Alle stelle i prezzi della frutta e verdura La colpa è anche di molti consumatori?

Alle stelle i prezzi della frutta e verdura La colpa è anche di molti consumatori? Dal contadino al dettagliante costi maggiorati di 5 volte Alle stelle i prezzi della frutta e verdura La colpa è anche di molti consumatori? Gli aumenti maggiori sono provocati dagli intermediari. Gli acquirenti però pretendono solo merce di prima qualità: Ti sono troppi scarti, alcuni rifiutano un frutto perché non ha una forma perfetta" - Le stesse pesche costano 530 lire il chilo all'ingrosso e 1400 lire al minuto ■ Occorrono altri alatemi di distribuzione Dal nostro corrispondente i i Savona. 25 giugno. Ogni giorno le massaie vanno incontro a sorprese nel fare la spesa. Gli aumenti dei prezzi sono particolarmente sensibili anche a Savona che. sotto questo punto di vista, si sta allineando alle grandi citta del Nord. In particolare preoccupa il settore ortofrutticolo, dove nelle ultime settimane le maggiorazioni sono state notevoli. L'aumento più sensibile si verifica nell'ultimo anello della catena di distribuzione, quando la merce passa del mercato all'ingrosso di corso Ricci al negoziante al minuto. Frutta e verdura mantengono un prezzo accettabile quando finiscono sui banchi dei mercati, ma salgono incontrollati nelle botteghe, specie quelle del centro città. Facciamo degli esempi. Stamane, al mercato all'ingrosso di corso Ricci, le pesche erano vendute a un prezzo variarne tra le 150 e le 550 lire al chilogrammo. Le massaie le hanno pagate, sempre al chilogrammo. 400 lire al mercatino rionale di piazza Bologna e in certe zone della periiena, come Zinola. e dalle 400 alle 1400 lire nei negozi del centro. Bisogna tenere conto che la qualità del prodotto varia, ma non sempre al prezzo più alto corrisponde la merce migliore. La sproporzione tra le 550 lire del mercato all'ingrosso • bisogna ag- giungervi il 3 per cento per ' l'Iva e il 15 per cento per la tarai e le 1400 di qualche ne- gozio del centro e evidente. Al mercato di corso Ricci le ciliegie costavano 900-1000 li- re al chilo, che sono divenute 1500 nelle botteghe. Il prezzo delle albicocche verteva tra le 140 e le 400 Urei si è manteauto sulle 3-400 lire in piazza, Bologna, ma è aumentato do 500 o 900 lire in centro. Lei mele sono passate dalle 80-300 < lire di corso Ricci alle 400 di ! piazza Bologna e alle 700 di Savona centro. Maviorazioni I quasi identiche anche per le verdure. Ah'ingrosso u costo! dei fagiolini era di 350-800 lire ; ■ ma difficilmente ha supero-1 to le 400t. ed e diventato di eoo ai mercati, imo a toccare le 1300 lire nei negozi. Gli asparagi sono pasaati da 400850 lire all'ingrosso a 9001300 lire al minuto, gli zucchiru da 350-350 a 5-600 lire. Del contadino alla massaio, i! prezzo delle frutta e delle verdura aumenta tre. quattro, persino cinque volte. Occorrerebbero un miglior sistemo di distribuzione ii prodotti vengono acquistati e rivenduti troppe volte prime di finire sul nostro piatto i. e uno nuova educazione alimentare. «Sella maggior parte dei casi — spiega un grossista del mercato di corso Ricci —. r.on si può fare a meno degli intermediari, ti nostro guadagno si aggira sul 10 per cento, è un profitto giusto se st calcolano le spese e l'impegno necessari. L'aumento maggiore avviene al dettaglio, ma la colpa non è tutta dei negozianti. I clienti chiedono solo prodotti di prima qualità, gli scarti sono troppi e finiscono per incidere pesantemente sui prezzi. Molte massaie badano persino alla forma della ver dura, rifiutando una carota o un pomodoro dalla forma non perfetta, anche se hanno to stesso sapore e valore nutritivo degli altri. Inoltre a Savona ci sono troppi punti di vendita al minuto, e tutti devono trarre un certo guadagno». 1 prodotti ortofrutticoli arrivano in corso Ricci da mercati lontani iGenova. Bolo-gna. Torino», e dai contadini gei basso Piemonte e della Li- guria. Molta frutta e verdura della zona compresa tra Al- benga « Arenzano finisce nei {negozi di Savona, ma la vici nanza del luogo di produzio ne non serve a evitare il rial zo dei prezzi, Renzo Adonide, presidente del sindacato che riunisce 1 . negozianti alimentari, difende > la categoria: •/ prezzi si base, no sulla merce che proviene da tonfano, e che subisce ì troppi aumenti prima di arri- vare ai grossisti ai Savona, Anche i produttori locali si adeguano così alla valutazio- ne maggiore. Per giunta sono aumentate le spese di carico e scorico e qvelle di distribuzio- • ne al minuto: tutti questi /altori finiscono per riversarsi su! prezzo del prodotto venduto al cliente». Anche Adonide lamenta che troppe massaie cercano solo la merce qualitativamente su- perforo, «decanto aj negozi che rendono ad alto prezzo prodotti di prima scelta — spiega —. re ne sono molti che praticano prezzi minori. Se anche i primi prosperano, significa che una buona parte della clientela è soddisfatta di pagare molto per avere la frutta e la verdura migliori». Si puh rimediare e questa situazione? I mercati rionali, le varie forme di cooperativa e le catene di distribuzione ed empio respiro sono i sistemi più indicati per limitare l'aumento dei prezzi. «Ai mercati di via Pietro Giuria e di piazza Bologna frutta e verdura si acquistano ad un prezzo accessibile — dice une massaia di via Montenotte. lo signora Anna Borgna —. bisognerebbe che in città ce ne fossero almeno due di pia». I consigli di quartiere si sono già espressi in questo senso: «Abbiamo chiesto allam mtnistrazione municipale di istituire dei mercati o degli spacci comunali — afferma Elvio Rebagltatt. di Villania ne —. Per quanto riguardo il nostro quartiere, bisognerebbe trovare una nuovo sede per il mercato di piazza Bologna, uno dei pochi punti di acquisto dove i prezzi si mantengono su livelli accettabili». Sandro Chieremonti I clieoii cootraiiooo I prezzi ol Mori % tA« i i:;

Persone citate: Adonide, Anna Borgna, Elvio Rebagltatt, Renzo Adonide, Zinola

Luoghi citati: Arenzano, Bologna, Piemonte, Savona, Torino