Si "svalorizzano,, i miliardi destinati alle case popolari

Si "svalorizzano,, i miliardi destinati alle case popolari È urgente iniziare i lavori entro Panno Si "svalorizzano,, i miliardidestinati alle case popolari Il finanziamento di 4 mila milioni risale al '71 e allora si potevano co- struire 1600 vani - Oggi non se ne possono realizzare più di 800-900 - Dal nostro corrispondente/ Savona. 11 settembre. Se entro la fine dell'anno non si riusciranno ad appaltare i lavori per la costruzione ci" case economiche e popola ri secondo i programmi decisi dalla Regione per il triennio 1971-72-73 e per t quali, tre anni fa. erano stati stanziati quattro miliardi «suddivisi tra i comuni di Savona. Al bf nga. Finale. Quiiiano. Cairo. Cengto.Andora. Bormida. Albissola Superiore e Millesimo», si arriverà all'assurdo che tali programmi, rimanendo invariato lo stanziamentc iniziale, potranno essere rispettati solo per metà. Ci spieghiamo. Il finanziamento, come abbiamo detto risale ai 1971. quando con quattro mila milioni si potèvano costruire <comprese le-pese di esproprio e di urbanizzazione) circa milleseicento vani. Oggi, a causa degli aumenti, con la stessa cifra non si possono realizzare più di 800 900 vani. Peraltro le disposizioni in vigore e che siriferiscono ancora alla Gescal < he cesserà completamente di esistere a partire dal gennaio prossimo, prevedono la concessione di integrazioni nel caso gli appaiti avvengano entro la fine dell'anno, primacioè, della scomparsa della gestione case per i lavoratori Purtroppo, assai difficilmente, si riuscirà ad approfittare di tali norme a meno che non vi sia una proroga della loro validità. La responsabilità di una tale situazione ricade, non tanto sugli enti locali • che pure hanno delle colpe > o sull'istituto autonomo case popolari, quanto sulla farraginosità delle leggi, sulla complessità delle procedure buro cratiche e sulla complessità della materia. r\essuno — dice l'architet .0 Nino Gaggero. presidentedell'Istituto autonomo — haperso tempo. Meno che maitto: che solo tn questi giornibbiamo aiuto dai comunidicazione delle aree in cugli edifìci dovranno essere ìoee'.izzati. Lo stanziamento dquattro miliardi risale, e vero, al 1971. ma prima dt arrivare alla situazione odierna la Regione ha dovuto procedere alla loro ripartizione ed i comuni prescelti dotarsi di luttgli strumenti urbanistici, vere propri piani particolareggiati di cui erano sprovvisti e per la cui definitiva approvazione sì sono dovute seguire '.<. disposizioni in vigoreQuindi soltanto ora siamo in grado di affidare gli incarichd. progettazione a liberi professionisti non essendo il nostro ufficio tecnico assolutamente m grado di potervprovvedere direttamente entro brevissimo tempo*. La -progettazione- non è pero il solo impegno tecnico burocratico ai quale bisogna iar fronte prima di poter appaltare 1 lavori: i comuni, in fatti, a parte le successive in- ■ ccmbenze della Regione, deb- bono procedere agli espropri dei terreni ed alla approvazio- ne dei progetti il che. ammesso che tutto vada bene, che non ci siano opposizioni, richiede un periodo di tempo non certamente breve. ■lo sono alquanto pessimista — afferma Domenico Aorate, vice presidente dell'Istituto autonomo case popolari — e ritengo che non riusciremo assolutamente a rispettare, malgrado la buona lo.'onfà di tutti. la scadenza' del 31 dicembre. Speriamo che dinanzi a queste difficolta, che sono comuni a tutti gli lacp istituti case popolari,, st riesca ad ottenere una proroga delle norme relative ell'iniegrazione». A parte questi quattro miliardi «che. però, per l'attua zione del programma previsto dovrebbero diventare almeno sette» l'istituto ha in corso la vori per circa due miliardi, Non è molto se si considera che diversi editici stanno per essere ultimati e che. quindi. alcuni cantieri sono in procinto di chiudere. «Diversi enti — rileva Gaggero — nonno sottolineato nei giorni scorsi, in alcune interviste rilasciate a Lo Stampa, una presunta stasi dell'edilizia economica e sovvenzionata. Per quanto ci riguarda debbo far rilevare che gli lacp. in base alla legge sulla riforma della casa, sono in fase di ristrutturazione, di riorganizzazione. Sino a ieri erano soltanto un ente benefico mentre, oggi, si stanno trasformando In un istituto per l'attuazione dei programmi di edilizia residenziale. Questo significa che mentre prima si '■ offrivano ai meno abbienti al- loggt dove mangiare e dormi- »e, d'ora in poi si cercherà di dare loro una casa dove poter c.-ri.'menfe ricere, inserita in 1 quarf.e'i dotati di servizi e infrastrutture. Sulla base di ' questo principio '.istituto é aperto alla più ampia collabo-' 'azione con le ammtnistratio- ni comunali*. Il problema delle case po- polari non è però ristretto ai- le nuove costruzioni e ai prò- grammi futuri. Nella nostra 1 ' provincia ci sono molti dei tremila alloggi gestiti dali'i- ' stituto che stanno andando in ' rovina. Edifici anche recenti sono in condizioni pietose e ttàcp non ha neppure i mezzi P«r provvedere alia .oro nor- «tale manutenzione. 1 Nicolò Siri

Persone citate: Domenico Aorate, Gaggero, Nicolò Siri, Nino Gaggero

Luoghi citati: Andora, Cairo, Savona