Tutto è da rifare

Tutto è da rifare Per releZÌOne del SindaCO di Sanremo Tutto è da rifare La seduta dell'altra notte si è protratta fino alle 3, ma i gruppi contrapposti (18 consiglieri contro 18) hanno continuato a votare i rispettivi candidati - Diminuisco* no le possibilità per Parise - Forse un accordo sarà raggiunto per Rovere del pli (Dal nostro corrispondente) Sanremo, 3 settembre. Nulla di fatto, stanotte, in comune, nelle tre votazioni per la nomina del nuovo sindaco: i due candidati con maggiori chances Piero Parise, appoggiato da Nuova Sanremo, pei e psi; e Lina Lanteri (do sostenuta dalla democrazia cristiana, dai socialdemocratici e dal repubblicano, oltre che dall'ex Nuova Sanre¬ mo: Angelo Asseretto, hanno ottenuto identico numero di voti, diciotto ciascuno. I due liberali hanno votato per Giuseppe Rovere; i due missini, : per Giovanni Canessa. Nell'ili! Urna votazione pli e msi hanno messo nell'urna due schede bianche e due nulle. Nienjte di fatto, dunque, perché ; nessuno dèi due candidati ha > ottenuto 21 voti, tutto ora è i rimandato alla prossima riu¬ nione di consiglio, prevista! I per i primi giorni della setti-, . mana prossima (alla seconda \ > votazione si procederà al bal! lottaggio diretto, per maggio- < : ranza semplice). Più di mille persone si af-, : follavano ieri sera nell'esiguo : ! spazio riservato al pubblico dietro le transenne, nei corridoi delle due sale attigue e ■ nei gradini circostanti l'edifiì ciò. Questo pubblico, eccezio- : naie per un avvenimento politico a Sanremo, è stato il grande protagonista della serata. Una ventina di giovani hanno fischiato e interrotto alcuni consiglieri, durante i loro interventi, soprattutto de e missini, provocando tafferu- gli al di là delle transenne. Ri- . petutamente ha dovuto in ter venire la forza pubblica. Ha parlato Parise, poi è stata la volta di Giovarmi Parodi, capogruppo de. quindi Gianfranco Cavalli pri, il socialista Agostino Donzella, Bruno Giri (de), Francesco Dulbecco (pei), Enzo Ligato e Fulvio Balestra psdi, Giuseppe Rovere Giovanni liberale e infine ! (msi). iParise ha attaccato Asseret- : to: «Siamo disposti a conver- ] pere con tuffi i gruppi appartenenti all'arco democratico — ha detto — meno che con coloro che non sanno mantenere la parola data». Asseretto, che era stato «beccato» in continuazione dal pubblico, anche in modo piuttosto pesante, ha preferito non replicare («in quella bolgia era difficile prendere la parola»). L'ha fatto stamane inviando alla stampa l'intervento che si era preparato. «Non sono un traditore». sostiene Asseretto e spiega il perchè. Tra l'altro scrive: « Nuova Sanremo nacque con un patto preciso di portare in consiglio un metodo nuovo di governare la città. Si trattava perà di rimanere completamente al di fuori del gioco dei partiti politici. Invece, ad elezioni avvenute, i partiti comunista e socialista ci avvicinarono a proposero di lavorare sana base di un programma da loro già elaborato e che avrebbe dovuto esser discusso anche con altri gruppi. I contatti con la de furono invece tardivi e generici. Comunque il direttivo doveva riuscire a formare, malgrado che le trattative fossero state orientate in una sola direzione, una maggioranza di 21 consiglieri. Non fu mia possibile tale maggioranza organica. A questo punto feci presente che era necessario prender atto di questa posizione di stallo e di svolgere il nostro lavoro in altre direzioni per tentare attre alleanze. Ma ut mie richieste vennero sempre ignorate, tanto che nelle trattative con i socialcomunisti, si giunse sino a dare la maggioranza degli assessorati effettivi alte sinistre. A questo punto decisi di rimanere fedele al mio elettorato, contrario ad una alleanza col pei ». Torniamo alla cronaca della riunione. C'è stato poi l'intervento di Giri, punteggiato da fischi ed interruzioni da parte del pubblico, soprattutto quando, nella replica al socialista Donzèlla. Giri lo ha chiamato «Soares». La tensione ha minacciato di esplodere anche tra i consiglieri: Donzella ha reagito con veemenza ed e stato trattenuto a stento dai compagni Repubblicani e socialdemocratici, più volte chiamati in causa dal capogruppo del pei, Dulbecco, Iranno preferito non raccogliere la polemica e si sono mantenuti nel generico. Sempre Dulbecco ha avuto poi parole accattivanti per i liberali «rappresentati da gentiluomini che non fanno alcuna questione di lottizzazione del potere». Quando, si è alzato a parlare il missino Canessa è scoppiata la «bagarre» al grido di ■assassini», una ventina di giovani extraparlamentari hanno coperto la sua voce reagendo ad alcuni vigili urbani che li volevano zittire. r. o. Nella prima foto: Parodi e Ciri della de accanto ad Asseretto; nella seconda fèto: Agostino Donzella (psi) trattenuto da Bruno Marra; nella terza e nella quarta foto: parla il missino Canessa, protesta dei gruppi di giovani in aula (Telefoto Enunetì)

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