Quando funzionerà l'ospedale a Valloria?

Quando funzionerà l'ospedale a Valloria? Intervista COn il presidente LOCCÌ Quando funzionerà l'ospedale a Valloria? Ritardi, molte modifiche ai progetti, mancanza d'un piano operativo hanno contribuito all'aumento dei costi • 1 finanziamenti Dal nostro corrispondente. Savona, 4 luglio. Forse aliente ospedaliero San Paolo, è finita l'epoca delle promesse e degli impe $m: categorici. Il nuovo presi dente, commendator Tullio Locci. si rende conto delle difficoltà del momento, della complessità del problema, della instabilità della situazio- de, delle carenze esistenti ir. materia ospedaliera e non si pronuncia sulle scadenze. «Quando andremo in Vello rie'* Son lo so Tutto dipende o'c: finanz:cmenti»> In questa realtà sta il dramma del nostro ospedale, del nuovo complesso di Vallo ria la cui realizzazione è iniziata Quasi quindici anni fa. I ritardi, le continue modifiche ai progetti, la mancanza di un piano operativo, hanno proceduto di concerto con il continuo aumento dei costi cosi. oggi, non si può dire quanto ancora occorre per mettere in funzione l'ospedale di Valloria e. ne! contempo, risolvere : problemi del vecchio «San Paolo» Per questo, il presidente non ama parlare delle prospettive, fare delle previsioni, anticipare delle speranze, dimostrando. in tal modo, una netta preferenza per tutti : problemi cìie riguardano gl: uomini, in prima persona. Lacci, cioè, vuol far intendere e giustamente, che alcune carenze assistenziali possono essere eliminate semplice mente con un po' di buona volontà e che spesso alla ina ceguatezza dei locali, ai disagi di dover essere ospitati in corridoi, alla insufficienza de: servizi, s: può mdirettamente porre rimedio con un gesto di cortesia, con una buona parola, con una più affettuosa sollecitudine. «E' vero — ammette — manca il personale qualifica to. quello addetto all'assistenza diretta è assai scarso, esiste ti fenomeno dell'assenteismo. L'amministrazione si' rende conio di questa situazione c cercherà di porvi rimedio pur essendo essai difficile reperire infermieri pròjesstoncli: Si è parlato in questi giorni e m passato di assunzioni politiche, ri: favoritismi nella scelta del personale e di elusione dei regolamenti. «Che C'è ài vero in lutto questo''» chiediamo al commendator Locci. rlìo sentito anch'io parlare di assunzioni "benefiche", di per-one. cioè, in con dizioni di bisogno — r:sponde — me non so dirle nulla di precise Po.-\o invece issici rare che non essendo il San Paolo" un ente di beneficenza non ci saranno p-.u se me- ci sono siale, assunzioni di que sto tipo, chi .-: procederà sempre per concorsi e secondo le reali esigenze dell'Ospedale. in accordo con le orge nizzaztom sindacai: e ter.-do conto ci quanto previste, tal !organico S: ritorna ancora all a*-, r teismo, a certe insensibilità del personale, al problema del!'ass:stenza :merm:enst:<.'a privata, notturni-. ■ E mio coslume — afferma il commendator Loci: — parlare molto c'i.'2'c con tutti L'ho fatto quando ero direttore provinciale dell'Inam. intendo farlo con : dipendenti dell'ospedale. He ci sono come ci sonodei problemi che li interessano ii affronteremo insieme cercando ài risolverli nel modo migliore, ma io pretendo de essi le più essoluta dedizione al meleto Quella del'.infermiere e une professione dure, difficile, che merita compensi ben maggiori àiQueì.'t effuc:'!. ma chi .'':nfrcprt nrle deve sapere che essa richiede sacrifici non mdiffe-■ •::: e :mpone dover: che vengt no sempre prime dei diritti A parte questo posso assii rare che non eppene possi'■ ile e cioè non eppene saremo in grado d. dare al melato tutte l'assistenza, intesa nel ;.-::. c.-ipio della parolaci. cu: ha bisogno, non consentiri mo più '■ assistenze in...—iieristtea privala che ogg come oggi e la r-.prorc delle deficienze dell'ospedale, una ingiusta discriminazione tra chi può e chi non può permettersi un infermiere privato». Quali i problemi de! vecchio "San Paolo» che ve tran- no affrontati per primi? Me dici e sindacati hanno parlato della necessita di sdoppiare alcune divisioni, hanno accen nato ai saloni «lazzaretto-i stracolmi di ricoverati. Che prospettive ci sono al riguar- do? «L'amministrazione — ami- cipa il presidente — ha già deciso lo sdoppiamento della divisione di medicina tanto che nel concorso per il posto ti: primario medico, oggi va- caute, fa preciso riferimento al futwo sdoppiamento. Una divisione con 150 letti è un as- surdo. 7uindi va divise. Me Quando questo avverrà non lo si i ancora deciso. Son tutti, intatti, sono d'accordo sulla opportunità di sdoppiare la medicina nelle condizioni ambientali attuali» Entro l'anno, comunque, la divisione neurologica dovrebbe essere trasferita a Valloria consentendo, quindi, un recupero di locali nella sede di corso Italia. «Con questo alleggerimento — osserva Locci — potremo provvedere a qualche modifica interna e ad alleviare, quindi, alcune situazioni veramente gravi come quella del camerone di medicina net quale sono ammassati ben 35 malati. Per quanto invece riguarda il trasferimento a Valloria delle chirurgie è difficilissimo fare previsioni. Il piano per le attrezzature è quasi definito, mancano soltanto i finanziamenti. Se solo riuscissimo ad avere. presto, almeno due miliardi, io sono convinto — conclude, a presidente — che potrem- mo alleggerire il "San Paolo" ^r go per cento dei suoi attuali servizi: il che permetterebbe la soluzione di gran parte dei nostri obiettivi: Nicolò Siri

Persone citate: Inam, Locci, Loci, Nicolò Siri, Tullio Locci

Luoghi citati: San Paolo, Savona