Seconda marcia delle civiche libertà sotto l'insegna della "Campanassa"

Seconda marcia delle civiche libertà sotto l'insegna della "Campanassa" Una festosa manifestazione dal centro città ai colli Seconda marcia delle civiche libertà sotto l'insegna della "Campanassa" Dal nostro corrispondente f ]Savona, la aprile. |Poiché la marcia della eliche libertà è stata ideata come Invito alla sana ricreazione e mezzo di spinta aiinteresse per le memorie loriche cittadine, soffermiamoci un poco, con la preziosa guida dello storico savonese Renato Bruno, sulle suggestiva e stimolanti bel. lene naturali offerte dal suo percorso e sul ricordi dal passato ch'esso, percorrandolo, ravviva. Dall'ampio piazzale Eroe dei due Mondi, dominato da una parte dalla cinquecente sca fortezza del Priamar. ove nel 1830 fu imprigiona to l'ideatore della « Giovine Italia » Giuseppe Mazzini, i partecipanti inizieranno la marcia imboccando corso Italia, già dedicato al principe di Savoia Amedeo. Su questa strada, guarnita di lecci elegantemente mantenuti, erano nell'antico le «lizio c palafitte » con le quali nel 1333 il podestà Cesare Beccaria prolungò gli argini Da via Vittorio Poggi, che ricorda un illustre storico e patriota savonese, il percorso continua per la salita 8. Francesco, iniziata nel 1630 a seguito di un legato del patrizio concittadino Gerolamo Sacco. Dalla sommità di essa, presso il convento francescano, si offre una delle più incantevoli visioni della città. Ecco. poi. via nuova di Loreto che ricorda il «Castrum Laureti» costruito dal marchese Bonifacio nel 1084: vi aleggiano, tra pini, elei e Cerri, ricordi di cruente battaglie! nel 1327 Amedeo di Savoia vi difese la città contro Genova: nel 1243 subì il rabbioso assalto dai Visconti: nel 1395 quello di Facino Cane e. poco dopo, quello del Carmagnola. • * Quando, nel 1528, Genova prese la città, vi eresse un forte e altre opere di difesa, smantellate nel 1681. Sul perimetro fu costruita net 1480 la chiesetta a N8. di Loreto e a Bernardino e lana atro i certosini vi la «Certosa» sec. XVI dal Gì « Certosa » è sepolto l'Insigne cronista savonese Vincenzo Verzellino < 1562-1638) e a breve distanza sorge la caia- sa di S. Antonie da Pedova. meta, nel sec. XVII, di periodici pellegrinaggi. Da via Loreto s'incontra il Bosco delle Ninfe t il cui appellativo mitologico fu imposto dall'arcadia savonese» fiancheggiato dalla facile via Ranco, nell'antico «Strada Savonensis »; da essa si procede salendo per l'aperta campagna a via Priocco. antichissima, forse già in uso nei tempi romani e posta dopo la località Paxiasso (Pasiasco) e Crovaro. prima di quella detta Palaiella. a S3S metri d'altitudine. Precedendo ancora si arriva a Ca' da Barbe, dalla duale si scende nella vallata del Santuario. Su una grande piazza con la nella fontana settecentesca del Ponsonelli sorgono, da un lato, l'edificio delle opere assistenziali e. al suo fianco, la basilica minora di N. 8. della Misericordia, disegnata dal Sormano. TI sacro tempio, sulla cui area apparve nel 1528 Maria Vergine al contadinello Botta, è dotato di opere d'arte assai pregevoli: dalla statua della Vergine, scolpita dall'Orso!: no nel 1560. al coro intarsia to dai Garassino «sec. XIX) detti « i maghi della moder- na tarsia ». affreschi e quadri di Bernardo Castello 11557-1629». Eso Peluzzt (vi- rente). Gerolamo Brusco (1742-1820). Domenico Zara Pieri, il Domenlcmno (1581- tati), andrea Semino < 15101595) e sculture varie tra le quali la visitazione attribuita al Bendai. Annesso alla basilica è ordinato un museo d'arte sacra di grande importanza storica e arti a * n percorso della marcia si prolunga verso il ponte denominato « della Capra » (un ponticello stravecchio che unisce la strada del santuario ad un piccolo assembramento di case modeste» sino alla località detta « Pietra Selvatica » e poi alle alpestri borgate dei Ciani e di CantagaHetto (detta esattamente cosi negli atti antichissimi del Comune e non « Ciantagalletto » facondo la denominazione dal Comune appunto anni fa voluta) collegata a Montecurlo a mezzo di traverse alquanto selvaggeIn discesa si arriva alla zona cittadinami!! cui si suo- (pfrcOgTeto* corso JUccl» cJjsj W\\l% il nome dall'eroe del Ricci (1132-1896) il quale fu anche uomo di let¬ tere e politico, via Trincea che ricorda le difese esterne oltre le mura di Savona di altri tempi, piazza del Po¬ polo, già intitolata a Umberto I che riattò la città parecchie volte. Da questa piazza ci si im¬ metta nella più caratteristica strada di Savona, torse della Liguria: vm Paleocapa, ove anticamente erano orti. coltivazioni a vigna e case popolari. Essa fu intitolata ; '.l'insigne ingemere. Pietro Paleocapa (1788-1869) che fu autore delle opere tecniche ! del Brenta, del Bacchiglio- : ne. dell'Adige e del Danu- ' dio e che contribuì con la sua scienza costruttiva al taglio dell'istmo di Suez. Savona deve alla sua attività la realizzazione della ferrovia per Torino. In fondo a via Paleocapa, presso il mare, ta torretta , laton Pancaldo. piccolo mo- ! nomento simbolico di Sevona marinara. Costruita antertozmente al secato XX. porta il nome del navigatore savonese che compi con il grande portoghese Magnila- . no li primo viaggio intorno al mondo. * * re del centro no. ta rta Par, 1' j : , i lo Paolo Boselli. 1838-1832) con la bella nicchia seicentesca di N.S. della Misericordia: inoltre il palazzo della Rovere eretto sul finire del secolo XV dal Sangallo. su commissione del cardinale Giù liano, poi Papa Giulio II. e. infine, il palazzo Sansoni, nel quale fu tenuto prieto niero Pio VII. Superata tris Pia. si giun ge al terrnine della marcia: ecco quindi la piazza del Brandale. luogo anticamen te sacro ove i reati commes si venivano doppiamente pu- niti. La pressoché millenaria costruzione è considerata, come risaputo, il « Palladio della stirpe savonese a. in essa si riunivano gli antichi padri per stipulare gli atti più importanti del Comune; nel suo interno sono custoditi un museo lapidano e opere d'arte, eoa la campana detta della « Vittoria » che sostituì quella fusa e posta sulla torre nel 1380: campana che veniva suonata per i più importanti avvenimenti civili e religiosi. Il suo uso era regolato, ne! Medioevo, da severissime norme e a chi le contravve| ni va veniva amputata la ma. no destra. Sulle pareti ester ne del Brandale si ammira; no il pannello ceramistico ; che ritrae to Msatonna della i Misericordia, opera del savonese Giacomo Raimondo. , e la fascia di stemmi in pia- ■ strallo di ceramica degli antichi protettori e signori di Savona. a. s. , : i ; 1 ! ,