I funerali del professore di Taggia morto in auto nel Sahara: tardarono i soccorsi?

I funerali del professore di Taggia morto in auto nel Sahara: tardarono i soccorsi? La tragedia per la moglie che lo ha assistito durante l'agonia I funerali del professore di Taggia morto in auto nel Sahara: tardarono i soccorsi? La coppia stava trascorrendo una vacanza nel deserto •La mattina del 20 agosto, nei Gabes la loro vettura fu investita da un'altra condotta da tunisini • L'insegnante ferito gravemente («Ma poteva salvarsi», dice fai dona») fu porta to'in un piccolo ospedale - Quando fu trasferito a Tunisi per il poveretto non c'era orinai pie ■snia da fate ! . (Nostro servizio particolare) 'Taggla, 4 settembre. ; Ai funerali di Mario Ghu. 45 anni, il professore di lette re. morto a Tunisi dopo sette giorni di coma in seguito alle ' ferite riportate in un incidente d'auto, mentre con la moglie trascorreva le vacanze in Africa, oggi pomeriggio, c'era tutta Taggia. Molta gente, amici, colleglli sono giunti anche da Genova, dove lo sfori tunato insegnante, trasferito- si da Taggia. aveva messo su casa in via Lomellini. netta zona tra la chiesa dell'Annunziata e il porto, e insegnava nelle scuole. Dietro la bara la vedova. ' Angela Beghello. 34 anni, an \ che lei professoressa d'Italia- . j no; i genitori, parenti, conoscenti e tante corone di fiori. Vn lungo corteo di persone in lutto. La funzione funebre è stata celebrata netta parrocchia detta Madonna Miracolosa, poi la salma ha raggiunto il camposanto dove è stata tumulata nella tomba di famiglia. I Ghu e i Beghello sono motto conosciuti netta Riviera di Ponente, n punire di Angela, Agostino, via Mairi"! 90. è stato per tanti asmi const- '■ 'gliere comunale; un cugino.[; Maffeo Anfossi. è assessore ai • Lavori Pubblici. « feretro era giunto starna- ; ne verso le 11 da Roma. Ieri < ' sera, al termine di lunghe an- ! ticamere nette ambasciate, ed estenuanti procedure burò erotiche, i parenti erano riu sciti ad ottenere l'autorizza- zione Der imbarcare la salma ■* «■ aereo « "nf° tunisino diretto m Italia. «Speravamo - *« f***? un capino. Gru seppe Cassini, insegnante di educazione fisica, partito per Tunisi appena saputo della di sgrazia — che facesse scalo anche a Genova, invece non era previsto nella rotta». Il tragico incidente automobilistico è avvenuto la mattina del 20 agosto, nel deserto di Gabes. su una pista ad oltre 300 chilometri da Tunisi, tra Dierba e il golfo di Sciott el Gerid. «Stavamo marciando a velocità normale — ricorda la moglie — sulla nostra destra, quando, ad un certo momento, abbiamo incrociato un grosso camion. Ha sollevato un mare di sabbia, sembrava che all'improvviso si fosse alzato il vento. Dietro all'autotreno c'era una Peugeot con a bordo dei tunisini. Forse sono stati accecati da quel polverone, non so. Alrinataw viso ci sono venuti addosso: l'impatto frontale è stato violento». Quello che è avvenuto dopo è allucinante: denuncia gravissime carenze assistenziali e sanitarie, evidenzia una volta di più i rischi dei «raid» africani. Molto probabilmente se lo stesso incidente si fosse registrato in Italia Mario Ghu sarebbe ancora vivo. La cronaca è scarna, drammatica. Nell'incidente il professore si ferisce alle gambe e allo stomaco: la moglie, fortunatamente, se la cava con qualche escoriazione. Sulla Peugeot sono tutti illesi. E' l'auto degli italiani, una «850». ad avere la peggio. In un primo tempo le condizioni di Mario Ghu non sembrano molto gravi. Con un'auto viene trasportato all'ospedale dì Gabes. Il medico di turno lo visita, gli fa delle radiografie, e lo ricovera per la frattura di un femore. Non si accorge che ha brutte lesioni interne ai polmoni. Nello scontro ha battuto con violenza contro il rotante. «Lo sistemano — rat in lacrime la moglie lettino. Si lamenta, gli fa le la pancia e il petto. Con" passare delle ore respira sempre con maggiore difficoltà: gli manca il respiro. Chiamo i medici. 1: supplico di fare qualcosa, dicono che non sono attrezzati. Capisco che mio marito è gravissimo, che non c'è un attimo da perdere. Con la forza della disperazione esco dalla corsi3. cerco aiuto. Alla fine riesco a noleggiare un elicottero • è costato quasi un milione • e a farlo trasportare all'ospedale centrale di Tunisi». Zittio pero è inutile Mario Ghu e gU: in coma. Questa colia il nosocomio è attrezzato i sanitari "escono subito ed accertare le lesioni polmo¬ nari, si tenta di provvedere ; con intervento chirurgico; si è perso troppo tempo, non c'è più nulla da fare. Angela Beghello. con la morte nel cuore, avverte ì parenti in /folta. E' distrutta. Oltre al dolore deve far fronte ad un mucchio di spese, a cavilli burocratici, non ha più soldi. Da Taggia parte immediatamente Giuseppe Cassini. «Quando arrivo a Tunisi — dice — mio cugino è ancora vivo. E' rimasto in coma sette giorni. Mia cugina lo ha vegliato sino alia fine, non si è mai allontanata un attimo. E' spirato senza riprendere conoscenza la mattina del 27 agosto, verso le 8. I medici, quando vedevano Angela in lacrime, tentavano di confortarla dicendole che il marito non soffriva più. E' stato terribile». Dopo il decesso iniziano lunghe anticamere negli uffici per riuscire ad ottenere l'autori.zazione per portare la salma in patria, per sbloccare i soldi giunti dall'Italia. Tutto appare difficile, insormontabile. «Se non fosse stato per l'ambasciata italiana a Tunis:. che alla fine ha garantito per noi — ha concluso il professor Cassini — avremmo dovuto attendere almeno due mesi». 7 Ghu erano partiti de Genova con la loro «S50» a fine luglio, per Avevano attraversato la da e la Spagna. Da coi traghetto, erano Africa. Dopo il Marocco e l'Algeria erano giunti in Tunisia. Dalla capitale si sarebbero dovuti imbarcare per rientrare in Italia. Dovevano andare in Sardegna, presso amoco. per un ultimo, breve soggiorno prima di riprendere il lavoro. I parenti li aspettavano per la fine di agosto. Roberto Basso '■