"Così i parchi possono danneggiare l'economia delle comunità montane"

"Così i parchi possono danneggiare l'economia delle comunità montane" Gli abitanti criticano il progetto della Regione "Così i parchi possono danneggiare l'economia delle comunità montane" Molle zone interessate che vivono d'agricoltura, artigianato e turismo, potettero vedete comproa>essc ]c loro attività ■ Lunedì inizia la discussione sul piano in consiglio regionale (Del nostre corrispondente) CaH leali». 23 mano. Esinanì prossimo inizia la discussione, in consiglio co¬ munale, setta proposta di legge elaborata dagli assessori airurbenisttca e air agricoltura per la costituzione dei parchi regionali. In provincia di Savona, no sono previsti quattro: Botano. Rocca deU'Adela sta, Pnude Altopiano dette sfarrie « Meiogno. Abbrociano vaste mone di verde, indubbiamente meritevoli di essate sottratte alle un* ufuMoai etflfiiiif Le -zona destinate a parco saranno contraddistinte dalle prime tre lettere dell'alfabeto. Nelle zone ed» è vietata ogni trasformazione dell'habitat naturate, nette «B» è consentito il ripristino di eventuali costruzioni preesistenti e nette «C» sono consentite costruzioni nuove, ma con indici di fabbricabilUà assai bassi. Durante l'elaborazione del progetto non sono stati consultati gli enti locali (comuni, comunità montane) interessati ai parchi. Potranno però presentare eventuali controdeduzioni, tramite i comitati di zona presieduti dalle amminili razioni provinciali, entro due anni. Le reazioni dei sindaci dei paesi montani compresi' nei parchi non si sono fatte attendere. Dalla valle d'Aneto a Calizzano, da Bardineto a Ventimiglia, sono cominciati a piovere telegrammi di protesta in Regione, ma soprattutto si è scatenata l'ira delle popolazioni locali che per l'occasione hanno superato le divisioni di partito. «Il disegno di legge — dice e consigliere regionale Gian Carlo Ruffino (de) — tradi¬ sce lo spirito in cui è nato, volto a salvaguardare l'ambiente naturale inoltre si sono completamente ignorati 1 principi di partecipazione della'base atte decisioni che la riguardano. Infine, cozza contro 1 principi giuridici della proprietà privata». /( mancato accenno a ogni forma e quantità di zo ai proprietari dette aree destituite a parco é auramen- te criticato dall'ex assessore regionale Filippo Basso (de), come anche i metodi adottati netta formulazione detta proposta di legge. «Non è eerto questo — dare — U modo di fare scelte detnocraUche». In motti centri montani, è ii caso di Calizzano Bardineto (parco dei Meiogno), Urbe (parco del Beigua) e motti altri Comuni, l'economia locale si basa in una simbiosi fra agricoltura, artigianato e turismo, che verrebbe seriamente danneggiata dotta costituzione dei parchi, cosi comi nono attualmente concepiti nétta proposta regionale che che vincoli punitivi — sostiene Ruffino — nei confronti dette popolazioni montane che saranno obbligate a emigrare dai Comuni di residenza, in manrarnat di possibilità di la¬ voro». /( comune di Calizzano il cui territorio e quasi totalmente incluso nel parco del Meiogno. è disposto ad offrire i terreni di proprietà comunale (250 ettari di tonnate) per farne un parco, «a condizione — dice il sindaco Roberto Cannoniero — di un equo Indennizzo annuale e di una'resplamenfarifme di tipo inglese o statunitense». Il taglio -od il commercio del legname, la raccolta e conservazione dei funghi e tutte le attività indotte, costituiscono la maggior fonte di reddito dette popolazioni locati che temono che vengano loro impedite tali attività. «La rabbia maggiore, però — sostengono a Calizzano e Bardineto —, deriva dal fatto che. dopo avere lasciato rovinare la coste consentendo speculazioni scandalose, si faccia pagare tutto a noi». - A Calizzano, oltre ~300 persone hanno risposto, durante il Consiglio comunale, con un secco «no» alla costituzione del parco del Meiogno. b. b.

Persone citate: Filippo Basso, Gian Carlo Ruffino, Roberto Cannoniero, Rocca, Ruffino