Adesso attacca Briano

Adesso attacca Briano Sul problema Savona-Cassa di Risparmio Adesso attacca Briano La Cassa di Risparmio, divenuta detentrice del pacchetto azionario di maggioranza del Savona Fbc, a seguito della trasformazioe del vecchio pegno in regolare acquisto, ha inviato una lettera a Mario Briano, amministratore unico della società, per chiedere il rendiconto sociale e la convocazione di una assemblea per la ricostituzione del collegio dei sindaci, l'esame della situazione relativa al patrimonio sociale e per la relazione finanziaria circa l'attuale stagione calcistica. Su tutti questi problemi il signor Mario Briano et ha rilasciato una polemica dichiarazione: «La massima banca savonese, ha messo in ginocchio la società e la squadra. Poteva almeno aspettare la fine del campionato destinato ormai a concludersi con un ottimo piazzamento del Savona e con una valorizzazione dei giocatori. In questa stagione 1974-75. con la liquidazione degli arretrati ai calciatori, con il regolare pagamento degli stipendi, delle retribuzioni ai dipendenti e tecnici e di altre spese correnti, il mio gruppo ha anticipato la bellezza di 24-25 milioni corrispondenti al disavanzo di gestione data l'esiguità degli incassi al netto dei diritti Siae». «Nessun altro ha dato una lira — prosegue Briano —. All'inizio del campionato abbiamo avuto dal Comune il diniego del campo. E questo ci è costato caro. Ora il mio gruppo chiude i rubinetti e finisce in ginocchio. Non ci sono soldi per il pullman per andare alla partita di Sestri Levante e per il soggiorno della squadra. Questo è il regalo che la massima banca cittadina ha tatto a Savona sportiva. Ci chiede i conti passivi perché vuole che il funerale sia regolare. La Cassa, dopo l'addebito di tanti interessi, poteva accontentarsi di fare la pelle (per modo di dire!) al sottoscritto, avallante dei debiti bancari del Savona, (e. in parte. Io ha fatto ipotecando le mie proprietà personali e le mie azioni). Poteva evitare di fare la pelle alla società e alla squadra». «Sembra un mistero ma verrà tutto a galla — dice Briano — nessuno vuole il posto di presidente e di amministratore ma si vuole la fine della società. Nessuna illusione. Forse qualcuno vuole i giocatori in permuta di azioni che non valgono una lira. Nessuna illusione. I giocatori, in una ormai inevitabile liquidazione, serviranno per pagare i debiti e le anticipazioni. E' assurdo che la massima banca cittadina invece di aiutare la squadra ora la metta a terra annullando il valore dei giocatori. E' chiaro che d'ora in poi nessuno pagherà più stipendi, premi, spese generali, eccetera. Con i nostri soldi non pagheremo nemmeno l'esattoria (il debito ammonterebbe a cinque milioni) e lasceremo che pignori gli incassi».

Persone citate: Briano, Mario Briano

Luoghi citati: Savona, Sestri Levante