Diventa pazzo in carcere l'uomo che per gelosia gettò dalla finestra la moglie e iI suo bambino

Diventa pazzo in carcere l'uomo che per gelosia gettò dalla finestra la moglie e iI suo bambino È in gravissime condizioni all'ospedale di Castiglione dello Stiviere Diventa pazzo in carcere l'uomo che per gelosia gettò dalla finestra la moglie e iI suo bambino Domenico Fazio, 47 anni, uccise il bambino di trenta mesi» a Sanremo, nel 1960 • La moglie riuscì a salvarsi aggrappandosi ad una tettoia - Quando lo arrestarono, in un abbaino, disse: "Mi tradiva, mi sentivo una nullità, li odiavo tutti e due" - Recentemente aveva tentato di uccidersi tagliandosi le vene dei polsi in cella (Nostro servizio particolare) Sanremo, 22 novembre. Sconvolto dal rimorso, Domenico Fazio, il barbiere di 47 anni che nel 1960 al termine di una violenta scenata di gelosia con la moglie uccise il figlioletto Carlo di appena 30 mesi gettandolo dalla finestra, è impazzito tra le sbarre della sua cella dove era stato rinchiuso con una condanna all'ergastolo. Più volte in questi ultimi anni aveva tentato di uccidersi tagliandosi le vene dei polsi con un chiodo. Nei giorni scorsi la sua mente non ha retto oltre ed è stato necessario il suo ricovero all'ospedale psichiatrico di Castiglione delle Stiviere. Le sue condizioni sono gravissime. «Forse non arriverà alla fine del mese», ha dichiarato la moglie. Elisa Pedroni, «ed anche se non posso perdonarlo per quello che ha fatto provo tanta pena per lui. Tutti e due siamo stati molto sfortunati». Domenico Fazio che è lega to mani e piedi al letto, rifiuta il cibo ed alterna stati comatosi a momenti di furia. «Più che vivere, ha dichiarato un assistente dell'ospedale, sembra vegetare. Ha lo sguardo costantemente perso nel vuoto, da allucinato». Un'espressione simile il barbiere di Sanremo l'aveva quando nel settembre del 60 i carabinieri erano andati ad arrestarlo nel suo abbaino di corso Mombello. La stanza era in disordine, dalla finestra aperta giungevano grida di raccapriccio. In strada si era radunata una folla minacciosa che urlava u suo nome: volevano linciarlo. Pochi attimi prima Domenico Fazio, accecato dalla gelosia, dopo una lotta furibonda aveva scaraventato dalla finestra la moglie ed il figUo Carlo. La donna si era salvata perché nella caduta era riuscita ad aggrapparsi ad una tettoia che era stata issata sul terrazzo dagli inquilini del piano di sotto. Il bambino, purtroppo, dopo un volo di 15 metri era andato a sfracellarsi sul marciapiede. In suo soccorso era accorsa gente ed un medico, il professor Desiderio Ferotti. Tutto però era stato inutile: Carletto mori sul colpo. «Era stato un matrimonio d'amore, ha dichiarato Elisa Pedroni. e per circa due anni avevamo vissuto bene anche se a fine mese molte volte non riuscivamo a fare quadrare i bilanci. Poi ero rimasta incinta e nella mente di mio marito aveva cominciato a farsi strada il tarlo della gelosia. La mia vita nel giro di poche settimane si trasformò in un inferno. Non andava mai bene nulla e quando nacque Carletto le cose precipitarono. Per evitare una tragedia fui costretta ad andare via di casa. Dopo alcuni mesi Domenico mi scongiurò di tornare con lui. Mi disse che aveva ritrovato lavoro, che aveva capito di aver sbagliato tutto e che voleva vivere accanto a suo figlio e a sua moglie. Gli credetti e ritornai a vivere nell'abbaino di corso Mombello». La riappacificazione, però, fu di breve durata. Il barbiere aveva ripreso a maltrattare la moglie, alla quale fece anche perdere il lavoro. Poi una notte di settembre la tragedia. «Elisa mi tradiva, si era limitato à dire come giustificazione il parricida davanti ai giudici, ne avevo le prove. Per lei non contavo nulla, in casa tutte le sue premure erano per nostro figlio. Mi sentivo una nullità, li odiavo entrambi». Roberto Basso Domenico Fazio

Persone citate: Domenico Fazio, Elisa Pedroni

Luoghi citati: Castiglione Delle Stiviere, Sanremo