Compromesso sul bilancio di Imperia la giunta (pci-psi) dovrà dimettersi

Compromesso sul bilancio di Imperia la giunta (pci-psi) dovrà dimettersi Accordo in extremis con l'opposizione per evitare il commissario Compromesso sul bilancio di Imperia la giunta (pci-psi) dovrà dimettersi Il documento approvato solo nella parte tecnica con i voti della sinistra e quelli condizionati dei capigruppo de, pri e psdi Il sindaco impegnato a convocare il consiglio per il 2 marzo: si eleggerà un nuovo esecutivo comunale, forse allargato iDal nostro invialo speciale) Imperia. 21 febbraio. Il bilancio è slato approvalo, ma soltanto nella parte tecnica (per evitare che il prefetto sciolga il consiglio, arrivi un commissario e la città cada nella paralisi fino a nuove elezioni). La relazione politica della giunta (pci-psi) è stata respinta con 21 voti contrari 05 de, 2 repubblicani. 2 socialdemocratici, un liberale ed un missino). L'esecutivo comunale minoritario di sinistra, scaturito dai 15 giugno (14 comunisti, 5 socialisti) ha i giorni coniati ed in pratica, da,stamane alle 4, resta in carica per l'ordinaria amministrazione: nella mozione conclusiva, il sindaco Mauro Torelli ha dovuto includere la clausola che impone la convocazione del consiglio per il 2 marzo, con all'ordine del giorno le dimissioni proprie e della giunta e la rielezione di nuovi amministratori. ARTEFICI — Questa sorta di compromesso, che ha i suoi maggiori artefici nel sindaco Torelli e nel socialdemocratico Corrado Zanazzo, è frutto di laceranti discussioni (e lanto lavoro di corridoio) iniziatesi mercoledì scorso,, proseguite per tutta la notte di giovedì e conclusesi stamane alle 4. L'ACCORDO — Il voto a maggioranza (22 si) sulla parte tecnica ilei bilancio è staio infatti ottenuto da Torelli soltanto dopo aver preso l'impegno di dimettersi, con la giunta, entro termini brevi. L'accordo, che fino all'ultimo momento ha rischiato di saltare, per un improvviso irrigidimento dei socialisti (Gerolamo Saglietto: «Il psi chiede che si /accia subito la verifica») ed un intervento poco diplomatico del capogruppo pei Renato Erasmo, è venuto dopo un nuovo conciliabolo «privato» al termine del quale si è stabilito che soliamo i tre capigruppo dell'opposizione (Corrado Zanazzo per il psdi, Giuseppe Ghiglione per il pri ed Alessandro Scatola per la de) avrebbero da-to il loro appoggio, motivato da ragioni che tengono conto del superiore interesse della ;omu nità imperiese «rispetto alle tradizionali divisioni politiche» e tenendo conto della «drammaticità della situazione nel paese ed in particolare nella realtà cittadina». COSTRUTTIVO — La soluzione adottata dà indubbiamente una maggiore credibilità al ruolo dei gruppi di opposizione, che sempre hanno affermato di voler sostenere un «ruolo costruttivo» e consente al sindaco Torelli di uscire con tutti gli onori da questa vicenda amministrativa durata appena sette mesi: U pei infatti, in questo modo resta, come già dopo il 15 giugno, il partito di riferimento per qualsiasi nuovo tipo di giun- ia che si vorrà andare a costitui re il 2 marzo, RETROSCENA — Comunisti e socialisti, ieri sera, sapevano benissimo che il loro bilancio non avrebbe avuto la possibilità di passare: la de. il pri, il psdi (che in altre occasioni s'era astenuto od aveva lasciato l'aula) formavano fronte unico con il consigliere liberale (l'avvocato Enea Fossati, inaspettatamente, ieri sera si è ripresentato al suo posto, dopo le dimissioni, accompagnalo fin sulla soglia dell'aula dal segretario provinciale Gigi Semiglia). Un altro voto contro, fatalmente, sarebbe stalo quello del missino Sergio Rovere. C'è di più: si sapeva che da diverse parti erano state falle pressioni perché