"Quinte colonne,, in riserva mandavano fuori i fagiani

"Quinte colonne,, in riserva mandavano fuori i fagiani Apertura di caccia in vaibormida "Quinte colonne,, in riserva mandavano fuori i fagiani Gruppi di cacciatori disarmati sospingevano la selvaggina verso gli amici appostati dietro le tabelle, a Cairo e a Plodio - A Savona e Imperia scarsi carnieri • Colpa della siccità? - Qualche incidente Cairo Montenotte, 17 sett. (b. b.) Oltre duemila cac- ciatori sono scattati all'alba di domenica alla ricerca di le-pri, fagiani e pernici. L'inva- sione di cacciatori provenien- ti dalla zona litoranea (l'alta Val Bormida è compresa in zona Alpi e zona controllata la bassa Valle Bormida) è stata relativamente modesta. Il motivo è da ricercarsi nei balzelli imposti dal Comitato caccia per consentire l'esercizio venatorio in due zone: 5000 lire per la zona Alpi, 3000 per la zona controllata. Tre riserve sono state oggetto di contestazione: a Dego. riserva di Pian delle Belle, a Plodio ed a Bardineto, dove ha gravato fino all'ultimo la minaccia di un'invasione massiccia da parte di cacciatori locali. La contestazione è rientrata, assumendo forma più redditizia ma meno spettacolare di intelligente bracconaggio: alcuni cacciatori disarmati scovavano gli animali in riserva cercando di farli uscire in territorio libero dov'erano in attesa i colleghi di battuta muniti di fucili. Modesti comunque i carnieri: le prede più abbondanti sono costituite da lepri, seguite da fagiani e pernici. «L'esiguità dei carnieri — sostiene Angelo Riolfo dell'Associazione libera caccia — è dovuta al gran numero di cacciatori concentrati in una zona esigua come estensione». Savona, 17 settembre. fs. eh.) Non si registrano incidenti di caccia nel Savo nese, ma due cacciatori abi tanti nella nostra città sono stati impallinati nelle campa gne del basso Piemonte. Il più grave, Giuseppe Merlini, di 50 anni, abitante in via Oxilia 10/2 forse perderà l'uso dell'occhio destro. E' stato raggiunto da un pallino sparato per errore dal quarantaquattrenne Giuseppe Parodi, residente a Varazze, via Calcagno 22, mentre si trovava in località Turpino di Spigno Monferrato. E' stato trasportato al San Paolo, ricoverato a giudicato guaribile in 20 giorni. I sanitari si sono invece riservati la prognosi per quanto riguarda la possibilità che torni a vedere con l'occhio colpito. Un altro cacciatore savonese, Natalino Ghiga, abitante in via Stalingrado 106/13, è stato raggiunto da alcuni pallini nei boschi di Pareto. A sparare è stato Elvio Borresan, abitante a Quiliano, via Magliori 3/1. Il Ghiga è stato medicato al San Paolo e giudicato guaribile in sei giorni. Imperia, 17 settembre. (b. v.) La giornata di apertura della caccia alla selvaggina stanziale, in provincia di Imperia è stata, nel complesso, deludente: tanto sulla fascia costiera che nell'entroterra, i carnieri sono stati scarsi. Quasi assente, in riviera, la selvaggina migratoria, mentre qualche soddisfazione è stata fornita da quella stanziale, frutto delle campagne di ripopolamento dell'amministrazione provinciale. Molti cacciatori si sono riversati nell'entroterra, nelle ex riserve di Pian Cavallo e Cancelli, riaperte dopo anni di divieto: segnalata la cattura di qualche decina di fagiani e galli di monte, pochi, comunque, per i troppi cacciatori presenti. Delusione anche per coloro che si erano recati in Piemonte, sperando in una migliore sorte. Il notaio Temesio, ex presidente della federazione cacciatori, ha oggi dichiarato: «Come tutti gli anni mi sono recato per l'apertura in provincia di Cuneo ma il viaggio è stato quasi negativo, per me come per gli altri. Dove un tempo si prendeva dieci ora si prende due, e forse meno — ha osservato Temesio —. La vera strage sembra essere fatta dai semi avvelenati e dagli altri diserbanti tossici usati nelle campagne».

Persone citate: Angelo Riolfo, Cairo, Elvio Borresan, Ghiga, Giuseppe Merlini, Giuseppe Parodi, Natalino Ghiga, Savo, Temesio