Occupata la Brondi e Saroldi preoccupazioni per la "3M"

Occupata la Brondi e Saroldi preoccupazioni per la "3M" Situazione pesante nell'industria chimica savonese Occupata la Brondi e Saroldi preoccupazioni per la "3M" L'occupazione della soffieria decisa quasi all'unanimità dai 140 dipendenti dopo una lunga assemblea - Gli incidenti di Voghera nella versione fornita dall'azienda - Chiesto alla Regione un incontro con i dirigenti della "3 M" - Proclamato uno sciopero di quattro ore (Dal nostro corrispondente) Savona, 16 ottobre. L'occupazione della «Brondi e Saroldi», gli incidenti (di ieri e di oggi) dinnanzi alla nuova soffieria di Voghera, le i preoccupazioni per la «3M Italia» di Ferrania e la situazione estremamente pesante' dell'industria chimica savone- ' se, sono stati i motivi dominanti di una convulsa giornata che ha visto impegnati sindacalisti, lavoratori, amministratori pubblici. La decisione di procedere all'occupazione della fabbrica di via Repusseno è stata adottata, pressoché all'unanimità, dai 140 dipendenti al termine di una lunga assemblea durante la quale sono state nuovamente discusse quelle che i sindacati hanno definitivo le «non proposte» dell'azienda: trasferimento volontario a Voghera degli addetti al reparto flaconi e mantenimento a Savona del reparto fiale con un'occupazione pari al 50 per cento dell'attuale organico complessivo dell'intero stabilimento e cioè, in pratica, 75 persone. «L'azienda — dice Domenico Trucchi, segretario nazionale del sindacato chimici della Cisl — non ci ha presentato delle proposte ma una sua decisione, in sostanza un "aut; aut". Evidentemente, in tali condizioni, non poteva esserci una trattativa che, naturalmente, siamo disposti ad iniziare anche subito purché parta da basi diverse». Cartelli di «fabbrica occupata» sono stati sistemati all'esterno dello stabilimento mentre i lavoratori hanno organizzato i «turni» di permanenza all'interno della soffieria che verrà «restituita alla proprietà solo dopo che sarà stato raggiunto un "accordo serio"». Prima dell'assemblea dei lavoratori si era riunito, a palazzo Nervi, il comitato provinciale per la chimica il quale ha ribadito le sue più vive preoccupazioni per la chiusura, in corso, della «Brondi e Saroldi» e per la conseguente perdita di mano d'opera qualificata che acuisce, tra l'altro, il problema dell'occupazione femminile. In un suo ordine del giorno il comitato deplora il mancato rispetto da parte della società degli impegni più volte assunti di fronte ai lavoratori e agli enti locali. L'atteggiamento da questa assunto è «sfociato nel recente episodio di violenza in occasione della visita di un sindacalista savonese (che ha riportato ferite guaribili in sette giorni) allo stabilimento di Voghera e nello sciopero ivi dichiarato». Il comitato esprime, infine, piena solidarietà ai lavoratori della fabbrica ed alle loro legittime iniziative a difesa del posto di lavoro e dell'occupazione provinciale. Sull'incidente di ieri la direzione della «Brondi e Saroldi» ha fornito oggi la sua versione che è diametralmente opposta a quella dei sindacati. Secondo l'azienda alle 13,50 «uno sconosciuto, poi identificato dai carabinieri per tale Enrico Novaro, stazionava nella strada privata di accesso allo stabilimento effettuando "rilievi" sulle targhe automobilistiche delle vetture. Richiesto di fornire chiarimenti il- Novaro, sempre secondo l'azienda, reagiva con una frase ingiuriosa al l'indirizzo di Antonio Giusti, 37 anni, da Savona, passando quindi a vie di fatto nei confronti dell'operaio che subiva lesioni giudicate guaribili in quattro giorni. Nel tentativo di sedare la collutazione intervenivano il consigliere delegato, dottor Alberto Fasce, ed un perito meccanico (Carlo Brandolini, 27 anni, da Milano) presente nelle vicinanze che riportavano, essi pure, lesioni guaribili rispettivamente in quattro e cinque giorni. «La ricostruzione dei fatti — afferma la direzione — è stata successivamente operata attraverso testimonianze anche di persone estranee al- ' l'azienda, presso il locale co-1 mando dei carabinieri prontamente intervenuti a seguito della tempestiva segnalazione da parte della società». La direzione conclude la sua nota anticipando che la società non potrà astenersi dal valutare in sede di consiglio di amministrazione quan to avvenuto, vicende che in questi giorni stanno interessando l'azienda, traendo, quindi, le opportune conclusioni anche in relazione alle proposte di ristrutturazione recentemente formulate. Sempre in relazione ai fatti di Voghera, la segreteria della federazione lavoratori chimici si incontrerà con i legali dei sindacati per esami- nel quadro delle [ nare la opportunità di procedere a denuncia nei confronti del Giusti, del dottor Fasce e del Brande-lini. Il comitato provinciale della chimica ha discusso anche del problema della «3M Italia» di Ferrania ed ha deciso di richiedere l'immediato intervento della Regione alla quale è stata sollecitata l'organizzazione, entro il mese di ottobre, della conferenza regionale sull'industria chimica. Da questa conferenza dovrebbe scaturire una precisa piat¬ taforma regionale di sviluppo dell'industria chimica savonese nel contesto di una programmazione globale dello sviluppo socio-economico del territorio regionale. Il comitato ha poi avanzato alla Regione richiesta di un incontro con i dirigenti della società in riferimento ai precisi impegni assunti dalla «3M Italia» in occasione dell'incontro a suo tempo avvenuto in sede regionale con l'allora amministratore delegato signor Imbert. Nicolò Siri Savona. Un gruppo di operai davanti ai cancelli della «c Brandì e Saroldi » occupata (Foto Ferrando) A pag. 20: l'incidente davanti alla « Brondi e Saroldi» di Voghera.