Savona: come si è arrivati al quarto complice di Ivrea

Savona: come si è arrivati al quarto complice di Ivrea Serrate indagini condotte dalla questura Savona: come si è arrivati al quarto complice di Ivrea Ugo Cappello, fratello di Pietro, riconosciuto dai testimoni - E' nella città piemontese, in stato di fermo - Bloccato un altro pregiudicato e poi rimesso in libertà (Dal nostro corrispondentei Savona, 2 febbraio. Ugo Cappello. 24 anni, rappresentante di commercio, sposato, residente a Savona . in via De Amicis 1-26, sarebbe il quarto uomo della rapina di Ivrea durante la quale è stato ucciso l'orefice Claudio Biessent. Sul quinto complice, la cui presenza sembra ormai definitivamente accertata, non si hanno indicazioni. Ieri la squadra mobile della o.uestura di Savona aveva fermato un pregiudicato, poi rilasciato per mancanza di indizi. Ad Ugo Cappello la polizia savonese è giunta indagando negli ambienti di Nino Pira, del fratello Pietro Cappello e di Nicodemo Avenoso. «Ci era stata segnalata — racconta il vice questore dottor Fausto Acierno — un'auto sospetta. Sulla base di una sommaria descrizione di questa vettura e sulla scorta dei primi numeri della targa abbiamo fermato, ieri, il proprietario e l'autista di un'auto le cui caratteristiche corrispondevano perfettamente a quelle che ci erano state indicate. Ma i due sono risultati del tutto estranei al delitto di Ivrea». Gli accertamenti si sono quindi indirizzati verso i parenti e gli amici dei tre. In questa fase delle indagini i sospetti si sono accentrati su Ugo Cappello che risultava ferito ad un braccio. II giovane è stato convocato in questura e spontaneamente ha ammesso di essersi fatto male ad Ivrea mercoledì scorso, cioè il giorno precedente la rapina. ' «Ero andato a trovare una ragazza — ha detto al dottor Aciemo — ed ho fatto il viaggio in treno da solo. Non posso dire chi sia questa donna. Mentre mi trovavo nel suo alloggio ho battuto fortemente contro la maniglia di una porta ed ho dovuto recarmi all'ospedale dove sono stato medicato». Mentre ad Ivrea si controllavano le dichiarazioni del giovane, la squadra mobile di Savona ha fermato anche un pregiudicato il cui nome appariva in un biglietto trovato sulla «127» rubata ad Ivrea ed usata dai banditi: .«& (nome del destinatario) ti aspetto martedì alle 16 alla Torretta». L'uomo è stato fermato e la sua foto inviata ad Ivrea. Anche Ugo Cappello, sotto buona scorta, ha raggiunto in serata la città piemontese. Il Cappello posto a confronto con la titolare dell'albergo di Cigliano dove i banditi avevano alloggiato la sera di martedì e con altri testimoni è stato subito riconosciuto mentre gli stessi testi non hanno identificato nella foto dell'altro fermato il quinto bandito: «Non è assolutamente lui. Quello che cercate è un tipo del tutto diverso. Non possiamo sbagliarci». Cosi mentre Ugo Cappello veniva trattenuto a Ivrea in stato di fermo, l'altro, rimasto a Savona, è stato rimesso in libertà. Anche Ugo Cappello, come gli altri tre, non ha precedenti. Nel suo «fascico-. lo» non risulta alcuna con- i danna. Era stato arrestato ; nell'ottobre del 1971, e rila- sciato cinque giorni dopo, ' perché colto in flagranza di furto: nel novembre del 1972 era stato denunciato per asso ciazione a delinquere, furto e ricettazione. Stamane è rientrato a Savoj na l'avvocato Carlo Coniglio che con i colleghi Monteverde e Nadalini di Genova ha convinto i tre a rilasciare gli ostaggi e ad arrendersi. Il le j gale savonese, che difende NiI no Pira e Pietro Cappello, ha ■■ parlato a lungo con entrambi '! e tornerà da loro nei prossimi I giomi eli Pira - dice l'avvocato , - sostiene di non aver spara- ! ! to intenzionalmente contro l'orefice e che il colpo gli è ; partito accidentalmente. Tutti : e tre poi affermano che l'uo- • mo poteva essere soccorso e forse anche salvato. Dicono di ' aver più volte, ma inutilmente. invitato i carabinieri ed i poliziotti ad andarlo a pren- • der e assicurando- che noni avrebbero sparato: questo è un particolare da appurare». In relazione all'episodio di ; Ivrea l'assemblea provinciale degli orafi di Savona ha in- ! viato un telegramma al pre- ! sidente della Repubblica, al I ministro dell'Interno ed al ministro di Grazia e Giustizia con il quale chiede che le forze di polizia siano ade guatamente potenziate e che 1 loro interventi non perdano efficacia per la lentezza dei procedimenti giudiziari e la mitezza delle pene erogate. Nicolò Siri j j I ■■ ! , ! Ugo Cappello, quarto complice della rapina di Ivrea