E' in rovina il giardino "più bello d'Europa"

E' in rovina il giardino "più bello d'Europa" Il parco Hanbury a Ventimiglia E' in rovina il giardino "più bello d'Europa" Creato da 2 fratelli inglesi nel 1867, contiene le piante più straordinarie del mondo - Gestito da Genova, è in un abbandono 'Nostro serviziCjavcrtico'.Gre, Sanremo. 1/Novembre. Centomila metri quadrati di giardino coitivato. ottantamila metri di bosco, costituiscono il grande complesso dei giardini Hanbury, sui promontorio de «La Mortola», a soli quattro chilometri da Ventimiglia, verso il confine francese. La posizione incantevole, il clima temperato della Riviera, la luce riflessa del Mediterraneo, furono gli elementi principali che convinsero, nel lontano 1867, i fratelli Hanoury, rientrati dalia Cina, a trasformare questo angolo di terra, «aspra e selvaggia», in un grande giardino botanico senza uguali nel mondo. Thomas e Daniel Hanbury, con tanta passione per la natura e senza parsimonia di mezzi, già nel 1898 riuscirono. nel loro intento, mettendo a dimora e acclimatando ben fappdvcbdg7000 piante di tutte le specie, ordinate secondo il vecchio eon criterio dei giardini botanici. La morte di Cecil Hanbury. figlio di Thomas, avvenuta nel 1937, ed il gravissimo vandalismo perpetrato durante l'ultima guerra, diedero un grave colpo alla sopravvivenza stessa del giardino, tanto. che la vedova Hanbury, nella : impossibilità di affrontare ie ingenti spese di riordinamento, preferì, in considerazione del vincolo delie beile arti esistente già dal 1934 e del dirit- ! to di prelazione, cederlo alio Stato italiano. Dopo otto anni di trattative, nel 1960 avvenne il trapasso definitivo e la gestione del complesso venne affidata all'Istituto di studi liguri. Fu una operazione saggia che doveva rappresentare il punto di partenza per ridare ai giar- • dini Hanbury l'antico splendore e rappresentare per la, Riviera dei Fiori un richiamo turistico e scientifico di grande interesse. Purtroppo le cose sono andate ben diversamente. Un esperto ha scritto tempo fa che «sulla maggior parte delle piante non ci sono etichette che ne indichino la specie e provenienza, che sono sconosciuti cornpìe.Qmente gli esperimenti botanici, che i giardinieri non conoscono le nuove tecniche colturali e che molte piante, rarissime, sono addirittura trascurate llpddmeutpthpperché non sono conosciute», II richiamo turistico è ine- sistente, anche perché gli enti responsabili di questo settore. non lo ritengono meritevole, di attenzione, contrariamente a quanto avviene per villa Taranto, che in soli sei mesi di ' apertura richiama una folla enorme di visitatori, assicurando una entrata di oltre 150 milioni di lire. E' vero che i bilanci dei' giardini Hanbury sono modestissimi ile entrate infatti, costituite nella stragrande maggioranza da erogazioni di enti ! pubblici non raggiungono la; cifra di 33 milioni) ma è altrettanto vero che non si pos- : sono spendere oltre trenta milioni tra stipendi e salari per mantenere un complesso improduttivo sia dal lato scientifico (la ricerca e la ac- ; climatizzazione di nuove pian- ' te potrebbe rappresentare un valido incentivo per una mag-; giore specializzazione della floricoltura imperiese) che dal lato turistico Taranto) pedì villa li. questo punto una analisi degli errori passati non serve ; più, occorre voltar pagina, sgomberare il terreno da rutti gii ostacoli palesi ed occulti (a che cosa serve, per esempio, un comitato organizzativo costituito da professori dell'università di Genova che in dieci anni, come è stato scritto, non si sono mai fatti vedere? e creare le premesse per un effettivo rilancio di una struttura che è stata definita «Eden, dai giardini botanici di tutto il mondo». Secondo gli espeni il rilancio dei giardini Hanbury si fonda sulla soluzione di tre problemi fondamentali: 1) staccare l'ono botanico dalla tutela della «grande» Genova e dall'Istituto studi liguri; 2) affidare la direzione ad una persona competente e dinamica, con personale qualificato; 3) risolvere la questione economica incentivando, con propaganda, l'afflusso dei visitatori; all'Ente provinciale per il turismo. all'Amministrazione provinciale, alla Camera di commercio e a tutti gli enti interessati aila economia della provincia, il compito di risolverli. Aldo Sarchi

Persone citate: Aldo Sarchi, Cecil Hanbury, Daniel Hanbury, Hanbury, Mortola

Luoghi citati: Cina, Europa, Genova, Sanremo, Taranto, Ventimiglia