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Ferrania 3 M: chiesto il ritorno delle attività trasferite all'estero La conferenza organizzata dal consiglio di fabbrica Ferrania 3 M: chiesto il ritorno delle attività trasferite all'estero Si vuole salvare il livello occupazionale • Il settore ricerche inviato in Usa Ferrania, 13 dicembre. La conferenza di produzione, organizzata dal consiglio di fabbrica dalla 3 M Italia, si è tramutata in processo alla politica aziendale del gruppo 3M, definita, in un documento distribuito al pubblico dal consiglio di fabbrica, «politica di rapina delle esperienze tecnologiche delle filiali della società». Il problema creato dall'annunciata ristrutturazione dello stabilimento 3M di Ferrania (3500 dipendenti circa», il più grande complesso italiano e uno dei maggiori in campo europeo per la produ !|zione del materiale fotòsensi- bile, è stata al centro del di- battito svoltosi al Ferclub di Ferrania. Vi hanno partecipa- dello stabilimento ed ampia solidarietà ai dipendenti. Per la prima volta ha preso posizione ufficiale in merito alla vertenza anche il clero. to esponenti delle forze politi-<"he, sociali e sindacali a Uveilo provinciale e regionale.Tutti hanno espresso gravipreoccupazioni per il futuroSe ne è fatto portavoce il canonico Gasco parroco di Cengio. denunciando !a situazione di crisi che la ristrutturazione dello stabilimento di Ferrania minaccia di trasformare in recessione economica. I dati statistici elencati confermano : timori espressi nei vari inter"enti degli oratori La 3M, gruppo a carattere multinazionale, ha trasferito numerose produzioni di materiale fotosensibile all'estero i Inghilterra e S'ati Uniti d'America). Tra ques;°. la produzione del materiale per arti grafiche, il cartoncino colore e ìa pellicola radiomedica. Altre produzioni sono state abbandonate. «Ma — alferma il sindacalista Tracchi cella Cisl. membro dell'esecutivo nazionale de! sindacato — quello che c più grave è che è stato portato all'estero 'presso la ca.-a madre di St Pr.u!. Sta- ! ti Uniti) l'intero settore ricer-\| che. un settore di enorme va- i tore tecnologico, nato e svi- ! luppatosi con il solo apporto j de: tecnici dello stabilimento ' di Ferrania. Tutto questo — conclude Trucchi — non può j essere compensato dagli ìnve- > stimenti annunciati dall'azien- j da (12 miliardi di lire) suffi- \ denti al massimo a comprare j due nuovi impianti di stesa ; della pellicola tecnologicamente avanzati». La ristrutturazione dell'azienda prevede il licenziamento di 360 dipendenti e la messa in cassa integrazione di al ! tri 250. Un colpo mortale per I l'economia del comprensorio, ! già gravemente compromessa | ! dalla crisi della chimica. La situazione, definita da uomini politici e amministratori di enti locali «estremamente grave», è stata causata, secondo i sindacati, «da una dire : zione per lo meno avventata > dell'azienda ». « Una direzione j ! — sostiene Trucchi — erte j j non na P'" credibilità per una , ; ' ! ;\:: serie di molteplici ragioni, ul- ;lima delle quali in ordine di tempo, ma non di importan-1za. la violazione dell'accordo : \di non procedere nel piano di i licenziamento senza consulta ! re i sindacati», j A salvaguardia dei livelli ' occupazionali, la Fulc (Fede razione unitaria lavoratori j chimici di Savona) chiede il > ritorno delle produzioni tra j sferite o soppresse, ma so \ prattutto della ricerca scienti j fica presso lo stabilimento di ; Ferrania e la contrattazione I appreso oggi, sarà senza dub bio teso. Nel frattempo, sono | in corso iniziative a livello politico. Interrogazioni con parte della giunta regionale è j stata avanzata la richiesta di j un incontro urgente con il midegli investimenti. Alla ripresa delle trattative in sede nazionale per il rinnovo del contratto di lavoro, previste per lunedì 17 correa te. il clima, stando a quanto ! carattere d'urgenza sono sta; te indirizzate dai capigruppo \ consiliari della de e del pei al : presidente della Regione Ligu: ria, onorevole Dagnino. Da nistro del Bilancio e della ; Programmazione economica per discutere i problemi dello 1 stabilimento 3M di Ferrania. : b. b.