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Cairo: comune in crisi per la "piscina d'oro" Cairo: comune in crisi per la "piscina d'oro" Costerà un miliardo e 700 milioni - ■ ssore alle Finanze criticato dagli im» . c dimesso - "Un colpo basso ", dice il sindaco (Dal nostro corrispondente) ! Cairo Moni.. 7 aprile. ] (b. b. i Crisi improvvisa al \ Comune di Cairo Montenotte. I La maggioranza, composta da . democristiani, socialisti e so-\cialdemocratict. si e spaccata durante la discussione sulla''costruzione della piscina che costerà un miliardo e 700 mi- l \ 'H a5^Mf.re °"C finanze. ■ ragionier Cosimo, la cui ope-l \ rauè stata messa in discussiti „e dalle dichiarazioni del con sigliere del suo stesso partito. n dottor Nencini. ha rasse gnato «per coerenza» le di1 missioni II sindaco avvoca ^ to Roberto Bracco (psi) che »«, cercato di evitare la frattu ra /ra la maggioranza, strai ciando la pratica dall'ordine del giorno, ha visto fallire il suo tentativo a causa del ri\ fiuto del gruppo consiliare de di eleggere subito dopo i due geometri e la segreteria del piano regolatore inter'jjmu naie. La «rottura» è diventata cosi insanabile. t'avvocato Bracco, che ha ; accusato H gruppo e « segre tario dc di «scorrettezza», ha convocato d'urgenza la giunta per martedì 8. «E' stato un co,po basso _ afferma il sin- daco _ portato alllmprowiVÌ dai democristiani che nel*0 aemocrtsUani «*•■ nel le precedenti riunioni di giunta, avevano approvato il progetto». L'accusa è ribattuta dai consilieri de. «L'approvazione del progetto, deliberata in giunta con procedura d'urgenza, assolutamente ingiustificabile per una spesa cosi Ingente e presentata in consiglio dal sindaco — dicono — è stata un colpo di mano dell'avvocato Bracco che all'ultli mo momento ci ha fatto tro- i vare una spesa da approvare assai maggiore di quanto concordato» / consiglieri democristiani intendono ora sottoporre il progetto a referendum popolare. Intanto l'opposizione, comunista, non lesina critiche. «E* una dimostrazione — dicono i responsabili del pei — daO'mconsistenza della maggioranza e di una amministrazione basata sulla spartizione del potere, senza, pero, chiari indirizzi politicoamministrativi».