sul bilancio si faceste cadere la giunta di sinistra. Da Sanremo si era mot- so anche il segretario provinciale de. Giovanni Parodi. Pare che ai liberali (la loro assenza avrebbe abbassato il «quorum» e posto un «gap» per l'opposizione dell'arco democratico che avrebbe dovuto giovarsi del voto determinante del msi) fosse stalo detto, chiaro e tondo, che la vicenda di Imperia avrebbe avuto immediale ripercussioni sulla giunta di Sanremo, retta da un loro uomo, il dottor Giuseppe Rovere. I comunisti erano informati: lo ha ammesso lo stesso onorevole Gino Napolitano, venuto ad Imperia come «osservatore». SERRATI — li fatto che i socialisti tenessero «in panchina» (chiuso in una stanza fino al momento del voto finale) il loro vicesindaco Bruno Serrati (eretto ad alibi per gli attacchi più duri da socialdemocratici, repubblicani e liberali) non avrebbe certo risolto la situazione. Il marchingegno adesso adottato dovrebbe invece consentire ai socialisti anche un chiarimento intemo. Si dice che il dottor Brano Serrati (al centro di una recente vicenda giudiziaria per episodi avvenuti quand'era assessore all'Urbanistica, durante il centro-sinistra degli anni '60) sarà fatto dirnetNon san cosa facile: -Sori non motta», ci ha detto un consigliere del suo partito. Comunque, si sa che la sinistra del psi d'Imperia (Barbagallo e Saglietto) insisterà perché al suo posto vada il secondo non eletto, il segretario provinciale del partilo Luchino Belmonte. A rigor di logica la poltrona in consiglio spetterebbe al primo dei non eletti socialisti, ingegner Uliano Castegneto ma pare che i compagni di partito non lo vogliano perché appartenente alla stessa corrente autonomista di Serrati. LE PROSPETTIVE — Nei prossimi giorni gli esponenti dei partiti si incontreranno. Secondo gli accordi di stanotte la relazione politica al bilancio sarà riveduta e corretta in alcuni punti indicati dalla de. dal pri e dal psdi c quindi portata nuovamente in votazione. Il fatto è significativo perché consente al sindaco Torelli un notevole margine per la trattativa e per allargare, come ha sempre sostenuto, la maggioranza. Torelli, che è un po' anche la vittima delle vicende interne dei socialisti conseguenti alla loro precedente collaborazione nella gestione del centro-sinistra, non si nasconde tuttavia le difficoltà: «Le matrici della crisi — ha detto — sono effetto di cause che risalgono al passato, tuttavia non pretendo che le mie tesi siano condivise al completo. Di fronte però alle difficoltà che impediscono il decollo di Imperia, le posizioni politiche dovranno porsi fuori dagli schemi tradizionali: ci sono interessi della collettività che vanno oltre le contrapposizoni dei partiti: GIUNTA TECNICA? — Non è da escludere che il 2 marzo, in base a questi presupposti. Imperia si dia una giunta tecnica che abbracci l'intero arco democratico. Nel discorso di Torelli, una simile eventualità traspare in più punti. I comunisti infatti insisteranno per 'la soluzione «aperta», anche se è probabile che con la nuova trattativa dovranno rinunciare al governo della città in prima persona. Stanotte c'era chi faceva il nome di Zanazzo come futuro primo cittadino, capace di coagulare attorno a sé le varie componenti consiliari. Omero Man-acini Serrati con a fianco l'a Colloquio tra Scatola (da sin), Gorlero (de, al centro (aedi) e CoattcktebHe (de) duripubavrne.adosenchiil dtroziarquasticdegiconmupsi glieposto, pargorsiglnonUlicomgliastesSerLpropardo ziovedindpsdte icatco percommapo'de gue In alio: l'assessore Angelo Setti parla con il sindaco Mauro Torelli. In basso: colloquio tra l'assessore Anna Castellano ed Ugo Canato, entrambi del pei (Tel. Moraglia)

Luoghi citati: Colloquio, Imperia, Sanremo