Il derubato è reticente: arrestato si ricorda tutto e torna in libertà

Il derubato è reticente: arrestato si ricorda tutto e torna in libertà L'episodio durante un processo per furto a Sanremo Il derubato è reticente: arrestato si ricorda tutto e torna in libertà (Dal nostro corrispondente) Sanremo, 1 aprile. (r. o.) Durante un processo per furto il derubato, dimostratosi reticente, è stato arrestato in aula. Il processo era a carico di Giovanni Laganà, 24 anni, e di Arturo Canella. 38 anni, entrambi residenti a Sanremo. Erano accusati di aver rubato quintali di patate e frutta esotica dal magazzino del grossista Bruno Cariavese, 27 anni. L'episodio si è. verificato stamane, poco prima della sentenza con la quale i due imputati sono stati condannati ciascuno ad un anno e sei mesi di reclusione. Nella notte tra il 1° e il 2 dicembre scorso i ladri, dopo aver forzato la porta del magazzino del Canavese, in via del Cimitero 11, ad Ospedale tti, si erano impossessati di alcuni quintali di patate, banane, ananas e frutta secca per un valore di circa tre milioni. Un amico del Canavese gli riferì che la notte del furto aveva notato un camioncino tar- [ gato Roma, di cui aveva an-' che rilevato i numeri. Da que- i sta informazione, ripetuta dal Canavese in istruttoria senza però indicare il nome dell'informatore, gli inquirenti sono risaliti dapprima al Canella che aveva noleggiato proprio il giorno prima un furgoncino la cui targa corrispondeva a quella del camioncino di Ospedaletti, e poi al Laganà. Alcuni sacchi di patate sono stati trovati in casa di quest'ultimo, mentre una parte della frutta esotica è stata rinvenuta in un locale abbandonato del vecchio quartiere della Pigna. Stamane, durante il suo interrogatorio, ad una precisa domanda del presidente, dottor Luigi Fortunato, il Canavese si è dimostrato reticente dichiarando di non ricordare il nome dell'amico che pure con la sua testimonianza aveva dato il via alle accuse mosse ai due imputati. Il p.m. dottor Galliano ha ordinato l'immediato arresto del Canavese. Si è chiamato il suo legale di fiducia, avvocato Natale De Francisi, e subito dopo, interrotto quello in corso, si è svolto il processo al derubato. Questa volta il Canavese ha ricordato il nome dell'amico: Sante Bruzzone. Il che gli ha permesso di riacquistare immediatamente la libertà. Il Bruzzone, pur dimostrando palesemente, alla ripresa del processo a carico del Laganà e del Canella, le stesse incertezze del Canavese, ne ha confermato nella sostanza le dichiarazioni. Il p.m. aveva chiesto per gli imputati la condanna'a 4 anni di reclusione, poi ridotta dai giudici del tribunale ad un anno e sei mesi.

Luoghi citati: Ospedaletti, Roma, Sanremo