Briglie alla speculazione di Paolo Lingua
Briglie alla speculazione L'edilizia nella regione è messa sotto severo controllo Briglie alla speculazione Porta Soprano piano bloccato ilìal iw-tro cnrri.ptitìihtitel denota. 2ì ottobre. I ila proposta ik-li l-muio autonomo delle ea-C popolari, .il fine di ristruitutarc il quartiere medievale di l'ori* Soprana. nel centro storico di Genova, e da iik'm bloccata in Comune. L'Istiimo case popolari, in prima\cra. aveva ihiesto the una zona ben delimitata, tracciata dai vìcoli . iu dalia millenaria Perù Soprana sino .il Colle di Sanano. .1 fianco del nuo\o quartictc avveri ùmico di via Madre di Dio che Ma sorbendo. fosse po-ta sotto il regime della legge «167», quindi espropriata e destinata ad edilizia pubblica, residenziale c a servizi. si tratta di alcune decine di editici, molti dei quali vuoti e abbandonati da anni: uno stabile. completamente disabitato. è crollato, all'improvviso, una noi-' te. nell'inverno scorso. I nomi' delle strade riflettono ancora il mondo pittoresco del Medioevo c del quartiere, un tempo centro di traffici marinimi: vico Notari.'piazza Delle Erbe, vico Boe-j cadòro, vico dei Dragoni, via Ravecca e Vico Della Fava Greca. Secondo il prof cito dell Imiiu . te* delle case popolari, i nomi delle strade dovrebbero restare inalterati, così come la struttura ; del quartiere. Soltanto i vecchi edifici sarebbero «svuotati* al-, l'interno, recuperando volumi nuovi e installando servizi ligieniei. riscaldamento) che attuainiente non eistono. Espropriando gli slabili al prezzo «agricolo» stabilito dalla legge -le?, e usufruendo delle strutture urbanistiche (acqua, gas. strade, luce) già esistenti., nonostante il complesso lavoro ; di re-tauro, si avrebbero abita-i /ioni e uffici a un prezzo netta- ' mente interiore a quello attuai-1 mente stabilito dal mercato im- ! mobiliare, - Von >o7o — aggiunge il pte- j sidentc dell'Istituto case popola-. ti di Genova. Lrmido Santi — nel quartiere indicato dal nono, protetto, a cauta delle numerose case vuote, abitano si e no tre <> quattromila persone. Dopo i y.iic"/ di restauro e di ricostru:u ne. la ricettività passerebbe a fiOCO individui. Son sarebbe ,-,necessario "trasportare" !.: popolazione residente ad altri quartieri, nel eorso dei lavori e .<: lascerebbe inalterato l'cquilibrìo di tante lamìfiie». Che cosa citacela il progetto? Che cosa impedisce al piane di ristrutturazione di trasformarsi in delibera comunale'.' In realtà, affermano all'Istituto delle case popolari, il nodo da sciogliere c costituito dal meccanismo degli espropri. Nei ; corso delle ricerche tilctiuate dai legali e dai tecnici dell'Istituti* e emerse* che buona parte degli stabili del quartiere sono' dì proprietà di poche società im• . r-har*. '/.' 40 per tento Jcflt immobili — dicono polemica mente negli ufiici dell'Ucp — e "controllato" du tre o quattro società registrate a VaJu: o a l.ufano.E c'è. ovviamente, una forte resistenza non st>lo a r»-ndere. ina anche alla procedura ti; esproprio-. L'escalation degli acquisti nel «entro storico da parte delle immobiliari «svizzere» e cominciatu • n dalla line della guerra. ' quando la città era devastala. ; I proprietari non hanno mai compiuto operazioni rei vecchi pala//:, preferendo lasciare le case abbandonale e cnntrvEPlerlecdi restauro ' me. mutando, se necessario gli ingressi. La speranza era che | tutto crollasse per poter ricostruire da /ero. Invece, negli Anni Cinquanta, su tutto il centro storico, ormai -corte ilei miracoli- della malavita e del vizio, il connine e la sovrintendenza alle Belle Arti, posero il «vincolo* di inedificabilità e di salvaguardia urbanistica. Le prospettive di grosse spccu la/ioni -«.anirono, per lasciar r- •:.* alla spci.ui/a che. al moiit^nto opportuno, le vecchie case marcite potessero diventare una nuova (orma di abitazione, non popolare, ma di lit«*o De.' pud pioiiìar-i questa eventualità via Madre di Dio è stata -v.niratu e sia -ergendo il • K ... modernissimo quartiere ie-.dcn/iale. nella zona di Sar. !«.i pic«-i della città più antica, il comune ha destinato. in un arco di tempo di dicciqu iidi.i anni, il nuv«.o centro universitario. Il quartiere sale :! col l'otta S.'ptan.i ,i Sarzano è ;! sale il ptan.i .i >.i:/.i:«. potrebbe J-:c gc Ilari* . il -rolmon, i ii-erva per uffii *o che dopo ale ii collina fran.thilc che ..hiude Genova alle spalle, si cerca di tornare alla r-kcr,..! di spazio, veieo ti mare e il ceniti* storico tornerà ad essere la -citi- di Genova, come ai tempi di Guglielmo Embnaec*. Per questo, il quartiere di Porta Soprana. che sovrasta la leggendaria «Casa di Colombo» e la /onj dei grattacieli, è -terreno che scotta» Soprattutto se l'ente interessalo a tra-formatlo e a ridargli vita e l'Istituto delle case popolari. Paolo Lingua
Persone citate: Belle Arti, Guglielmo Embnaec, Notari, Sarzano, Vico Della Fava Greca
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