Savona: come difendere un patrimonio artistico

Savona: come difendere un patrimonio artistico Il Capoluogo ligure ha profonde radici nella nostra storia Savona: come difendere un patrimonio artistico Le critiche delia sezione "Sabazia" dell'istituto di studi Liguri • Non si è fatto abbastanza per valorizzare i tesori storici e culturali - Il problema delle soluzioni per utilizzare il Priamar - Alcune proposte 'Dal nostro corrispondente) Savona. 13 gennaio. Che cosa fa Savona per difendere c valorizzare il suo patrimonio artistico, storico e culturale? Tenuto conto di ciò che in questi decenni si è realizzato, ce: problemi rimasti insoluti, dell'abbandono più assoluto in cui sono lasciati tesori artistici, di notevole valere, della mancanza ri: una politica volta al superamento di tale stato di cose, la risposta non può che essere una sola: si è fatto poco, quasi nulla. Guardiamo, ad esempio, al problema del «Priamar» un complesso monumentale che tutti ci invidiano e che pure, malgrado tanti progetti, tante parole e promesse, non ha ancora un ben definito avvenire. D: questo argomento si è discusso a fondo nell'ultima seduta del consiglio della sezione «Sabazia» dell'Istituto intemazionale di studi liguri il j quale, a conclusione dei suoi lavori, si è pronunciato contro la decisione adottata dalla giunta comunale di sistemare ; il liceo artistico di Savona in uno dei medioevali palazzi della fortezza del «Marnar».. Partendo da questo particolare problema. l'Istituto internazionale di studi liguri ha ( compiuto un attento esame delle insolute questioni riguardanti la pinacoteca, il museo comunale, le collezioni ceramiche e numismatiche (tra le più importanti d'Italia, chiuse in depositi e nei forzieri di un istituto bancario) e la sistemazione degli affreschi e del materiale ve-l nuti alla luce durante le cam-ì pagne di scavo condotte neglii anni 1956, '57. '58, '69, 70, 711 e 73.' Cominciamo dal liceo arti- ■■ stico. Come motiva il suoi «no» al ventilato trasfenmen- : to sul «Priamar». la sezione ; savonese dell'Istituto interna- • rionale di studi liguri? L'instillazione sulla fortezza savonese dell'istituto scolastico, da anni alla ricerca di una sede stabile, «non risofferebbe asso.'afamenfe — ad avviso della sezione — il problema di tenere le gaio il complesso monumentale alia realtà cittadina ed al centro storico». «Tutto ciò — aggiunge — a prescindere dai gravissimi problemi tecnici che insorgerebbero per la difficile adattabilità a scuola moderna e funzionale di edifici costruiti per scopi assai diversi e per i conseguenti ingenti prevedibili costi di trasformazione». La sezione «Sabazia» non si limita, peraltro, come abbiamo osservato, ad esprimere un generico «no» sulla decisione della giunta comunale, ma formula alcune concrete proposte affinché nell'auspicato piano generale di sistemazione del «Priamar» si salvaguardi il nucleo del «maschio» nel suo primitivo appetto monumentale e dire-1rionale realizzandovi un vero je proprio centro culturale jcon pinacoteca e musei civici ;sistemati nell'antica «loggia ]del castello nuovo» e nel «pa-1lazzo del commissario». {ta pinacoteca civica, nonostante ìe migliorie recentemente apportate con l'impianto di allarme e le parziali riparazioni al tetto, non può essere apprezzata nel modo dovuto per l'inadeguatezza \de; locali. Inoltre da ben 151anni sono depositati presso la |soprintendenza alle gallerie di Genova quattro notevoli af-freschi del Quattrocento, re- cuperati dai resti della me-dioevaie chiesa di «San Do- menico il vecchio», i quali non hanno potuto essere ri-portati a Savona per l'insuffi-ciente capienza dell'attuale pi- nacoteca. Con essi dovranno essere sistemati anche i tre .—— „ ... ^resch1, pure Quattrocento- schi« venuti alla luce nelle; campagne archeologiche del j 1971-73 ed i quattro grandi ! „ . , , affreschi (inizi del secolo XVI) provenienti da un anti- co oratorio del «Priamar» e attualmente in deposito in | , . , , sale del palazzo vescovile, «E' fuor di dubbio — sostiene la sezione "Sabazia" — che tutte le opere pittoriche provenienti dagli edifici già esistenti su! "Priamar". unitamente al materiale archeologico, devono trovare proprio sul "Priamar" la loro più naturale collocazione. Sarebbe po: opportune, per comprendere appieno il significato di tate complesso, inteso non . semplicemente come fortezza, ma come custode ài 24 secoli di storia ed arte savonese, allestire un'efficace esposizione permanente sull'evoluzione nei secoli del "Priamar". dall'oppiativi ligure alla citta medioevale, alle distruzioni genovesi, 'ino a giungere alla fortezza nelle, conformazione attualo. Purtroppo progetti non opportunamente studiati hanno, in passato, costituito gravi pregiudizi per l'ambiente. «Si ricordi — rammenta la sezione "Sabazi3" — che vari in- i [ : ' I , ■ j ' ferventi durante il primo 1stralcio di lavori di restauro. ' cseguiti net 19B9-'70, hanno !seriamente ostacolato realiz- \ zazioni più recenti tanto che ! lo scorso anno si è dovuto • smantellare la rete (agnatizia ' , costruita poco tempo prima sotto il "palazzo degli ufficia-, " " Pertanto ' l'Istituto interna- '-. rionale di studi liguri (che ri- j i badisce l'importanza della i | utilizzazione della piazza dar-; ; mi del maschio per spettacoli t • all'aperto) auspica che «si ar-\ I rivi, finalmente, ad una preci-1 j sa formulazione della siste- j I mozione futura del complesso I | monumentale, che non sia le-1 ■ gota a particolari e supposte esigenze contingenti ma rien. tri in un più vasto e completo piano di valorizzazione del ' "Priamar"». I Nicolò Siri Il trasporto di uno degli affreschi recuperati nella zona archeologica del Priamar

Persone citate: Nicolò Siri

Luoghi citati: Genova, Italia, Savona