora versata ai lavoratori in cassa integrazione e che. soprattutto, non venisse concessa alla curatela fallimentare, che gestisce l'esercizio provvisorio, l'esenzione dal pagamento del contributo dell'8 per cento previsto dalle leggi e dal quale era stata esonerata per ragioni contingenti. Questo aggravio di spesa avrebbe potuto indurre la curatela a sospendere l'attività produttiva e. quindi, a licenziare tutto il personale. Cosa accadrà ora? «AI momento — afferma Floriano Cerami della Firn — non è possibile dire che cosa avverrà con U passaggio all'Ipo. Secondo le nostre richieste tale provvedimento non dovevo1: assolutamente pregiudicare la continuazione dell'esercizio provvisorio.- D'altra parte sarebbe da stolti far ricadere sulla cassa integrazione 450 lavoratori quando almeno la metà può sostanzialmente autofinanziarsi e produrre un utile. Secondo voci che vanno controllate, la Ipo, attraverso non so quale meccanismo, farebbe urna "nota di comando" e darebbe in prestito atta curatela fàlBmentarc u personale che le serve •per mandare avanti l'esercizio provvisorio. Inoltre, ed è una cosa estremamente importante, la priorità netta ricerca di una soluzione definitiva spetta atte aziende inserite netta Ipo. Questo significa che non si re sta fuori dotte iniziative poli tiene e che per lo stabilimento Mammut aumentano le possibilità di ripresa». In società Mammut fu dichiarata fallita U 39 novembre e rimase ferma, occupata dane maestranze, sino al 7 gennaio scorso quando su decisione del tribunale e della curatela venne avviato l'esercizio provvisorio la cui prosearnione è stata ieri autorizzata sino alla Une dell'anno. Attualmente sono impegnati nel ciclo produttivo 230 lavoratori, mentre 1 restanti 257 beneficiano della cassa integrazione guadagni. La situazione per quanto riguarda il carico di lavoro varia da reparto a reparto. Nell'elettromeccanica essa garantisce piena occupazione sino ad agosto-settembre, mentre per i mesi successivi, se non ci saranno ulteriori ordinari o- ni, si prevede una diminuzio- ne graduale deU'attività. Il re-parto fonderia risente dei ri- flussi della crisi del mercato ed ha lavoro sino alla prima decade di maggio; in quello tè dell'impiantistica l'attività è legata alle commesse dell'Ita-, limpianti che ha visto slittare : i tempi per una grossa com- ' messa che doveva arrivare! dall'Irak. j eli reparto elettromeccani- i ca — osserva il sindacalista ; Lino Alonzo della Firn — po- j trebbe acquisire entro brevis- j simo tempo importanti lavori : per la Marina militare italiana e per quella peruviana (or- j dinazioni per oltre tre miliar-1 di), ma la curatela fallimento- I re non può impegno in assumere alcuni impegno in quanto mentre < l'esercizio provvisorio cessaj alla fine dell'anno tali com-, messe impegnerebbero anche \ parte del 1977». Anche per il sindaco Carlo! Zanelli è indispensabile addi- j venire ad un incontro con il j governo: «Lo stabilimento — dice — deve sopravvivere. Es- so ha dimostrato di essere ; pienamente valido e produtti- po tonto che nei primi due'mesi di esercizio provvisorio i ha portato atta curatela un i1 i < j -, \ ma non attenua quelle per il utile di 46 milioni, l'assorbimento dei lavoratori da parte dell'I po ci toglie alcune ! re l'urgenza j chieste». j L'opinione dei lavoratori Mammut è chiaramente ; espressa dal collaudatore e ; consigliere comunale Giorgio Longhi: «L'attività — rileva '— sta gradatamente dimi i nuendo, tanto che io dal pri- j imo aprile sarò in cassa inte- j ;1 futuro. Il ministro deve capi- delle nostre ri- j | 1 graziane. Abbiamo pratica; mente finito il lavoro delle boccole per le ferrovie e se '■ non sopraggiungeranno altre j commesse la situazione pegi glorerà rapidamente. Eviden[ temente i lavoratori non laj sceranno esaurire tutte le • commesse e sono disposti, se j non ci sarà una soluzione a j brece scadenza, a rioccupare ! la fabbrica. Comunque la decisione del Cipe ha risollevato un po' il morale ed ora si at\ tende una convocazione dal ministro». Nicolò Siri 1;'■ji[j•jj! \ j Savona. Giorgio Longhi, Lino Alonzo e il sindaco Carlo Zanelli
Persone citate: Carlo Zanelli, Floriano Cerami, Giorgio Longhi, Giorgio Longhi, Lino Alonzo, Nicolò Siri, Zanelli
Luoghi citati: Savona
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